Con Orphan Black al PaleyFest 2017 l’emozione di Tatiana Maslany e la 5ª stagione in anteprima (FOTO)

Le foto e il resoconto del panel di Orphan Black al PaleyFest 2017: Tatiana Maslany, i creatori e il resto del cast parlano della 5ª stagione

Orphan Black al PaleyFest 2017

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La giornata dedicata ad Orphan Black al PaleyFest 2017 ha regalato al pubblico degli appassionati della serie sci-fi canadese la presenza del cast al gran completo.

Oltre alla vera star dello show, quella Tatiana Maslany premiata con l’Emmy Award per le sue molteplici interpretazioni di cloni tutti diversi fra loro, sono saliti sul palco della kermesse anche Jordan Gavaris (l’adorabile Felix Dawkins), Kristian Bruun (il marito di Alison, Donnie Hendrix), Kevin Hanchard (il fedele detective Art Bell), Maria Doyle Kennedy (l’inossidabile Signora S., Siobhan Sadler), Josh Vokey (l’affidabile Scott), Ari Millen (l’inquietante volto dei cloni Castore) e l’attrice canadese Evelyne Brochu (la bella Delphine Cormier, che si è vista solo nel finale della quarta stagione).

Insieme a loro, hanno parlato dell’ultima stagione di Orphan Black al PaleyFest 2017 anche i co-creatori Graeme Manson, produttore esecutivo della serie, e John Fawcett, regista. Ecco una carrellata di foto direttamente da Los Angeles!

In apertura dell’incontro è stata mostrata in anteprima la première della quinta ed ultima stagione in arrivo a giugno su Space in Canada e su BBC America negli Stati Uniti (oltre che, successivamente, su Netflix): si evince chiaramente che al centro della trama del capitolo finale ci sarà il personaggio del centenario dottor Westmoreland, autore di un libro sui cloni e fondatore della teoria su cui si basa la loro esistenza, introdotto nel finale della quarta stagione con un cliffhanger che rimanda all’ultimo capitolo della saga. Un personaggio misterioso che in realtà c’è sempre stato in Orphan Black sotto le vesti del “Dr. Moreau” (il libro usato come espediente narrativo introdotto dal padre di Rachel, Ethan, creatore della sequenza genica originale da cui sono nati i cloni), ha detto Mason, che ha aggiunto che creature misteriose appariranno sull’isola su cui è ambientato il primo episodio della quinta stagione. “John e io sapevamo da tempo che in questo spettacolo femminista, in realtà c’era un uomo alla vetta” ha scherzato Manson tra grandi risate e fischi di disapprovazione.

Sull’isola, nei pressi della casa di Westmoreland, i cloni scopriranno la comunità autarchica di Revival, che serve a sostenere la prossima generazione di cloni: Cosima ritiene che le risposte alla sopravvivenza delle sue sorelle risiedano lì e si impegna nel cercarle per poter finalmente scovare la cura che cerca da quattro stagioni, nonostante il fatto che Sarah stia cercando di salvarla. Lo scopo dei cloni nella première sarà proprio quello di non perdersi di vista sull’isola.

Dopo la proiezione dell’episodio, ha aperto le danze del panel il creatore della serie John Fawcett, che si è concentrato principalmente sul personaggio di Rachel, grande protagonista della penultima stagione in cui è arrivata ad uno scontro diretto con Sarah: “L’avevamo pensata come un clone particolare in grado di capire gli altri grazie alle sue azioni malvagie, ma alla fine abbiamo cominciato tutti ad apprezzarla passo dopo passo: alla fine della seconda stagione il personaggio era quasi a rischio, ma poi tutti ci siamo accorti che non potevano fare a meno di creare un’empatia tra lei e il pubblico“. La villain dello show è diventata molto più che il personaggio intrinsecamente malvagio della storia, soprattutto grazie al complesso rapporto col padre e all’incontro con la madre che l’ha abbandonata facendola crescere al DYAD Institute: “Credo che Rachel abbia attraversato enormi trasformazioni, ne ha passate molte ed ora la vediamo chiedere a gran voce di ottenere di uovo il potere che le spetta“, ha spiegato la Maslany.

Per quanto riguarda l’amatissima storia di Cosima e Delphine, Fawcett ha spiegato che all’inizio i creatori non volevano renderla troppo “erotica”, ma anzi farne un veicolo narrativo per trasmettere la bellezza della diversità: “Questa è una storia romantica che parla al cuore dello spettacolo, uno spettacolo sui cloni fondato sulla diversità. Per noi è stato importante non rendere il rapporto ipersessualizzato. Questi sono solo due personaggi che si amano. Cosa c’è che non va?“. Per la Brochu, quella delle Cophine è stata “una delle storie più rivoluzionarie che abbia mai interpretato“: “Il loro problema principale non è mai stato che fossero due ragazze innamorate, e penso che questo sia liberatorio e fantastico. Quando una storia inventata ispira la realtà ad essere meglio di com’è, c’è tanto orgoglio. Ecco perché è il personaggio più importante che ho avuto modo di interpretare“.

Maria Kennedy ha ammesso che all’inizio il personaggio della signora S. le ha creato qualche difficoltà, perché non sapeva come approcciarlo, ma con il tempo ha cominciato a portare qualcosa di se stessa nel personaggio.

Ovviamente non sono mancati grandi elogi alla protagonista, finalmente premiata per il suo spettacolare e camaleontico talento agli ultimi Emmy Awards. Gavaris ha definito Tatiana Maslany un’attrice talmente brava che quando interpreta i vari cloni riesce a modificare l’energia personale che profonde nella recitazione. Anche gli altri attori si sono spesi in enormi complimenti per la sua interpretazione sfaccettata, facendo notare che anche sul set sia molto “coccolata” vista l’importanza dei suoi molteplici ruoli. Lei ha ringraziato tutti, quasi imbarazzata per gli applausi scroscianti arrivati dalla sala gremita e per le parole dei colleghi.

Al termine del panel, il moderatore ha ricordato che Orphan Black è diventata anche un videogioco per smartphone, appena rilasciato: un modo per ingannare l’attesa fino alla première di sabato 10 giugno ed ottenere piccoli indizi in vista della stagione finale.