Da qualche giorno il Samsung Galaxy S6 ha ricevuto l‘aggiornamento alla versione Nougat, anche se per il momento solo per quanto riguarda gli esemplari Vodafone (flat ed edge).
A vostro parere, il salto di qualità c’è stato, oppure ritenete che la differenza sia solo marginale, e che comunque l’upgrade non sia valso tutta l’attesa? L’ultima distribuzione pubblica del robottino verde si comporta in modo efficiente, ma, volendo scendere un po’ più nei particolari, la domanda principale pare essere questa: di miglioramenti effettivi se ne vedono rispetto al precedente MarshMallow?
Ebbene, ben si presta alla questione il video a seguire, che pone in un faccia a faccia senza limitazioni due Samsung Galaxy S6 (in realtà un edge, con a bordo l’aggiornamento Nougat, ed un flat, rimasto invece con MarshMallow 6.0.1), entrambi alle prese, a parità di condizioni, con alcuni dei programmi e dei servizi che giornalmente si tendono ad utilizzare. Si tratta di uno speed test che intende decretare quale delle versioni software di più influisca, in accezione positiva, sulla resa dell’ex top di gamma sudcoreano.
Partiamo dal dialer chiamate, dove il Samsung Galaxy S6 Edge con a bordo l’ultima distribuzione pare avere la meglio, anche se solo di un pelo. Lo stesso discorso vale per l’apertura delle impostazioni generali, del gioco Subway Surfers e dell’app social Instagram (anche se qui, con Nougat, la prima immagine in evidenza non viene caricata). Il risultato si ribalta (con differenze sempre minime, non aspettatevi chissà quale scarto) quando vengono chiamati in causa Viber e WhatsApp, dove MarshMallow riprende a dettare legge. Meglio Nougat nell’apertura della fotocamera, mentre si segnala un sostanziale pareggio per quanto riguarda la navigazione web.
Per tutto quanto il resto, vi rimandiamo alle features confermate di S7 per Samsung Galaxy S6 con l’aggiornamento ad Android Nougat, ed a quelle cui purtroppo si dovrà rinunciare (sembrano mancare anche il menù schermo per lo scalo di risoluzione e la nuova gestione delle modalità prestazionali, oltre che all’AOD, cosa ormai assodata).
