Grey’s Anatomy 13×14 ritrova il focus di questa stagione tra dolore, violenza e primi baci (recensione)

In Grey's Anatomy 13x14 i medici riscoprono i loro dolori attraverso le storie dei pazienti, mentre è il momento del primo bacio per Arizona e Eliza: la recensione dell'episodio

Recensione Grey's Anatomy 13x14, il primo bacio di Arizona e Eliza

INTERAZIONI: 56

Grey’s Anatomy si è preso una settimana di pausa su ABC, dopo un episodio intenso, il 13×14, che ha coinvolto finalmente diversi personaggi in modo profondo. Come sempre, nei migliori episodi del medical drama, il succo della trama emerge a partire dai casi medici. E in questo caso ce ne sono stati di davvero speciali.

Molto forte e drammatico il caso di schizofrenia di una ragazza data per morta per molti anni e ritrovata dai genitori in uno stato mentale critico, una storia che ha fatto riemergere i sensi di colpa di Nathan per la sorte di Megan. Così come lo è stato quello del bambino bisognoso di un trapianto di rene che si ritrova a riceverlo dal padre violento dopo aver dovuto rifiutare quello malato della madre. Un caso che serve a far emergere una Jo finalmente tosta e combattiva, come era all’inizio della specializzazione quando proprio col suo carattere ha conquistato Alex Karev, una guerriera pronta a difendere i suoi ideali affermando che quel trapianto avrebbe comportato conseguenze enormi sulla vita del piccolo e di sua madre, ovvero un controllo coatto di quell’uomo sulle loro vite, dopo che ne era dolorosamente uscito. Una storia di una famiglia riuscita ad affrancarsi dalla violenza domestica riporta alla luce quello che doveva essere uno dei temi portanti della stagione e che invece è stato inutilmente sacrificato: basti pensare che all’inizio di Grey’s Anatomy 13×14 c’è stato bisogno di un lungo recap per riannodare i fili con la vicenda di Jo e il suo misterioso passato.

Sul fronte degli altri medici, invece, è stato molto gradevole il confronto tra Meredith e Richard: nel momento in cui la Grey cita sua madre e la ricorda insieme al suo grande amore, tira fuori il suo eterno mantra, ovvero la volontà di essere diversa da Ellis, di non farsi odiare dai suoi figli, di non sacrificare necessariamente una parte di se stessa ma di riuscire ad essere madre e chiurgo senza far sì che una componente della sua vita anienti l’altra. Quel che viene in mente guardando la scena è che sarebbe bello vedere Meredith all’opera come madre, per osservare quanto sia davvero diversa da Ellis Grey: sicuramente lo è per tutto quello che abbiamo visto in queste tredici stagioni, come le ha già fatto ricordare Richard più di una volta in questi anni, ma il fatto che la dimensione di madre di Meredith resti off screen e non sia quasi mai esplorata (se non attraverso quelle scene topiche come quella del racconto ai figli della morte del padre nell’episodio) impoverisce il personaggio, perché il tema della maternità sempre stato centrale in Grey’s Anatomy attraverso quella desiderata da Meredith, quella non voluta di Cristina, quella non biologica ma affettiva di Arizona, quella dagli esiti tragici come per April e Amelia. Di Meredith si continua comunque ad intravedere globalmente la vita di donna e professionista, anche attraverso il dolore che riemerge ogni volta che pensa alla morte di Derek. E che in questo caso le fa provare empatia con Riggs.

Owen si conferma il grande saggio di questa stagione, il più equilibrato e la persona su cui poter contare quando c’è bisogno di una pacca sulla spalla. Forse è lui quello che, più della Bailey, avrebbe dovuto tornare ad essere capo per le sue indubbie qualità. A proposito della Bailey, la sua linea nel confronto con Meredith appare quasi debole, perché non sembra affatto convinta della bontà della sua scelta di togliere il programma di specializzazione a Webber per darlo alla Minnick, o almeno non riesce a difenderla fino in fondo. La verità è che si sente la mancanza della Bailey delle prime stagioni, quella che aveva il polso fermo e sapeva sempre quale strada intraprendere difendendo a spada tratta le sue idee, mentre adesso, nonostante sia diventata capo, non sembra riuscire a gestire al meglio il capitale che le è toccato in dote.

La vera sorpresa dell’episodio di Grey’s Anatomy 13×14 è stato il primo bacio di Eliza e Arizona: un momento molto tenero, che non ha nulla a che vedere con quello d’impeto che Arizona diede a Callie nel bar di Jo nella quinta stagione, anzi, sembra quasi il suo contrario (la dinamica ricorda un po’ il primo bacio di Luke e Lorelai in Gilmore Girls). Questo bacio è qualcosa di completamente – e probabilmente volutamente – diverso, perché deve aprire un capitolo nuovo della vita di Arizona che le faccia dimenticare il passato e che si riveli appassionante per il pubblico.

In definitiva è stato importante in quest’episodio riportare a galla la storyline principale di questa stagione, che inizialmente sembrava dover essere incentrata proprio sulla violenza domestica e che invece era stata accantonata a favore del filone giudiziario che riguardava Alex Karev e attraverso di una serie di episodi riempitivi che non hanno contribuito alla trama orizzontale. Ora però è giunto il momento di entrare nel vivo della storia di Jo, di conoscerla per chi è davvero e di far sì soprattutto che Alex (e il pubblico insieme a lui) venga a conoscenza di tutto ciò che non sa, visto che finora questa storyline era stata completamente interrotta dopo la confessione di Jo ad Alex di essere stata maltrattata da un marito violento. E visto che mesi fa in sala di scrittura si ragionava sul vero nome della Wilson, ancora ignoto, forse è arrivato il momento di svelarlo.