Recensione For Honor, botte da orbi nel medioevo 2.0 – PS4, Xbox One, PC

Ubisoft si lancia alla riscoperta di un medioevo “distopico”, con combattimenti all'arma bianca decisamente sanguinolenti

For Honor

INTERAZIONI: 12

Il comparto online è divenuto, anno dopo anno, sempre più importante, e For Honor l’ha capito e non ha mancato di adeguare le proprie meccaniche di gioco di conseguenza: era molto atteso dall’utenza il titolo di casa Ubisoft, per un’esperienza di gioco decisamente particolare che, a dispetto di titoli speculari, fonda il suo intero gameplay sulle partite competitive online, con buona pace della modalità storia per giocatori solitari che funge da poco più di un tutorial. Siamo quindi dinanzi a una svolta sotto il profilo della cura per il comparto online per il producer francese? Scopriamolo insieme passo dopo passo.

Guerra d’onore

Sin dall’inizio dell’aventura di For Honor, ai giocatori viene chiesto di scegliere tra le tre diverse fazioni che se le daranno di santa ragione sui campi di battaglia: troviamo quindi i prodi Cavalieri, forzuti pacificatori, i brutali Vichinghi e gli scaltri Samurai. Si tratta di una scelta ovviamente che non precluderà alcuna funzione all’interno dell’esperienza ludica, quanto più condizionerà l’andamento dei match online di cui parleremo più avanti.

La Modalità Storia, come detto in apertura, sarà quindi poco più di un pretesto per sciorinare i vari personaggi che ogni fazione avrà a propria disposizione all’interno del multiplayer e prenderà il via con un evento cataclismatico da cui emergeranno pochi belligeranti sopravvissuti: ogni fazione avrà quindi una propria storyline da giocare e scoprire, con missioni mirate affidate ai combattenti dalle caratteristiche più utili in determinati frangenti, con operazioni che andranno dallo “stealth” a quelle, come le battaglie campali, dove la forza bruta sarà l’unica via d’uscita: brevi e coincise, nonché molto lineari sia sotto il profilo del gameplay che della narrazione, sono quindi le sequenze singleplayer, con una critica che ci sentiamo di muovere nei confronti dello sviluppo dei personaggi, molto raffazzonati e poco approfonditi. Interessante è invece la possibilità di apprendere, missione dopo missione, le varie caratteristiche difensive e offensive di tutti i combattenti inseriti all’interno di For Honor, con pattern d’attacco che varieranno sostanzialmente di combattente in combattente, e con tantissime mosse “segrete” da scoprire per capovolgere gli esiti dei numerosi scontri.

L’arte del combattimento

Importante sarà quindi padroneggiare al meglio delle proprie possibilità tutte le tecniche di combattimento nel titolo Ubisoft, che sostanzialmente avranno dei punti base da cui partire: il sistema di gestione delle parate sarà infatti assegnato allo stick analogico di destra, con tre direzioni, rispettivamente destra, sinistra e in alto, da tenere sotto controllo per evitare i fendenti dei nemici, evidenziati da un segno rosso sullo schermo. Molto semplice anche tutto quanto concerne le caratteristiche offensive dei combattenti, che potranno utilizzare, a discrezione dei giocatori, gli attacchi leggeri (R1) e pesanti (R2) in combo potenzialmente letali, a patto di aver inquadrato l’avversario tramite la pressione del tasto L2. Tanti ovviamente sono i possibili metodi per evitare di finire a gambe all’aria, e sono tutti analizzati nella nostra guida a cui vi rimandiamo

Un mondo di gioco sempre in divenire

Il cuore pulsante dell’esperienza ludica di For Honor, come detto in apertura ed in sede di analisi della Closed Beta di qualche settimana fa, è senza dubbio il suo comparto online: qui i giocatori potranno sfogare tutta la loro rabbia in furiosi scontri, al fine di portare la propria fazione alla vittoria nella guerra, round dopo round e stagione dopo stagione. Tre i diversi fronti su cui confrontarsi con i nemici virtuali, siano essi gestiti da giocatori umani o bot controllati dall’intelligenza artificiale, e consentiranno sfida a distanza 1vs1, 2vs2 e 4vs4: alla prima e seconda categoria appartengono Duello e Mischia, in confronti che avranno ben pochi fronzoli, mettendo sul campo esclusivamente i due o quattro combattenti in lotte all’ultimo sangue. Identica la meccanica di gioco per quanto concerne i Deathmatch 4vs4 di Eliminazione, mentre è in Schermaglia e Dominio che le cose si fanno decisamente più interessanti: nella prima delle due modalità appena citate i giocatori potranno infatti accumulare punti utili al raggiungimento della soglia di 1.000 necessari per agguantare la vittoria, e dovranno inanellare il giusto numero di uccisioni di semplici soldati (atterrabili con un semplice colpo) e degli eroi avversari, facendo bene attenzione a non finire al tappeto. Simile, ma con qualche sostanziale variazione sarà invece Dominio, dove i giocatori, al raggiungimento dei 1.000 punti (qui raggiungibili utilizzando anche il boost dei punti garantiti dalla conquista dei tre territori da controllare) dovranno anche eliminare in via definitiva tutti i membri di spicco della squadra nemica.

Ogni match garantirà poi un determinato quantitativo di truppe che i giocatori potranno schierare sulla mappa del mondo di gioco su uno dei propri fronti impegnati in guerra, al fine di espandere il proprio controllo e portare la propria fazione alla vittoria finale, a discapito delle altre due.

La conclusione degli scontri garantirà poi l’ottenimento di punti esperienza, che accresceranno il livello dei vari personaggi in maniera totalmente autonoma (ogni combattente avrà un proprio livello del tutto slegato da quello degli altri) e consentirà di avere accesso a numerose armi diverse, che avranno boost differenti sia sotto il profilo difensivo che quello offensivo.

Un piccolo sforzo in più…

Sotto il profilo tecnico, For Honor non è esente da critiche: vari sono stati, durante le sequenze di gioco, i cali di frame rate riscontrati, soprattutto in occasione dei frangenti con un sovraffollamento di combattenti sullo schermo, sebbene il tutto non abbia influito eccessivamente sulla resa effettiva del gioco e sull’esito dello scontro. Molto ben caratterizzate sono invece gli stage del titolo Ubisoft, ognuno ispirato alle sezioni della campagna per singolo giocatore, e che consentiranno ad ogni fazione di trovare un pezzettino di “casa propria” nel corso degli scontri online.

Conclusioni

Un titolo quindi che si presta a sessioni di gioco molto lunghe, e che prospetta una vita molto florida, a patto di un supporto costante da parte degli sviluppatori che, già in questo momento, sono al lavoro per espandere il numero di contenuti del gioco con i DLC di prossimo arrivo sul mercato: la speranza ovviamente è quella di non vedere quindi ripetersi la situazione del passato più recente avvenuta con The Division, ma le premesse per For Honor sono decisamente buone e lasciano ben sperare per il prossimo futuro.

Pro

Contro

Voto Finale: 8/10