Lo scandalo Bill Clinton e Monica Lewinsky in American Crime Story, dopo O.J. Simpson il Sexgate

Il prossimo progetto di Ryan Murphy è decisamente ambizioso: racconterà lo scandalo sessuale di Bill Clinton e Monica Lewinsky in American Crime Story

Bill Clinton e Monica Lewinsky

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La notizia è di quelle destinate ad appassionare l’opinione pubblica statunitense: ci sarà una stagione dedicata a Bill Clinton e Monica Lewinsky in American Crime Story.

Gli autori della pluripremiata serie antologica di FX avrebbero deciso di fare le cose in grande e di scavare nella storia americana recente per portare in tv uno degli scandali più discussi di sempre: una delle prossime stagioni della serie dovrebbe trattare il caso sollevato da Monica Lewinsky, che ha portato alla richiesta di impeachment per il presidente Bill Clinton nel 1998.

Secondo The Hollywood Reporter, il creatore Ryan Murphy ha acquistato i diritti per l’adattamento del libro di Jeffrey Toobin del 2000 A Vast Conspiracy: The Real Sex Scandal That Nearly Brought Down a President, che ha ricostruito il celebre caso passato alla storia come il Sexgate.

Già un precedente libro di Toobin, The Run of His Life: The People v. O. J. Simpson, è stato materiale di partenza per la prima stagione di American Crime Story (attualmente in onda su Rai4), che si è concentrata sul processo per omicidio al campione afroamericano. Lo stesso Toobin è stato consulente per la sceneggiatura.

Non è chiaro se Murphy e Brad Falchuk abbiano intenzione di procedere come già prestabilito o di anticipare la realizzazione della stagione relativa a Clinton e Lewinsky. In teoria la seconda stagione prevista per il 2018 dovrebbe concentrarsi sull’uragano Katrina, mentre la terza sull’omicidio di Gianni Versace. Secondo fonti di THR, invece, i produttori vorrebbero anticipare la stagione sul Sexgate e avrebbero già provinato alcune attrici per i personaggi di Monica Lewinsky e Linda Tripp.

Sono state proprio loro a sollevare lo scandalo che ha travolto l’amministrazione americana nel 1998. Già noto per le sue numerose storie di letto quando era governatore, Clinton mentì al popolo americano quando il 26 gennaio 1998 asserì in diretta tv davanti alla nazione: “Io non ho avuto rapporti sessuali con quella donna, la signorina Lewinsky. Non ho mai detto a nessuno di mentire, non una sola volta. Mai. Queste accuse sono false e ora devo tornare a lavorare per il popolo americano“.

https://youtu.be/KiIP_KDQmXs

Durante l’estate e l’autunno del ’95, la Lewinsky era stata una dei 250 stagisti alla Casa Bianca, arrivando a lavorare a stretto contatto con il presidente e con il capo di stato maggiore Evelyn Lieberman. Nel ’96 la Lewinsky fu spostata al Dipartimento della Difesa, dove incontrò un’altra donna che era stata rimossa dalla Casa Bianca, Linda Tripp. Nonostante avessero 24 anni di differenza, tra le due nacque una strana amicizia, basata sulla condivisione di dettagli intimi e lunghe conversazioni telefoniche. La Lewinsky raccontò alla Tripp di aver fatto sesso orale con Clinton nello Studio Ovale, di aver ricevuto regali da parte del Presidente e del celebre blu abito appeso nel suo armadio, ancora macchiato dello sperma di Clinton. A sua insaputa, la Tripp stava registrando le loro conversazioni, nella speranza di raccogliere prove sufficienti per scrivere un libro con la sua amica editrice Lucianne Goldberg.

Nel gennaio 1998 i nastri arrivarono sulla scrivania del procuratore indipendente Kenneth Starr, che accumulò rapidamente prove contro Clinton, messo sotto accusa dalla Camera dei Rappresentanti il 19 dicembre con l’accusa di falsa testimonianza e abuso di potere, ma poi salvato dal Senato. Una vicenda che ha chiuso la carriera politica di Bill Clinton – e fatto della Lewinsky un personaggio da talk show tra libri e pubblicità – ma non quella della moglie Hillary, diventata un decennio dopo Segretario di Stato e lo scorso anno prima candidata donna alla presidenza degli Stati Uniti, battuta dal repubblicano Donald Trump.