The Founder, la storia dell’uomo che inventò McDonald’s

Il film di John Lee Hancock racconta l'incredibile vicenda di Ray Kroc, il creatore della catena di fast food. Una storia di ambizione, successo e tradimenti. In cui il sogno americano diventa anche un incubo. Splendida l'interpretazione di Michael Keaton, sul filo dell'ambiguità.

The Founder la storia dell'uomo che inventò McDonald's

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The Founder racconta la storia di Ray Kroc, l’uomo che inventò McDonald’s. O meglio dell’uomo che si definiva tale. In realtà Kroc non ha inventato un bel niente. L’idea l’ha rubata ai fratelli Dick e Mac McDonald, creatori negli anni Quaranta di un ristorante organizzato come una catena di montaggio, col prodotto standardizzato (due cetrioli nel panino, mai tre!) e movimenti dei dipendenti coreografati come in un balletto, per ottimizzare scientificamente i tempi.

Quando nel 1954 il rappresentante di frullatori Ray Kroc (Michael Keaton) scopre il ristorante McDonald’s in California, capisce che è giunta la grande occasione, la sua fetta del sogno americano. Entra in società coi fratelli per creare una catena di ristoranti in franchising strutturati secondo il modello McDonald’s. In pochi anni il paese si riempie di locali dai caratteristici “archi dorati”. Tutto grazie alla perseveranza di Kroc. E alla sua mancanza di scrupoli. Perché Ray Kroc è il capitalista perfetto, combattivo, spietato. Un pezzo dopo l’altro, si prende tutto. Nel 1961 compra il marchio dai fratelli e li esautora: diventando non solo il proprietario ma, come afferma impudentemente, il “fondatore” di McDonald’s.

Nel precedente Saving Mr. Banks, il regista John Lee Hancock aveva raccontato l’uomo che più di tutti ha plasmato l’immaginario americano, Walt Disney. In un certo senso anche The Founder è la storia di un uomo visionario che ha creato un immaginario, perfettamente esemplato su certi elementi fondativi dell’identità del paese. Perché McDonald’s è più di un fast food in cui si mangiano hamburger e patatine. È un concentrato di valori, il posto, spiega Kroc, in cui “la comunità si riunisce per spezzare il pane”, un tempio eretto per la famiglia americana: pulito, efficiente e a buon mercato. Certo, questa storia contiene un lato oscuro: Kroc è un ambizioso che in nome del successo tradisce amici, soci, la moglie. Il sogno americano è anche un incubo. Non sarà questa la logica intrinseca del capitalismo?

Il vero Ray Kroc e Michael Keaton in The Founder

Nel raccontare la storia dell’uomo che inventò McDonald’s, The Founder crea una corrispondenza quasi meccanica tra il personaggio Ray Kroc e l’America. Il racconto è scopertamente allegorico, disseminato di momenti troppo paradigmatici. Il discorso in cui Kroc crea un parallelo tra gli archi dorati, le croci delle chiese e le bandiere a stelle e strisce dei tribunali. Il “fondatore” ritratto come un moderno pioniere: infatti per andare dai McDonald attraversa la Route 66, la “Mother Road” – come la chiamava John Steinbeck in Furore – lungo cui, durante la Grande depressione, si incamminavano verso la California i disperati in cerca di fortuna.

Invece è splendida l’interpretazione di Michael Keaton, che aderisce millimetricamente al personaggio, senza metterlo in discussione o prendere le distanze. Grazie soprattutto a lui The Founder non diventa una moralistica requisitoria sulle brutture del capitalismo, e resta il ritratto sufficientemente ambiguo – che lascia sia sbigottiti che ammirati – di un uomo che è la quintessenza di tutto il meglio e tutto il peggio del paese che gli ha dato l’opportunità di creare un impero.