Andiamo a quel paese, stasera in prima tv la commedia di Ficarra e Picone

Aspettando "L'ora legale", la loro nuova commedia in uscita il 19 gennaio, Canale 5 manda in onda alle 21.10 "Andiamo a quel paese". La storia di due sfaccendati che per sopravvivere mirano alle pensioni degli anziani del paese. Un'idea di partenza grottesca. Purtroppo sprecata.

Andiamo a quel paese, stasera in tv il film di Ficarra e Picone

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Stasera su Canale 5 alle 21.10 va in onda in prima tv Andiamo a quel paese, il film diretto e interpretato dai comici siciliani Ficarra e Picone, che giocano un po’ in casa, dato che sul canale Mediaset presentano dal 2005 Striscia la notizia. Strategicamente la messa in onda televisiva coincide con l’uscita al cinema della nuova commedia della coppia, L’ora legale, nei cinema dal 19 gennaio, distribuzione Medusa.

Attivissimi Ficarra e Picone, che il 13 febbraio torneranno alla direzione di Striscia e sono appena apparsi in Fuga da Reuma Park di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il duo siciliano però ha tenuto opportunamente lontano il suo nuovo film dalla strage dei cinepanettoni di quest’anno, di cui Fuga da Reuma Park è stata vittima illustre – meno di tre milioni d’incasso. La scelta è stata lungimirante: non soltanto nell’ottica di un più confortante esito al botteghino (le commedie targate Ficarra e Picone s’attestano solitamente sui 7/8 milioni), ma anche per certificare una certa distanza dalla formula del film d’intrattenimento smaccatamente natalizio. Mentre loro, almeno sulla carta, puntano a una vera commedia di costume, che faccia ridere collegandosi a un’attualità riconoscibile per il pubblico.

In tal senso L’ora legale e Andiamo a quel paese sono legati da un evidente filo rosso. L’ora legale racconta l’imprevista vittoria elettorale d’un insegnante che diventa sindaco d’un comune siciliano sconfiggendo i professionisti della politica. Nella terra dei gattopardi, in cui “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”, la novità sembra invece realmente in grado di apportare sconquassi, perché il professore è animato da una sincera voglia di legalità, destinata a rivoluzionare l’ordine costituito e frantumare i millenari costumi lassisti connaturati al carattere siciliano. Una intuizione narrativa che, se sfruttata nella sua forza paradossale, permetterebbe a Ficarra e Picone di mettere in scena una commedia finalmente satirica.

Paradossale era anche il punto di partenza del film in prima tv di stasera, Andiamo a quel paese: Ficarra e Picone sono due disoccupati, Salvo e Valentino, che si trasferiscono da Palermo in una cittadina dell’entroterra, per poter vivere con poco. Subito capiscono che il tesoro dal paesello è il gran numero di anziani parenti dotati di pensioni, grazie alle quali vivere felicemente da parassiti. Quando i vecchi cominciano a morire, i due escogitano il matrimonio di Valentino con una vecchia zia, per disporre del suo patrimonio. Dopo il moralistico sconcerto iniziale, i concittadini fiutano l’affare. Così i giovani sfaccendati prendono a sedurre le anziane del paesello: obiettivo pensione.

Purtroppo il paradosso di Andiamo a quel paese mostra velocemente la corda e l’attualità della crisi economica resta solo uno spunto esteriore. Ficarra e Picone sprecano le opportunità grottesche della sceneggiatura – le serenate dei giovani alle anziane signore, l’idea imbarazzante del matrimonio tra Valentino e la zia – e si attardano in una commedia sentimentale con battute prevedibili (troppe citazioni da Totò) che disattiva gli aspetti più disturbanti della vicenda. Così invece della satira Ficarra e Picone si rifugiano in un tranquillizzante conformismo. Un’occasione sprecata. Auguriamoci non succeda lo stesso col promettente L’ora legale.