Ellen Pompeo indignata dal Ku Klux Klan in tv: “Produttori patetici: trasmettete Grey’s Anatomy!”

La star di Grey's Anatomy Ellen Pompeo invita al boicottaggio del documentario sulle famiglie del Ku Klux Klan e ingaggia un botta e risposta su Twitter


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La sua battaglia contro Donald Trump alle ultime elezioni ce l’ha mostrata più combattiva che mai, ma Ellen Pompeo continua ad essere agguerrita anche quando si tratta di battersi contro una certa tv. Ed è quello che la diva di Grey’s Anatomy, tra le più pagate di Hollywood con un ingaggio da ben 300mila dollari a episodio, sta facendo via Twitter invitando al boicottaggio del canale A & E.

La rete trasmetterà infatti Generation KKK, un documentario in otto parti che racconta la vita di quattro importanti famiglie del Ku Klux Klan, ognuna delle quali con un membro in cerca di fuga dalla setta. Il programma è in calendario per martedì 10 gennaio, ma la sola idea di una prima serata dedicata al movimento che è dilagato nel Novecento con le sue istanze razziste, schiaviste e antisemite ha fatto molto discutere.

La scelta controversa di A & E ha sollevato molte polemiche coinvolgendo anche volti noti. Tra questi, la protagonista di Grey’s Anatomy Ellen Pompeo ha certamente alzato la voce più degli altri. Come è solita fare, ovvero utilizzando i social media con un linguaggio diretto e senza fronzoli, anche stavolta si è schierata senza riserve: “Vergognati A & E“! ha scritto su Twitter invitano al boicottaggio della serata e dell’intera programmazione dell’emittente.

Ehi, ho un’idea, perché non decidiamo tutti di non guardare mai più nulla su A & E? Chi è con me?” ha chiesto la Meredith Grey di Grey’s Anatomy, raccogliendo un discreto seguito con la sua proposta.

La Pompeo ha invitato la rete a trasmettere episodi di Grey’s Anatomy perché certamente esprimono più intelligenza, compassione e buoni sentimenti. Ha poi definito patetici i produttori di A & E per la scelta di mandare in tv qualsiasi cosa pur di fare ascolti.

L’attrice ha poi ingaggiato un botta e risposta con gli utenti, rispondendo anche a chi pensa che il documentario sia utile per le persone che vogliono chiudere i ponti con l’universo del KKK, spiegando la sua contrarietà ad un certo tipo di tv.