Perdita e rinascita in Rocco Schiavone, anticipazioni 5ª puntata: addio Marina, arriva Lupa?

Con "Non è stagione", Rocco Schiavone raggiunge il top con la puntata migliore trasmessa finora, grazie al tema della perdita. Recensione e anticipazioni quinta puntata su Rai2.


INTERAZIONI: 20

In quattro puntate, lo spettatore ha imparato a conoscere Rocco Schiavone, un personaggio così profondamente tormentato, pieno di ferite e oscurità, a cui è impossibile non affezionarsi. Il pubblico arriva a tifare per questo vicequestore così controverso e scontroso, che riesce a classificare “il rompimento di scatole” in dieci livello, e a identificare le persone con i tratti caratteristici degli animali.

Con “Non è stagione”, quarta puntata basata sull’omonimo romanzo di Antonio Manzini, Rocco Schiavone centra nuovamente il bersaglio e arriva dritto al cuore del pubblico, registrando picchi di 3.524.000 spettatori pari al 13.9% di share, grazie a quasi 80 minuti ricchi di introspezione e filosofia, in cui si intrecciano i temi dell’assenza e della perdita. Il protagonista fa i conti con la perdita della moglie, che continua a vedere e con cui parla quotidianamente come se fosse viva. Seppur consapevole della sua assenza, lentamente Rocco sembra giungere alla consapevolezza che Marina è frutto della sua immaginazione.

I dialoghi tra moglie e marito sono i punti più alti della fiction, oltre che le scene più apprezzate dai telespettatori, ed offrono una visione più ampia della caratterizzazione del personaggio: “L’assenza si può sopportare, è un’emozione senza volto. La perdita è molto peggio.” Marco Giallini come sempre è impeccabile nei panni di Rocco Schiavone, in grado di fornire una prospettiva al di là dello stereotipo del ‘romano di Roma’: il vicequestore è un essere umano con i suoi demoni interiori, non un eroe che si lancia impavido in battaglia.

Parallelamente, il tema della perdita risuona anche nel caso su cui Rocco sta indagando insieme alla sua squadra: la figlia di un noto imprenditore è stata rapita, ma il padre, invischiato in traffici mafiosi, non riceve nessuna notizia dai criminali. La paura dell’aver perso la persona amata, unita alla corsa contro il tempo per salvarla, rendono il concetto ancora più marcato.

Ci si può riprendere dalla perdita di un nostro caro? Rocco se lo chiede spesso, e in cuor suo vorrebbe ma non riesce a lasciare andare il ricordo della moglie. Forse l’unica presenza che può portare un po’ di consolazione è la nuova arrivata, la cagnolina randagia Lupa, un esserino che ha bisogno di cure proprio come Rocco Schiavone.

La fiction di Rai2 resiste registrando ottimi ascolti nella difficile serata di mercoledì, nonostante le polemiche della scorsa settimana provenienti dal trio Gasparri-Giovanardi-Quagliarello e dalle accuse del Sap. Ironicamente, Rocco Schiavone fa il verso alle critiche ricevute e nei primi minuti della puntata lo troviamo già impegnato a farsi una canna – la sua preghiera laica della mattina.

Con “Non è stagione”, Rocco Schiavone raggiunge il top con la puntata migliore trasmessa finora, e il riscontro tra il pubblico è positivo perché la fiction è molto fedele ai romanzi di Manzini. Appuntamento a mercoledì 30 con la quinta puntata “Era di maggio”, in cui il vicequestore continuerà a far luce sul caso Berguet, riuscendo a entrare nei vertici dell’organizzazione criminale per stanare i mandanti del rapimento della giovane Chiara. Ma un terribile colpo di scena lo attende dietro l’angolo.