Addio al maestro Leonard Cohen, morto a 82 anni: nell’ode a Marianne predisse la sua morte

Si è spento serenamente a Los Angeles Leonard Cohen, leggendario cantautore e poeta canadese: nella lettera d'addio alla sua musa Marianne quest'estate aveva predetto morte

Addio al maestro Leonard Cohen, morto a 82 anni

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Questo 2016 funesto ha portato via con sé un’altra leggenda: il maestro Leonard Cohen si è spento all’età di 82 anni. Cantautore, compositore, poeta più volte candidato al premio Nobel per la letteratura, è morto a Los Angeles mentre lavorava al suo nuovo disco.

La sua morte è stata annunciata con un messaggio ai fan su Facebook attraverso il suo profilo pubblico: “Abbiamo perso uno dei visionari più venerati e prolifici della musica, è morto pacificamente nella sua casa di Los Angeles con la consapevolezza di aver portato a termine quello che sentiva essere uno dei suoi più grandi dischi: ha scritto fino ai suoi ultimi momenti con il suo classico umorismo“. L’artista sarà ricordato con un memoriale a Los Angeles, di cui non sono ancora noti i dettagli.

Un lutto per il mondo della musica e della cultura che arriva, tra gli altri quest’anno, dopo gli addii a David Bowie e Prince. Nel corso di 4 decenni Cohen è diventato uno dei più grandi poeti della musica contemporanea, realizzando un’enorme mole di brani raccolti in 14 albumi in studio, tra cui dei veri classici moderni come Hallelujah, Suzanne, Sisters of Mercy e molti altri.

La sua musica e la sua arte sono diventate fonte di ispirazione per alcuni dei più grandi artisti dello scorso secolo, da Johnny Cash a Nina Simone passando per Jeff Buckley e Kurt Cobain. Le cover del suo capolavoro più celebre, Hallelujah, si sprecano ancora oggi. Entrato nella Rock n’ Roll Hall of Fame nel 2008, fu introdotto da Lou Reed come “uno dei più alti e in più influenti tra i cantautori“.

Vengo etichettato come un intellettuale dell’arte-canzone ma io ho sempre cercato di fare delle hit” diceva Leonard Cohen di sé nei primi anni ’80 probabilmente non ci è quasi mai riuscito nei termini canonici, ovvero occupando le vette delle classifiche come le grandi popstar, ma sicuramente esercitato un’influenza senza pari sulla musica pop, rock e sul cantautorato americano e non solo. Non sono mancati nella sua carriera grandi successi popolari come Bird on a wire per Judy Collins o Hallelujah per Jeff Buckley.

Nativo del Quebec, classe 1934, Cohen ha iniziato a studiare musica e poesia quando era solo un ragazzo, pubblicando il suo primo libro di poesie e il suo primo romanzo nel 1966. La sua carriera discografica è decollata con Suzanne, il brano interpretato dall’amica Judy Collins, che ha portato la Columbia a metterlo sotto contratto e pubblicare l’album The songs of Leonard Cohen, il primo di 13 in studio nel 1967: nonostante lo scarso successo di pubblico dell’album, è stato l’inizio di una grande carriera (consacrata dal secondo disco Songs from a Room del 1969) che lo ha portato a scrivere ballate sentimentali indimenticabili ma anche testi di denuncia e dal grande valore politico e sociale. Eccessi prima e ricerca spirituale poi, con la conversione al buddismo, hanno segnato la sua vita. Nei suoi brani ha affrontato temi universali, scrivendo d’amore, politica, sesso, religione, con una profondità unica e una capacità di attraversare i generi musicali con una sperimentazione mai banale. Nel 2008 il grande ritorno sulle scene, nel 2012 con Old Ideas è riuscito a raggiungere la terza posizione in classifica Billboard.

Quest’anno aveva detto addio alla sua musa Marianne Ihlen, la donna che ha ispirato alcune delle più famose da quando si sono incontrati negli anni Sessanta nell’isola greca di Hydra e sono diventati amanti: morta quest’estate di leucemia a 81 anni, Cohen le scrisse una lettera meravigliosa, un’ode che la donna fece in tempo a leggere prima di spegnersi e in cui Cohen stesso prediceva la sua morte. A lei ha dedicato So Long Marianne nel 1967 e il suo terzo volume di poesie Flowers for Hitler, oltre a molte le delle altre sue canzoni e scritti: una foto di Marianne appare sul retro della copertina del suo secondo album Songs from a room.

Ti ho sempre amata per la tua bellezza e la tua saggezza, ma non serve che io ti dica di più poiché lo sai già. Adesso, voglio solo augurarti buon viaggio. Addio vecchia amica. Amore infinito. Ci vediamo lungo la strada. È venuto il tempo in cui si è vecchi e i nostri corpi cadono a pezzi: credo che ti seguirò presto. So di esserti così vicino che se tu allungassi la mano, potresti raggiungere la mia.

The death last week of Marianne Ihlen, the woman immortalized in “So Long, Marianne,” has evoked an overwhelming…

Pubblicato da Leonard Cohen su Martedì 2 agosto 2016

Ecco il testo del brano.

Come over to the window, my little darling
I’d like to try to read your palm
I used to think I was some kind of Gypsy boy
Before I let you take me home

Now so long, Marianne
It’s time that we began to laugh
And cry and cry and laugh about it all again

Well, you know that I love to live with you
But you make me forget so very much
I forget to pray for the angels
And then the angels forget to pray for us

Now so long, Marianne
It’s time that we began to laugh
And cry and cry and laugh about it all again…