Benvenuti al Nord con Rocco Schiavone, promosso dal pubblico di Rai2: ascolti e promo 2ª puntata

Al suo esordio televisivo su Rai2, Rocco Schiavone supera il debutto a pieni voti con un Marco Giallini perfetto per il ruolo. Recensione e ascolti prima puntata.


INTERAZIONI: 30

Mocassini, giubbotto lungo, sigaretta perennemente a portata di mano ed espressione accigliata in stile Clint Eastwood: Rocco Schiavone debutta su Rai2 presentandosi come un personaggio politicamente scorretto. Scorbutico e in grado di classificare tutti i livelli del “rompimento di scatole” , il vicequestore romano è stato trasferito ad Aosta a causa dei suoi comportamenti poco ortodossi e indisciplinati nei confronti dei suoi colleghi nella Capitale. L’impatto con il freddo nello spaesato nord non è dei migliori e la poco simpatia con il clima lo rendono odioso verso il suo lavoro.

Rocco Schiavone è fatto così: schietto, senza peli sulla lingua, cinico e sboccato. Solo Marco Giallini avrebbe potuto interpretare un personaggio tanto sarcastico, tormentato, e romano fino al midollo. Il paragone tra nord e sud è subito evidente, ed è un tema che ricorre volentieri nel cinema e nella televisione nostrana, basti pensare al recente Benvenuti al Sud con Claudio Bisio e Alessandro Siano, in cui un milanese viene trasferito per lavoro nella soleggiata Napoli, smentendo tutti i luoghi comuni su quel sud malfamato e mafioso.

Nella prima puntata di Rocco Schiavone su Rai2, ciò che salta all’orecchio dello spettatore è la differenza linguistica davvero marcata. Gli scambi di battute e i dialoghi tra il romano e i suoi colleghi valdostani sono esilaranti, perché il burbero vicequestore non comprende il loro dialetto. Al vicequestore manca la sua Roma, ma sopratutto gli mancano i suoi amici ladruncoli con i quali ha condiviso l’adolescenza e le scorribande tra ragazzi di quartiere.

La fiction di Rai2 esalta l’altro lato di Rocco Schiavone, quello tenero e malinconico, caratterizzato dal suo interagire con le altre persone, sopratutto con il gentil sesso. Nella sua squadra non si fida di nessuno, tranne del mite Italo (che chiama ‘donnola’ perché, come l’animale, è un compagno fedele) e della giovane Caterina, l’unica valida collaboratrice nella polizia. Poi c’è l’amante Nora, e la moglie Marina. Lo spettatore pensa che il marito gli sia infedele, perché la donna viene mostrata in carne ed ossa come se fosse effettivamente presente. La verità viene svelata passo dopo passo, attraverso indizi. Un cuscino lasciato intatto, qualche frase fatta “Non lasciarti fregare dai ricordi” e infine la scoperta agghiacciante: “Mi manchi, Marina”. Sua moglie è morta ma lui la vede sotto forma di fantasma, perché non riesce a lasciarla andare.

La fiction di Rai2 avrà meritato la medaglia d’oro? Al suo esordio, Rocco Schiavone supera a pieni voti la prima prova: i personaggi risultano fedeli ai libri di Antonio Manzini, divertenti, puntigliosi e pieni di sfaccettature. Marco Giallini è perfetto per vestire i panni del vicequestore romano, che sembrano cuciti proprio per lui, grazie a una recitazione spontanea e cristallina. La fotografia cupa del nord è assolutamente voluta per rendere più credibile l’effetto del noir poliziesco, che dona alla trama un ritmo lento e a tratti malinconico.

Partenza boom per Rocco Schiavone in termini di ascolti: 3.625.000 spettatori (pari al 14.41% di share) in una serata alquanto competitiva con la rivale Canale 5 che trasmetteva la fiction Solo (3.644.000 spettatori pari al 16.05% di share).

Appuntamento con la seconda puntata di Rocco Schiavone sempre su Rai2 eccezionalmente questo venerdì alle 21:20. Nell’episodio “La costola di Adamo” il vicequestore e la sua squadra indagheranno sulla morte di una donna, ritrovata impiccata nel suo studio. Inizialmente si penserà al suicidio, ipotesi che verrà scartata in seguito. La verità, però, è ben più complicata. Intanto Rocco deve fare i conti con il suo passato quando torna in libertà uno stupratore seriale che in passato aveva tentato di catturare.

https://www.youtube.com/watch?v=8hGLYG2iLfg