Se c’è una pecca in questa stagione di Grey’s Anatomy, ma in realtà già evidente dalla precedente, è certamente la carenza di dialoghi particolarmente impressionanti. Per una serie tv che ha abituato il telespettatore a frasi e dialoghi che si prestano subito a diventare citazioni, l’aver ridotto a scambi tuttavia ordinari, fatti di frasi idiomatiche, modi di dire e talvolta parolacce, gran parte dei botta e risposta che un tempo erano destinati a restare impressi nel pubblico, è il vero difetto imperdonabile di queste ultime stagioni. Perché se finora non c’è stata traccia di quello stile peculiare e quasi epico che una volta informava le dichiarazioni d’amore, gli scontri, le promesse e le confessioni, ad oggi sono davvero poche le battute memorabili pronunciate dai protagonisti nelle ultime due stagioni.
A rimediare a questa carenza del tutto evidente ci ha pensato Grey’s Anatomy 13×06, l’episodio Roar in onda negli Stati Uniti su a ABC giovedì 27 ottobre. Il discorso che Amelia pronuncia ad Alex, dopo aver perso un giovane paziente apparentemente vivo e vegeto eppure stroncato da un’emorragia per le conseguenze di un incidente stradale provocato da suo padre, è di quelli capaci di commuovere anche chi non conosce la storia del personaggio della Shepherd in Private practice. Il racconto di come l’addio a suo figlio, nato senza cervello e morto dopo 43 minuti, l’abbia completamente devastata e fatta affondare nella sua solitudine (inverosimilmente nessuno conosce questa storia, nemmeno il defunto Derek o Meredith) è potente e straziante allo stesso tempo. Un’intensa Caterina Scorsone, complice probabilmente la sua gravidanza in corso, ha reso perfettamente sullo schermo il dolore di una mamma e del suo trauma insuperabile.
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Intanto un nuovo specializzando è arrivato a scuotere gli equilibri al Grey Sloan Memorial Hospital: in realtà nuovo non è l’aggettivo giusto, perché si tratta di Leah Murphy, forse tra i personaggi più odiati di sempre tra gli specializzandi di Grey’s Anatomy. Irrilevante nell’economia della trama finché non è entrata nel letto di Arizona aggravando la sua crisi matrimoniale con Callie, il licenziamento della Murphy al termine della decima stagione era sembrato un favore a quanti non avevano mai digerito il suo personaggio. E invece eccola ritornare per volontà del ex capo Webber, che ne ha apprezzato i progressi dopo averla spinta a cercare la sua strada. In realtà sul rientro del personaggio della Murphy si sarebbe potuto lavorare molto di più: in Roar il suo ingresso sembra buttato lì a caso, in primis perché il pubblico viene a sapere del suo ritorno soltanto dalla presentazione di Maggie ad Arizona e col successivo dialogo in mensa tra Maggie, Alex (è sua la battuta di quest’episodio: “State attente, è una che si affeziona“) e la stessa Arizona; in secondo luogo perché lo stesso incontro tra la Robbins e la sua ex amante poteva riservare maggiori sorprese, piuttosto che essere relegato ad una minuscola scena dedicato all’imbarazzo reciproco. Se nella decima stagione la storia pasticciata della Murphy ha semplicemente irritato il pubblico per aver messo nei guai molti dei personaggi storici, stavolta il suo ritorno potrebbe portare alcuni cambiamenti interessanti per lo show, qualora il personaggio si rivelasse diverso da quello insignificante e di scarsa personalità che era un tempo.
Intanto Alex Karev continua a dimostrarsi il perno di questa stagione col suo accanimento nel voler dimostrare di essere sempre e comunque un chirurgo, anche se interdetto dalla sala operatoria: la sua ostinazione nel continuare a comportarsi da chirurgo facendo diagnosi e suggerendo trattamenti, fino a scalzare l’autorità della Bailey di fronte ad una paziente, rischia di metterlo ulteriormente nei guai. Ma in realtà è proprio la sua abilità di chirurgo a confermare al primario che la scelta di non licenziarlo è quella giusta: Alex Karev è un medico di valore e nonostante sia imputato in un processo per aggressione aggravata merita di restare al Grey Sloan finché varrà per lui la presunzione di innocenza.
“Karev è innocente fino a prova contraria” prova a replicare la Bailey di fronte a Catherine Avery che in rappresentanza
La conclusione dell’episodio è affidata ad uno sconsolato Alex Karev che sembra contare i giorni che lo separano dalla prigione e nel frattempo manifesta tutta la sua voglia di avere una famiglia, già ampiamente dichiarata a Jo con le sue proposte di matrimonio. In Grey’s Anatomy nessuno ha idea di cosa sia una famiglia normale: non ce l’ha Meredith che è cresciuta senza suo padre e con una madre arcigna, non ce l’ha nemmeno Alex che si è preso cura della madre malata e dei suoi fratelli quando il padre li ha abbandonati. Eppure a loro modo sono una famiglia: Alex vuole istituire la domenica dei waffle e chiede a Meredith di essere più gentile con Amelia, perché potrebbe essere una delle poche persone che rimangono alla Grey qualora finisse in prigione. Un discorso a tratti apocalittico ma anche incredibilmente tenero, in perfetto stile Grey’s Anatomy, con l’idea di famiglia che è costantemente croce e delizia.