Può un Papa appena eletto dubitare dell’esistenza di Dio? La prima omelia fatta da Lenny nello scorso episodio di The Young Pope, pone il pubblico e i fedeli di fronte a un quesito storico ma antico. Nel terzo e quarto episodio della serie di Paolo Sorrentino ci troviamo di fronte a un Papa con possibili vacillamenti di fede.
Voiello è l’antieroe di The Young Pope. Nel terzo episodio, il Cardinale è messo alle strette dall’enclave che pretende le sue dimissioni. Il suo scopo era quello di fare di Lenny Belardo una marionetta, cosa che non gli è evidentemente riuscita. Voiello prende sul serio la sua missione di salvare la Chiesa dall’invasione del contraddittorio Papa Pio XIII, perciò decide di agire per vie più subdole: incastrare e screditare il Pontefice. Significativa la scena della fragilità del peso Dio, in cui il Cardinal Caltanissetta mostra la pericolosità in cui versa la Chiesa a causa del ‘villain’ Belardo.
Lenny intanto affronta le conseguenze della sua omelia, ma decide che non si presenterà di fronte ai giornalisti per spiegare il suo discorso, perché: “Io non appaio, io non spiego.” Come una rockstar mitologica, il Papa invia la sua vice Suor Mary a parlare al posto suo davanti alla stampa internazionale. Tutti si chiedono che ruolo svolga realmente la suora e perché il Papa sia così restio a non farsi vedere in pubblico.
Pio XIII e Voiello si confrontano alla pari in una conversazione che mette in risalto, la superiorità di Lenny nei confronti dell’uomo-cardinale: “Lei è bello come Gesù, ma non è Gesù”, “Probabilmente sono più bello, ma non lo dica a nessuno”. Tra scambi di frecciatine, il giovane Pontefice scopre il machiavellico piano che ha portato alla sua elezione. Freddissimo, Lenny non accetta le scuse di Voiello, ripetendo la sua frase cult: “Non è abbastanza.” Il Cardinale non si ferma e cerca l’appoggio del mite Monsignor Gutierrez, minacciandolo di rivelare al Papa quel suo vizietto dell’alcolismo mai superato.
Nel quarto episodio, Voiello rimugina sul detto “La Chiesa è femmina” e ordisce un piano affinché la devota Ester, moglie della guardia svizzera Peter, seduca Lenny per renderlo vulnerabile. La donna si rifiuta ma il Cardinale, con il solito ricatto, le ricorda che se non lo fa lui rivelerà la sua relazione extraconiugale. Ester si avvicina quindi al giovane Papa e gli confida che vorrebbe avere figli ma non può perché sterile, comincia anche a lanciargli velate allusioni su come e a chi vorrebbe donare la sua ‘bellezza’.
Affinché lei resti incinta ci vuole un miracolo, e sarà il giovane Belardo a richiederlo. Lui che ha dubitato dell’esistenza di Dio, segnato profondamente da un’infanzia inclemente, rivolgere al Signore la personale richiesta di aiutare Ester, l’unica che riesce a comprendere a fondo la sua visione della Chiesa. Altra donna che sembra avere un certo ascendente sul The Young Pope è la responsabile marketing Sofia. I loro scambi di battute sono sempre piacevoli, forse perché lei riesce a tenergli testa e a divertirlo.
Per concludere, Belardo si prepara a nuovi provvedimenti reazionari, come quello di cacciare ogni omosessuale dal Vaticano, ma prima affida a Gutierrez l’incarico di occuparsi di un caso di pedofilia che riguarda il Cardinal Kurtwell. Quel “Mi fido di te” getta il mite Bernardo nel senso di colpa più totale, a causa del suo segreto accordo/ricatto con Voiello, e in più l’idea di confrontarsi con un pedofilo lo mette parecchio a disagio.
E se il Pontefice sapesse della fragilità di Gutierrez e tutto questo fosse solo un abile test nei suoi confronti? Staremo a vedere. The Young Pope mostra una Chiesa corrotta, denuncia severamente una certa falsità serpeggiante e continua a raffigurare un Papa molto più umano di quello che si pensi.