iPhone 7 è innanzitutto potente, molto più potente di quel che ci saremmo aspettati. Il processore A10 Fusion ha dimostrato di poter tenere perfettamente testa ai vari Snapdragon 820/821 ed all’Exynos 8890 di Samsung, fino a superarli in alcuni casi. Questo perché in tante applicazioni, il quantitativo di core non entra in gioco, e quanto a prestazioni single-core l’ultimo chipset della mela non si batte.
iPhone 7 non ha nulla da invidiare al Samsung Galaxy S7, né tanto meno al performante OnePlus 3. Analizzando alcuni punti, il SoC riesce persino a raggiungere i livelli dei processori Intel Skylake. Linley Gwennap, esperto di chip ed a capo di una nota società che li analizza, ha affermato che il prossimo obiettivo dell’azienda californiana potrebbe essere quello di alimentare i MacBook Air con i propri chip, che attualmente adoperano i SoC Intel low-profile.
Tim Cook potrebbe star puntare alla competizione paritaria con la nota società di Santa Clara, in modo da rendersi sempre più indipendente, ed aumentare la propria forza sul mercato. Non un’idea strampalata, la Apple avrebbe tutte le carte in regola per riuscirci. Presto per dirlo certamente, ma iPhone 7, con tutta quella potenza, da proprio queste indicazioni. Non si è trattato di un semplice incrementale sotto tal punto di vista, ma un vero e proprio salto in avanti, con tutti i possibili attributi.
iPhone 7 sovrasta ogni suo concorrente, non può essere un caso. Le mire espansionistiche della mela sono audaci, ma non per questo impercorribili (quando l’azienda si fissa un obiettivo difficilmente poi lo manca). Staremo a vedere se le previsioni del Gwennap si riveleranno o meno veritiere, nel frattempo godiamoci tutta la potenza di iPhone 7, che non è affatto poca.