In Frequency si può cambiare il passato senza modificare il presente? Recensione 1×01

Su CW debutta Frequency, serie basata sull'omonimo film del 2000 che esplora l'effetto farfalla, mantiene alta la tensione e l'azione, senza dare niente per scontato.


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Se avesse la possibilità di cambiare il futuro, rischiando di trasformare il presente, correreste questo rischio? Su CW debutta Frequency, serie tv basata sull’omonimo film del 2000, Frequency – Il futuro è in ascolto. Le premesse sono buone, il cast anche e la trama segue a grandi linee quella della pellicola stessa.

2016. La detective della Polizia di New Raimy Sullivan, scopre di essere in grado di parlare con suo padre Frank deceduto vent’anni prima tramite una vecchia radio. Nel tentativo di salvargli la vita, Raimy attiva il cosiddetto “effetto farfalla”, cambiando il presente in modi che non si aspettava minimamente. Per riparare al danno dovrà collaborare con suo padre attraverso il tempo, al fine di risolvere un caso di omicidio ventennale.

La televisione ha tentato di adattare film per il piccolo schermo, ma molto spesso ottenendo scarsi risultati (Minority Report e Limitless sono alcuni esempi, The Exorcist ha debuttato quest’anno ma non sta andando molto bene). Anche Frequency segue questa scia. La nuova serie sci-fi drama del canale CW che promette di stupire lo spettatore senza necessariamente seguire le regole del film del 2000.

Sedici anni fa, la pellicola con Jim Caviezel e Dennis Quaid aveva ottenuto un discreto riscontro tra pubblico e critica, dato che il tema dei viaggi nel tempo e dell’effetto farfalla non fosse così originale. La serie Frequency però riesce a distaccarsi dal film allargandosi ad altro (e del resto è un telefilm che deve svilupparsi lungo 13 episodi, non potrà risolvere tutto in una manciata di scene, no?), in primis drammi personali. Del resto, la serie è sempre sul canale CW.

Le interpretazioni degli attori sono modeste. Peyton List ricopre il ruolo che aveva Caviezel, mentre Riley Smith veste i panni che furono di Quaid. La tensione si mantiene alta, e lo stacco tra gli eventi passati e quelli presenti non danno fastidio né annoiano lo spettatore. Così i colpi di scena non sono neanche così scontati.

Cambiare il passato può portare conseguenze drastiche e tragiche al nostro futuro. Ciò con cui è costretta a convivere Raimy è una serie di eventi assolutamente imprevedibili che neanche Albert Einstein sarebbe stato in grado di risolvere. Frequency dovrà riuscire a mantenere alta l’audience giocando sugli effetti spazio-temporali e sulle conseguenze delle azioni.

Il potere di cambiare le cose è un’arma pericolosissima e Raimy lo scoprirà a sue spese. In conclusione Frequency inizia con alte aspettative e sebbene molte azioni potrebbero essere prevedibili, il pilot offre buoni spunti per continuare a seguire la serie. Merito forse della magia dell’ideatore Jeremy Carver, che ha già dato il suo contributo nelle serie Supernatural e Being Human.