Gianna Nannini, il prezzo del successo e la maternità criticata: confessioni di una rocker

Gianna Nannini, impegnata con l'Histstory Tour, si racconta a cuore aperto su carriera e maternità


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Ancora impegnata nell’Hitstory Tour 2016 col quale sta girando le arene all’aperto d’Italia, Gianna Nannini ha raccontato come un fiume in piena anni di lavoro e successi a Malcom Pagani per Il Fatto Quotidiano.

In una lunga intervista che ha toccato anche argomenti molto personali come la maternità, la Nannini ha ripercorso la sua storia di cantante dal timbro fuori dal comune che è riuscita ad imporsi in un panorama che privilegia voci decisamente più classiche.

GIANNA NANNINI IN CONCERTO: FOTO DALL’HITSTORY TOUR 2016

Dai discorsi sul sesso che suo padre le faceva da ragazza per metterla in guardia dai pericoli di una vita libertina alla scelta di lasciare Siena per Milano, da quando fu cacciata da un coro a 7 anni a quando Mario Zanoletti, il direttore artistico della Fonit Cetra, le consigliò di cercarsi un lavoro e smetter di cantare, mentre continuò a cercare la sua strada lavorando per la storica pasticceria di famiglia pur di mettere da parte il denaro per volare negli Stati Uniti.

Mi misi d’impegno a imparare un mestiere. Se fare i ricciarelli in azienda mi avrebbe portato fuori da lì, ero disposta al compromesso. Così ho iniziato, spaccando le uova nell’impasto. Anche 350 di seguito. Persi due dita mentre sperimentavo una nuova ricetta. Con lo choc e il dolore, la voce divenne più roca.

La svolta, la costruzione della sua identità e la prima vera affermazione professionale arrivarono grazie a Claudio Fabi e Mara Maionchi. Un periodo fatto di luci e ombre, quello dei primi anni ’80 per la Nannini.

Le tappe del successo le paghi tutte. Hai successo, gli altri ti vogliono ammazzare e il tuo compito è saperlo, accettarlo e provare a sopravvivere. Comunque ho ricordi confusi di quel periodo perché, all’epoca, all’eccezionale esperienza artistica affiancavo un momento personale complicato. Ero nel caos. Avevo un problema di scissione mentale e mi sembrava di non sapere chi fossi davvero. In un certo senso penso di essere nata nel 1983. Dopo quel disco. Dopo essere andata completamente di fuori e aver rischiato di non tornare più indietro.

La sua gravidanza a 54 anni, da cui è nata Penelope sei anni fa, fu oggetto di critiche e speculazioni che la cantante oggi ricorda come particolarmente dolorose.

In Italia, intorno alla mia gravidanza, l’aria è stata ostile. I religiosi si sono impegnati a rompere i coglioni e le critiche mi hanno fatto male perché mi è parso che ci fosse una totale mancanza di rispetto. Mi entravano in pancia, quelle critiche.