Jennifer Aniston in lacrime a Giffoni 2016, un modello di vita: “Soffro come voi, ma mai arrendersi”

La reazione commossa di Jennifer Aniston di fronte alla platea di giovanissimi di Giffoni 2016: nell'incontro con i giurati tutta la sensibilità dell'eterna Rachel di Friends

Jennifer Aniston in lacrime a Giffoni 2016

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Emozionatissima, praticamente in lacrime: così Jennifer Aniston si è presentata ai giurati di Giffoni 2016, dopo un interminabile blu carpet in cui ha autografato qualunque cosa lungo il percorso e scattato foto a ripetizione. Incredula di fronte a cotanto entusiasmo e ad una platea composta per lo più da ragazzini in tenerissima età in Sala Truffaut, è scoppiata in lacrime più volte di fronte ai complimenti innumerevoli e alle domande importanti che le sono state rivolte: “Qui è quasi come andare in terapia!“.

Per lei un incontro estremamente emozionante, che ne ha messo in luce l’incredibile sensibilità artistica e umana. Il comune denominatore delle domande, tantissime, rivolte alla star di Friends e regina della commedia americana del nuovo millennio è la percezione che il pubblico ha di lei come modello di vita, icona assoluta da cui lasciarsi ispirare soprattutto per le ragazze.

Jennifer Aniston in lacrime a Giffoni 2016

L’incontro parte con una domanda sulla differenza tra teatro e cinema: “A teatro senti l’energia del pubblico, al cinema sei molto più isolato” commenta la Aniston, ma poi si va subito su argomenti importanti. Hollywood potrebbe rappresentare meglio la vita delle donne? E cosa bisogna fare per cambiare il modo in cui la femminilità viene percepita oggigiorno?

Sta tutto nelle storie. Se ci sono delle storie belle noi siamo felici di interpretarle. La discussione sull’emancipazione delle donne c’è già, anche sui tabloid e nei media, quello che dobbiamo fare per dare dare potere alle donne è pretendere l’uguaglianza: le donne non devono essere rappresentate solo attraverso la loro bellezza, la loro immagine, il vero potere è l’uguaglianza tra i sessi.

E immancabile arriva la domanda su Rachel, ancora oggi qualcuno la chiama così memore degli anni d’oro dell’indimenticabile Friends:Sarò sempre grata a Rachel e a tutti i suoi amici. Sono onorata di averne fatto parte ed emozionata all’idea di quanto sia qualcosa di magnifico per tutti voi: è stato un regalo per tutti noi“. E anche qui sono lacrime di gioia.

Poi c’è la parte più psicanalitica dell’incontro. C’è chi le chiede del bullismo (“Tutti siamo stati bullizzati, oggi con la tecnologia è anche peggio: il mio consiglio? Chiudete i pc e parlatevi l’un l’altro“), chi di come fare per superare momenti di disagio profondo, di come ha affrontato le difficoltà. Le domande diventano più introspettive ci si chiede se lo stress abbia mai spinto a pensare di abbandonare il suo lavoro, se ci siano giorni in cui non e soddisfatta di sé, in cui non si riconosce.

Ci sono stati momenti in cui la frustrazione mi ha fatto pensare di essere troppo sensibile per questo lavoro e di non farcela, ma alla fine questa è la mia passione e io non credo nell’arrendersi, credo nel combattere, nella perseveranza e nella capacità di andare avanti (…) A prescindere dal lavoro che si fa, che tu sia un attore, un cameriere, un panettiere, un autista tutti abbiamo dei momenti bui in cui sembra difficile andare avanti: non c’è differenza tra me e voi, dobbiamo essere consapevoli che siamo tutti nella stessa condizione, nulla ci separa. E non punitevi se pensate di non farcela: cercate in voi e negli altri qualcosa che vi ispiri.

La sua capacità di parlare all’universo femminile è straordinaria: di recente sul suo blog sull’Huffington Post si è schierata ancora una volta contro le strumentalizzazioni dei media che la vorrebbero madre ad ogni costo e contro un’invasione della privacy che va oltre ogni ragionevole curiosità. Le ragazze di Giffoni provano a chiederle quale sia il segreto per farsi valere.

Credo che le donne debbano supportarsi a vicenda, è triste essere nemiche: sono stata fortunata perché da ragazza avevo delle amiche fantastiche, c’eravamo sempre le une per le altre e ci sostenevamo a vicenda e questo ci ha rese forti. Il mio consiglio è amare se stessi, ogni aspetto di sé: non importa quale taglia, colore, peso o forma fisica si abbia, evitate i paragoni: questo vi rende forti.

Visibilmente impressionata dall’esperienza di Giffoni, che ha vissuto quest’anno per la prima volta, Jennifer Aniston ha provato a dare qualche consiglio ai ragazzi in risposta alle loro domande.

Quello che succede qui è fonte di grande ispirazione per me: vedere quante persone investono nella propria formazione unite dalla passione per il cinema, avrei dato qualsiasi cosa per avere questa esperienza alla vostra età, voi siete già un passo avanti: continuate ad imparare e ad arricchirvi, non pensate mai di sapere abbastanza. E non accettate mai un no come risposta.

L’incontro è proseguito tra i ricordi dei primi ruoli sul palcoscenico a scuola fino alla svolta per la sua carriera col film drammatico Cake.

Quello è stato un grande sforzo per me, tutti credevano fossi più brava in altri ruoli, invece ho combattuto per quel film, era una sfida contro quelli che pensavano avessi dei limiti e ad un certo punto ho pensato di averli anch’io, così ho deciso di dimostrare di essere capace di farlo.

La Aniston glissa (forse per una reale incomprensione) su una domanda di un ragazzo che chiede se la sua vita privata l’abbia mai intralciata sul lavoro e risponde semplicemente di non aver “mai trovato nulla di più interessante” della sua passione per la recitazione in tutta la sua vita. L’attrice di Marley & Me e Horrible Bosses ricorda di aver trascorso diversi anni da cameriera avendo difficoltà a trovare ruoli da attrice agli esordi della sua carriera, nonostante sia “cresciuta nell’industria del cinema (mio padre era attore)“.

Amavo fare la cameriera in alcuni momenti ho pensato davvero che avrei dovuto cambiare strada perché non riuscivo a trovare dei ruoli adatti a me, ma la perseveranza è la chiave per riuscire in tutto, nella vita bisogna pensare di potercela fare: “Yes you can!”.

Tra i suoi progetti c’è anche la regia, dopo l’esperienza dietro la macchina da presa col corto Room 10 con Robin Wright e Kris Kristofferson e un ciclo di 5 corti sul cancro al seno. Premiata col Giffoni Award, ha abbracciato i conduttori ancora una volta con gli occhi lucidi e promesso che non dimenticherà mai questa incredibile esperienza.