Outlander 2 stupisce col season finale e la 3ª stagione tornerà in Scozia: parla Ronald D. Moore

Il finale di stagione di Outlander 2 è stato lunghissimo e inaspettato: il produttore esecutivo Ronald D. Moore parla del futuro della serie

Outlander 2 stupisce col season finale e la 3ª stagione tornerà in Scozia: parla Ronald D. Moore

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Anche la seconda stagione di Outlander è giunta al termine: l’episodio 2×13 “Dragonfly in Amber” della serie di Starz è andata in onda negli Stati Uniti ieri, sabato 9 luglio.

Più che un episodio, a dire il vero, il finale della seconda stagione di Outlander è stato un piccolo film: novanta minuti conditi di viaggi e salti nel tempo – alcuni dei quali totalmente inaspettati -, dell’atmosfera epica tipica della serie e, soprattutto, della storia d’amore tra Claire e Jaime.

Outlander non sarà più la stessa serie dopo lo scioccante finale dell’episodio 2×13, che per ovvi motivi non vogliamo spoilerarvi. A parlare di come si evolveranno gli eventi da questo punto in poi è Ronald D. Moore, produttore esecutivo degli adattamenti dei libri di Diana Gabaldon, che ha parlato con Entertainment Weekly della difficoltà di rimanere fedeli ai romanzi, e di cosa succederà dopo.

Moore ha parlato innanzitutto di come non sia stato rendere chiara la situazione politica in Francia anche per gli spettatori della serie, dal momento che nei romanzi la questione viene approfondita in un modo che non era possibile trasporre sul piccolo schermo. “Il nostro problema” ha detto “è stato trovare le maniere di unire diversi punti della trama per procedere negli eventi molto, molto più velocemente“. L’autrice della serie di romanzi Diana Gabaldon si è detta però soddisfatta del risultato: “Penso che abbiate fatto un ottimo lavoro. Questo è materiale ostico” ha detto alla produzione della serie, mostrandosi a detta di Moore molto disponibile.

In risposta all’intervistatore che chiedeva se fosse felice di aver spostato l’azione da Parigi, Ronald D. Moore ha spiegato: “Penso che tutti volessero tornare in Scozia, perché la Scozia è la vera casa dello show. La prima stagione era una lettera d’amore per la Scozia. C’era un sentore che non fosse il vero Outlander mentre eravamo a Parigi, anche se c’erano i nostri personaggi principali“.

Il pezzo forte dell’intervista a Ronald D. Moore, però, è sicuramente ciò che riguarda la terza stagione di Outlander, riguardo le cui riprese il produttore esecutivo ha spiegato:

Stiamo lavorando sul copione e sulle storie. Probabilmente dovremo accelerare la produzione ora che abbiamo due stagioni già ordinate: possiamo iniziare a pianificare attivamente la quarta stagione anziché aspettare il rinnovo. La terza stagione sarà uno show itinerante. Inizia in Scozia, ma poi sarà un viaggio in mare. Ci sono i pirati, è in Giamaica, è nel Nuovo Mondo. Il quarto libro è ambientato nel Nuovo Mondo, e poi subito in North Carolina. Avere la possibilità di fare piani a lungo termine riguardo dove stiamo girando e dove vogliamo impiegare più risorse è incredibilmente d’aiuto nel pianificare lo show.

Pare quindi che, finalmente, torneremo in Scozia nella terza stagione, anche se solo per poco: come ricordato da Moore, “La Scozia sarà sempre la nostra base operativa“. Per dare il bentornato alla scozia, però, dovremo presto dire addio a qualcuno: Tobias Menzies, che in Outlander è Frank Randall/Jonathan “Black Jack” Randall, uscirà di scena dell’immediato futuro. “Purtroppo il suo ruolo finirà abbastanza presto” ha detto Moore, spiegando che “Non è ancora finita. Lo rivedremo nella terza stagione. Ma oltre ad alcuni flashback occasionali relativi a Frank o a Jack, la loro storia finisce nel terzo libro“.

La terza stagione di Outlander uscirà nel corso del 2017, ma Starz non ha ancora comunicato una data ufficiale per il ritorno della serie.