Fabri Fibra, il rispetto per la comunità LGBT e la polemica su Valerio Scanu: “Ho già pagato anni fa”

Fabri Fibra mette a tacere le polemiche sul caso Valerio Scanu con un lungo messaggio sulla sua Pagina Facebook.

Fabri Fibra

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Non si placa la polemica divampata in seguito alla sanzione comminata al rapper Fabri Fibra, costretto a corrispondere la somma di € 20.000 a Valerio Scanu. Secondo la sentenza emessa dal Tribunale di Milano, il cantante sardo sarebbe stato oggetto di diffamazione da parte dell’artista di Tradimento, reo di aver composto un testo dai toni giudicati offensivi mirati alla persona di Valerio Scanu.

La sentenza definitiva del Tribunale di Milano arriva oggi ma, stando a quanto dichiarato dal rapper, i conti sarebbero già stati sistemati un anno fa. Fabri Fibra sceglie di dare libero sfogo al suo pensiero sulla sua Pagina Facebook, nella quale spiega – e senza mezzi termini – la sua posizione in merito alla condanna.

Un j’accuse in piena regola, quello del rapper di A me di te, che segna la parola fine sulla polemica delle ultime ore. Fabri Fibra rivendica il diritto di essere artisti e potersi esprimere liberamente attraverso la propria musica. Il rapper chiama in causa anche i suoi fan che, a suo dire, sarebbero perfettamente in grado di distinguere la natura del suo rap dagli attacchi mirati nei confronti di qualcuno.

L’esordio non lascia adito a dubbi. Ecco come Fabri Fibra spiega gli accadimenti delle ultime ore:

“Oggi mi ritrovo l’iPhone pieno di messaggi. Molti mi chiedono se devo veramente pagare questo risarcimento. La storia di A Me Di Te è tutta strana: la canzone è di tre anni fa, non è mai stata un singolo, non ha mai avuto un video. A Me Di Te è nato come un pezzo divertente, scritto in freestyle, è roba che non andrebbe presa sul serio, i nomi nel testo sono deformati, proprio per far ridere e per creare una situazione ironica. Non è la prima volta che mi ritrovo a “giustificare” le mie rime, i miei fan ormai ci sono abituati e si fanno anche due risate a riguardo, perché sanno che questo è rap”

C’è spazio anche per parlare di omofobia, con un chiarimento importante e assolutamente necessario:

“Non solo non sono omofobo, ma l’orientamento sessuale di chicchessia non modifica minimamente la mia opinione sugli altri. Scrivere di certi argomenti nelle canzoni apre dei dibattiti e può far infuriare la polemica, ne sono completamente consapevole. In un passaggio del testo infatti dico “è solo un gioco, ma in pochi lo capiscono”

L’invettiva contro la società viene quasi naturale, ancora una volta sul ruolo che il rap riveste all’interno del panorama musicale italiano:

“In Italia il rap lascia ancora interdetti e pago perciò questi 20.000€ di multa per avere avuto la possibilità di criticare e raccontare con il rap certe immagini e situazioni. All’estero nei testi del rap si tirano in ballo molti personaggi dello spettacolo con immagini altrettanto forti (anche nei video, basti vedere l’ultimo di Kanye West). Con la fama e il successo arriva di tutto, anche il protagonismo che non ti gratifica, anche quello non voluto. Lo dovrebbero capire tutti, e io l’ho capito bene anche a spese mie”

E su Valerio Scanu precisa:

“Non conosco Valerio Scanu e non mi interessa conoscerlo, sarà senz’altro una brava persona, ma artisticamente non mi coinvolge, come non mi coinvolgono tutti gli artisti che cantano canzoni scritte da altri e che sono legati a queste dinamiche discografiche e dell’ambiente dello spettacolo, oggi come oggi più che mai ripetitivo. A me di lui né della sua sessualità non importa nulla, ma mi viene spontaneo criticare, con il rap, tutte queste incongruenze che compongono questo tipo di carriera”

Non mancano parole di rispetto nei confronti della comunità LGBT, che in qualche modo avrebbe potuto sentirsi chiamata in causa dal testo di A me di te:

“In conclusione ci tengo a sottolineare che il mio rispetto va alla comunità LGBT italiana e a tutti coloro che si battono attivamente per i propri diritti contro l’ipocrisia e i finti moralismi, oggi più che mai. A Me Di Te non c’entra niente con le cose serie. Rap è, e rap rimane”

Oggi mi ritrovo l’iPhone pieno di messaggi. Molti mi chiedono se devo veramente pagare questo risarcimento. Sì, ho gìà…

Pubblicato da Fabri Fibra su Giovedì 30 giugno 2016