Commovente Jesse Williams ai BET Awards 2016, discorso da standing ovation (video)

L'attore di Grey's Anatomy premiato ai BET Awards 2016: il discorso di accettazione di Jesse Williams è una pietra miliare per la lotta per i diritti delle minoranze

Jesse Williams BET Awards 2016

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Jesse Williams ha rubato la scena ai BET Awards 2016 di domenica sera, premiato sul palco del Microsoft Theater di Los Angeles: l’attore che in Grey’s Anatomy interpreta il chirurgo estetico Jackson Avery ha tenuto un discorso ispirato e appassionato, decisamente il più toccante della serata. Billboard lo ha definito addirittura “destinato a diventare una pietra miliare del movimento Black lives matter“, dunque a fare la storia della lotta per i diritti delle persone di colore.

Jesse Williams è stato onorato ai BET Awards 2016 con il  BET Humanitarian Award per il suo attivismo per i diritti della popolazione afroamericana. Dall’ottobre del 2014 si è distinto per aver preso parte alle proteste contro l’omicidio di Michael Brown, giovane ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto, un caso di cronaca che scosse gli Stati Uniti e scatenò un’ondata di proteste contro il dipartimento di polizia della città. In questi anni ha continuato ad impegnarsi per diffondere ideali di uguaglianza e rispetto delle minoranze.

Debra Lee ha consegnato il premio a Jesse Williams per “i suoi continui sforzi e l’impegno costante nel promuovere il cambiamento sociale“. L’attore ha esordito nel suo discorso di accettazione ringraziando sua moglie i suoi genitori “per avermi insegnato a concentrarmi sulla compassione prima che sulla carriera, hanno fatto in modo che io abbia imparato ciò che le scuole hanno paura di insegnarci“. Il suo discorso è proseguito con una toccante, ma anche dettagliata panoramica sulla situazione attuale negli Stati Uniti.

Questo premio non è per me, questo è per i veri attivisti di tutto il paese, gli avvocati per i diritti civili, i genitori in difficoltà, le famiglie, i docenti, gli studenti che stanno realizzando come un sistema costruito per dividere, impoverire, distruggerci non può stare in piedi se noi reagiamo; è un po’ come la matematica di base: più impariamo su chi siamo e come siamo arrivati fin qui, più ci mobiliteremo. Questo premio è anche per le donne nere, in particolare coloro che hanno speso la loro vita alimentando gli altri prima di se stesse: possiamo fare e faremo del nostro meglio per voi.

La parte più cruda del suo discorso ha innescato la standing ovation della platea, con i genitori di Williams commossi nell’assistere alla sua arringa, in cui ha ricordato tanti giovani morti per soprusi da parte delle forze dell’ordine.

Ciò che oggi abbiamo fatto è guardare i dati e capire che la polizia agisce per disinnescare, fermare e non uccidere le persone bianche ogni giorno: quindi quello che accadrà è che o riusciremo ad avere parità di diritti e giustizia nel nostro paese oppure dovremmo ristrutturare la loro funzione. (…) Ieri sarebbe stato il quattordicesimo compleanno di Tamir Right, quindi non voglio sentire nient’altro riguardo a quanto siamo progrediti oggi se ci sono ancora servitori pubblici che possono sparare un ragazzino di 12 anni, in un parco alla luce del sole, uccidendolo in televisione, e tornare a casa a farsi un panino. Ditelo ad Rekia Boyd quanto sia meglio vivere nel 2012 piuttosto che nel 1612 o 1712. Ditelo a Eric Garner o a Sandra Bland. (…) I nostri soldi, da soli, non fermeranno tutto ciò. Non lo fermerà dedicare le nostre vite a fare soldi solo per ricevere indietro il diritto di mettere qualche marchio sul nostro corpo, quando abbiamo trascorso secoli pregando con i marchi sui nostri corpi e adesso preghiamo di essere pagati per indossare delle marche. Non c’è stata guerra che non abbiamo combattuto e per la quale non ci siano stati morti. Non ci sono lavori che non abbiamo fatto, non ci sono tasse che non abbiamo pagato, noi abbiamo pagato tutti loro. Ma la libertà è sempre condizionata qui. ‘Sei libero!’ continuano a dirci. ‘Ma lei sarebbe ancora viva se non avesse agito così… liberamente’. Ora, per noi la libertà è sempre venuta in seguito, ma il seguito è sempre un caos: noi la vogliamo ora!

Jesse Williams ha concluso il suo profondo discorso con un invito a lottare per restituire alle persone di colore tutto ciò che è stato loro negato in termini di diritti fino ad ora.

Se non si ha alcun interesse per la parità di diritti per i neri, allora non si diano suggerimenti a coloro che ce l’hanno. Siamo sopravvissuti in credito con questo paese per secoli, e abbiamo finito per guardare e aspettare, mentre questa invenzione chiamata “bianchezza” usa e abusa di noi, seppellendo i neri fuori dalla vista e dalla mente, mentre estrae la nostra cultura, i nostri dollari, il nostro intrattenimento come fossero oro nero, ghettizzando e umiliando le nostre creazioni e rubandole, imborghesendo il nostro genio e poi processandoci per i nostri costumi, prima di eliminare i nostri corpi come scorze di strani frutti. Solo perché siamo magici non significa che non siamo reali. Grazie.