The Beatles Eight Days a Week – sul grande schermo il decennio che ha cambiato musica e altro

Non è esagerato affermare che i fab four hanno inciso e continuano ad incidere tanto sulla cultura musicale e non. Con buona pace di alcune band odierne. The Beatles Eight Days a Week proverà a sintetizzare la magia del gruppo, la magia di quegli anni e l’irripetibilità di certe fortunate convergenze. Con la garanzia della regia di Ron Howard


INTERAZIONI: 7

Potrebbe apparire un tantino esagerato o addirittura pretenzioso e arrogante l’affermazione che scorre all’inizio del trailer di questo film: “…nel 1962 4 ragazzi hanno cambiato il mondo”. Eppure è così, sicuramente per ciò che riguarda certi ambiti artistici e altri ad essi collegati, meno sicuro ma ne possiamo discutere, per ciò che riguarda ambiti extra artistici.

Focus sui Beatles quindi. Parlarne non è certo semplice: l’argomento si presta ad una marea incolmabile di discussioni, interpretazioni e polemiche. Perché siamo dinanzi ad un mito, una band, una musica, in altre parole un fenomeno a più facce che ha segnato implacabilmente cultura e storia della musica (non solo pop, non solo rock).

È ciò che più o meno si appresta a proiettare sul grande schermo questo Eight Days a Week, il film di Ron Howard sui Beatles che ne racconterà tutto o quasi. Va detto innanzitutto che la pellicola sancisce fin da subito il suo solenne peso, la sua importanza, complice una sorta di bollino di ufficialità: Eight Days a Week è stato prodotto infatti con la piena collaborazione di Paul McCartney, Ringo Starr, Yoko Ono Lennon e Olivia Harrison. Il film documentario è, come d’obbligo, arricchito da molti filmati dell’epoca; ciò che vedremo raccontare sarà incentrato maggiormente sul dietro le quinte dei 4 ragazzi di Liverpool. Un dietro le quinte in senso lato, che mostrerà soprattutto l’intimità gestionale dei quattro, vale a dire il come e il perché i Beatles riuscivano ad arrivare a certe decisioni piuttosto che ad altre; come riuscivano a trovare l’armonia di gruppo, prima che quella musicale. Potremmo definirlo in un certo senso un vero e proprio lavoro introspettivo da un punto di vista manageriale, per un gruppo musicale che, ripetizione inutile come ricordarlo, ha marchiato a fuoco la cultura musicale dagli anni 70 in poi, segnando un inevitabile metamorfosi generazionale fino ai giorni nostri. Effetti che non accennanno di certo a diminuire.

Di aneddoti da raccontare su John, Ringo, Paul e George ce ne sarebbero, c’è l’imbarazzo della scelta: Eight Days a Week proverà a metterne in ordine qualcuno, privilegiando però la visione di insieme.
Insomma poco più di un’ora per raccontare dagli esordi al Cavern Club di Liverpool, fino al famoso ultimo storico concerto al Candlestick Park di San Francisco. Poco male per chi non si accontenta: il mito dei Beatles resiste e non tramonterà certamente negli anni a venire, anzi. Diciamo che, nostalgia a parte, ci sono sempre più cultori della materia musicale che ripescano in un passato più o meno recente, per avere senso dell’orientamento in un panorama artistico spesso (purtroppo) piuttosto sterile. Sì certo, questo è il mio punto di vista.

Per questo ed altro i Beatles rappresentano da sempre fonte di ispirazione: a sentirli e a vederli. L’esordio della pellicola è fissato con un’anteprima internazionale che si terrà al Leicester Square di Londra, il 15 settembre 2016. The Beatles Eight Days A Week, sarà poi distribuito nelle sale cinematografiche da Lucky Red ma solo per 7 giorni, dal 15 al 21 settembre 2016. Trailer e poster ufficiali a seguire.

Trailer: