Sansa abbraccia la thug life in Game of Thrones 6×09: diario di un Lettore Disperato, giorno 9

La recensione del Lettore Disperato dell'episodio 6x09 "Battle of Bastards" di Game of Thrones, andato in onda lunedì 20 giugno in Italia

Sansa abbraccia la thug life in Game of Thrones 6x09: diario di un Lettore Disperato, giorno 9

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È difficile, per il Lettore Disperato, ammettere di essersi trovato di fronte all’episodio più bello che Game of Thrones abbia mai avuto. Che poi la serie gli piace, sempre, ma non lo ammetterà mai. E gli piace di più lamentarsi, questo invece è una certezza.

Il Lettore Disperato si aspetta di vedere interminabili distese di neve circondare Grande Inverno e gli eserciti di Jon e Ramsay. E invece no, si ritrova davanti una battaglia navale presa da Assassin’s Creed Black Flag: sono i cattivoni di Yunkai, che non hanno ancora finito di bombardare Meereen.

Tyrion Cacace è diventato la Tata di Daenerys e deve impedirle di crocifiggere tutti i Padroni e di compiere altre nefandezze: cattiva bambina, non si fa. Non diventare come tuo padre, dice, mentre dà pure una rimestata alla zuppa. E mamma mia, che casino fanno ‘sti vicini.

Inspiegabilmente siamo già passati alla resa dei conti, e a forse tre minuti dall’inizio dell’episodio arriva la prima e immancabile uscita da badass di Daenerys: “Dobbiamo discutere della vostra resa, non della mia”, subito seguita a raffica da un’altra potentissima “Il mio regno è appena iniziato”.

Il punto è che il Lettore Disperato, ora come ora, può solo rimpiangere quello che sicuramente succederà in più o di diverso nel libro. Perché lo sa che ci arriveranno anche le sue amate pagine a questo scontro, lo sa che prima o poi Daenerys spaccherà i deretani di tutta Meereen e vicinato con i suoi draghi. Certo, magari succederà un po’ dopo e in modo diverso. Non che magicamente Daenerys impari ad ammaestrare i draghi a far quello che dice lei. E no, al Lettore Disperato non piace la chiave di lettura secondo cui sarebbe Drogon a guidarli, se no come si lamenta, scusate?

Verme Grigio, dopo aver provato le gioie dell’alcol, è diventato più loquace, più sicuro di sé, più tutto, ché quando stacca le teste dei due simpaticoni con quella mossa felina è semplicemente irresistibile: daje Torgo Nudho, sei tutti noi!

Quei quattro gatti raccattati da Jon Snow per riprendersi Grande Inverno ricevono la visita di Ramsay Bolton, che non risparmia un paio di bastardo e di ordini per la sua mogliettina. Il Ramsay del libro avrebbe chiesto che fine ha fatto il suo Reek, che per lui è la cosa più preziosa al mondo. Ma questo il Lettore Disperato non lo dirà troppo ad alta voce per non rovinare il mood.

Ramsay si gioca subito la carta della testa di Cagnaccio, e incredibilmente Sansa non solo non versa nemmeno una lacrima, ma addirittura prende e fa minacce di morte. Ma dove finiremo, signora mia. Ramsay non demorde, e continua a parlare da solo, facendosi domande e rispondendosi pure.

Tra un po’ arriva l’infermiera, ti dà la pastiglietta e ti mette a letto, tranquillo.

Il Lettore Disperato non può fare a meno di chiedersi come verrà reso tutto ciò nel libro. La preparazione, la strategia super brillante di Jon Snow, l’appoggio di Tormund e soprattutto di Davos e Sansa, che lì manco dovrebbero esserci. Mannaggia a voi showrunner di Game of Thrones che sapete le cose in anticipo. E mannaggia pure a te George Martin, che lasci in queste condizioni tanti piccoli poveri Lettori Disperati.

Jon Snow pensa di essere un grande stratega, e di fronte alla sua volontà di fregarsene le chiappe, di Ramsay, che tanto lo facciamo fuori in un attimo, a Sansa sale il Bane, ed è un attimo che siamo ne Il Cavaliere Oscuro: pensi che Ramsay sia tuo alleato, ma tu hai solo adottato Ramsay. Io ci sono nata, mi ha plasmata dice, mentre quell’altro se ne frega altamente.

Mentre Davos è impegnato a rifiutare dell’invitantissimo latte acido di capra da Tormund, Melisandre ha intrapreso la carriera di life coach, ma diciamo che è ancora alle prime armi: “non perdete” non è proprio il più brillante e originale dei consigli per prepararsi ad una guerra. A Davos a quanto pare è rimasto sullo stomaco il beverone e così, mentre si fa una passeggiata a casissimo, trova dei misteriosissimi ciocchi di legno bruciato in mezzo ai quali, miracolosamente, c’è un cervo di legno neanche minimamente scalfito, che forse è di marca Targaryen perché se no non si spiega. Chissà dove sarà Davos quando anche nei libri Shireen morirà, si dice il Lettore Disperato con una lacrimuccia.

Nella terra delle cose affrettate, cioè a Meereen, da un portale spazio-dimensionale (Tardis, sei tu?) sono usciti Yara e Theon Greyjoy. Daenerys si sente stuzzicata dal fascino mascolino e dal potere femminile di Yara, che probabilmente non vede l’ora di accogliere l’invito, quando sarà:

Ma cosa avete pensato, menti sporche che leggete. Il Lettore Disperato è un puro.

Sul campo di battaglia allestito da Ramsay Bolton c’è della gente appesa a testa in giù che brucia. Così, giusto per creare l’atmosfera, come le candele durante una cena romantica a due. Il bastardo di fatto e di fatto arriva con un guinzaglio, al quale c’è legato il povero Rickon: che infamata, pensa il Lettore Disperato, ché nei libri Rickon se ne sta tranquillo a Skagos.

I ricercatori Oral B sono concordi nell’affermare che quando Ramsay Bolton ti propone di fare un gioco, al 100% vuole mettertelo in quel posto. Ma Rickon è un’anima così pura e spaventata che lo asseconda, e a vedere la pioggia di frecce a cui lo sottopone lo str…ambo nemico, non pensa di muoversi a zig zag per evitarle – che poi dai, voi lo avreste fatto? Io no, sarei morta come una pera cotta. Massima solidarietà.

Il Lettore Disperato ne versa spesso di lacrimucce, ma questa, quando ad un passo dalla fine della corsa Rickon viene raggiunto da una freccia, questa è vera. Questa è di dolore puro. Dolore sì per il piccolo Stark, ma anche per il fatto che era super, ma super convinto che Rickon sarebbe tornato trionfante da quel di Skagos per riprendersi Grande Inverno e rimettere tutti al loro posto, proprio quando tutti lo davano per disperso. Non c’è mai una gioia per il Lettore Disperato, è proprio vero.

Il re delle tattiche, Jon Snow, decide per la strategia palesemente vincente: un attacco frontale quando è in svantaggio di non so quante decine di migliaia di piccoli omini creati con la CGI. Pessima mossa, Jon. Qualcuno commenterebbe che non sai niente, e avrebbe pure ragione.

E niente, da qui in poi è tutto un ammazzamenti e robe varie, una cosa da fiato sospeso che infatti il Lettore Disperato ha poco da dire. Eh sì, stavolta va detto: qui c’è poco da disperarsi. La scena è fighissima, la migliore battaglia mai vista in Game of Thrones, azzarda il Lettore Disperato.

Ciò non toglie comunque che ad un certo punto Jon Snow si trova nei cavoletti di Bruxelles. Circondati da una specie di falange bolton-oplitica, i Nostri sembrano non avere più speranze quando arriva quello schifoso di Smalljon Umber, che si deve solo vergognare. Nei libri non avrebbe mai appoggiato Ramsay Bolton. Anzi no, non è colpa tua Smalljon, ma degli sceneggiatori che ti hanno tenuto in vita più del dovuto per farti compiere questo scempio. Sarai vendicato, è una promessa.

Le cose sembrano andare davvero davvero male, ma mai darsi per vinti. In sottofondo, da lontano, se fate caso si sente una musichetta:

Sansa Stark ha parato il deretano a tutti, esibendo dall’alto del suo cavallo una faccia da thug life assoluta, estrema, ciao bitches statemi bene eh, a chi lo date il bonus se non piange al Fantagot?

Davvero, se lo raccontassi alla me che guarda la prima stagione penserei sia una battuta. Sansa che salva la situazione. E invece la signorinella ha chiamato il suo amico Petyr, lo ha fatto arrivare dalla Valle e gli ha fatto portare tutti i suoi uomini, che tra effetto sorpresa e enormi quantità di CGI riescono a costringere Ramsay Bolton alla ritirata. Il perché hai fatto tutto di nascosto a tuo fratello ce lo spieghi dopo, eh Sansa? Sul perché non gli hai detto che questa gente era disponibile, che magari si evitava giusto qualche morto. Giusto qualche. Ma va bene così, le facciamo godere il suo momento di gloria, glielo dobbiamo.

Queste porte maledette il Lettore Disperato non le sopporta più. Prima Hold the Door, mo’ Spacc the Door: in ogni caso, qualcuno ci resta secco. In questo caso è Wun Wun, il povero gigante, che viene utilizzato malamente come un puntaspilli dagli amici di casa Bolton.

Ma se il karma esiste davvero, e questo episodio di Game of Thrones ne è la riprova, qualcun altro sta per fare una brutta fine. Quel qualcun altro è Ramsay, che viene pesantemente, ripetutamente e tanti altri avverbi preso a pugni da Jon. Ma è come se lo facessimo noi da casa, l’effetto godurioso è lo stesso. Il Lettore Disperato lo ha già detto altre volte: l’odio per Ramsay non conosce confini, che tu sia un lettore o uno spettatore.

Cavalcando l’onda iniziata poco prima, Sansa chiude il cerchio vendicandosi del suo tremendo marito facendolo sbranare dai suoi cani affamati, e facendo pure un sorrisetto verso la telecamera: è la thug life che sceglie te, non il contrario. Più soddisfacente questo, o lo stemma degli Stark che torna a Grande Inverno? Ai posteri l’ardua sentenza.

Mannaggia a voi, showrunner di Game of Thrones. Sì, mannaggia a voi. Perché ora, quando il Lettore Disperato leggerà questa battaglia nel suo amato libro, se la immaginerà esattamente così, ma sarà sicuramente diversa. Questa me la pagate.