L’esame di Maturità 2016 è un esame facile ed inutile.
La Maturità è facile perché guardando la statistica siderali delle promozioni ti rendi conto che soltanto chi a scuola non c’è mai andato finisce per esser bocciato; tutti gli altri bene o male la fanno franca.
La Maturità è inutile perché, nella società italiana contemporanea, finita la Scuola Superiore non sei maturo per niente e nulla; hai davanti ancora molti lustri di studio e di permanenza nella casa di mamma e papà. La prospettiva di un’indipendenza economica, di metter su casa e famiglia è lontana come la distanza tra la Terra e Marte.
Eppure il rito della Maturità viene ancora presentato, dai media e dai social, come un rito di passaggio. Una sorta d’iniziazione alla vita adulta nonostante ne abbia perso tutti i connotati pratici e simbolici. Ed allora qualche consiglio voglio darlo a chi si cimenta nella Maturità, 32 anni dopo di me. Mi sono “maturato” quando ancora era in piedi il Muro di Berlino ed i computer occupavano interi appartamenti. Il mondo è cambiato ma la Maturità forse no. Le prove decisive, che determinano l’inerzia della Maturità, sono quelle scritte. Ecco come superarle alla grande.
Dimenticate a casa il vostro telefonino: la tentazione di qualche aiuto esterno rischia di compromettere la concentrazione facendovi dimenticare anche quel poco che sapete.
Buttate nel cestino pillole ed integratori che arricchiscono solo i farmacisti furbi promettendo prodigi di memoria ed apprendimento.
Affrontate la prova scritta con una buona scorta d’acqua e di cibo: per sfruttare al meglio le tante ore disponibili bisogna esser in piena forma.
Scegliete l’argomento che più vi piace. Avrete un risultato migliore rispetto a quello nel quale vi sentite più preparati. Non servono sfoggi d’erudizione ma capacità di sviluppare ed argomentare un argomento.
Date una mano al compagno in difficoltà ché anche voi potreste trovarvi in affanno qualche minuto dopo.
Chiedete qualche delucidazione ai professori in caso di dubbio sulla traccia ( da leggere e comprendere pienamente)
Controllate l’ortografia, la grammatica e la sintassi. Scrivete semplice e chiaro. E se avete qualche dubbio sulla costruzione di una frase adottate una formula più semplice. Vietati i neologismi e le parole desuete.
Fate una preghierina ai tanti santi patroni degli studenti da Domenico Savio a Giuseppe Moscati. Dopo aver tanto studiato un aiutino dal Cielo non guasta.