Guai per Mark Salling: il Puck di Glee accusato di pornografia minorile

L'attore Mark Salling, noto per aver prestato il volto a Puck nella serie tv Glee, è accusato di detenzione di pornografia minorile

Guai per Mark Salling: il Puck di Glee accusato di detenzione di pornografia minorile

INTERAZIONI: 7

L’attore Mark Salling è stato accusato di ricezione e detenzione di materiale pornografico con soggetti minorenni: questa è l’accusa che si legge in un comunicato diffuso dall’ufficio del Procuratore Generale degli Stati Uniti d’America nella giornata di venerdì 27 maggio.

“Coloro che scaricano e possiedono pornografia minorile creano un mercato che causa sempre più vittime,” ha dichiarato il procuratore Eileen M. Decker, “le giovani vittime vengono danneggiate ogni volta che un’immagine viene prodotta, ogni volta che viene distribuita e ogni volta che viene vista”.

L’attore, 33 anni, era già stato arrestato – e rilasciato su cauzione due giorni dopo – con le stesse accuse durante lo scorso dicembre, quando la polizia di Los Angeles, perquisita la sua abitazione con un mandato, aveva trovato un computer contenente migliaia di foto e video pornografici con soggetti minorenni, oltre ad una chiavetta USB piena di immagini ritraenti minori di dodici anni.

Se la procura dovesse confermare le accuse di detenzione di materiale pornografico minorile, Mark Salling rischia da un minimo di cinque fino ad un massimo di venti anni di carcere.

Classe 1982, nato in Texas, Mark Salling ha raggiunto fama mondiale interpretando il ribelle Noah “Puck” Puckerman in Glee, serie tv musical creata da Ryan Murphy, nella quale ha recitato tra il 2009 e il 2015 e che ha consacrato, oltre alle sue doti recitative, anche quelle canore.

Non si tratta della prima volta che Mark Salling ha dei guai con la giustizia: nel 2013 la ex fidanzata dell’attore, Roxane Gorzela, lo aveva denunciato perché, a sua detta, l’aveva forzata ad avere dei rapporti non consensuali. In quel caso Salling aveva negato tutte le accuse, sporgendo una controquerela per diffamazione. Nonostante ciò, nel 2015 l’attore era stato obbligato da un giudice a pagare alla donna 2,7 milioni di dollari.