In Game of Thrones 6×04 Daenerys bara ai videogiochi: diario di un Lettore Disperato, giorno 4

Anche questa volta il Lettore Disperato vi parla del suo punto di vista su Game of Thrones 6x04 "Book of the Stranger", andato in onda domenica 15 maggio

In Game of Thrones 6x04 Daenerys bara ai videogiochi: diario di un Lettore Disperato, giorno 4

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Uno pensa: dopo cinquantatré episodi di Game of Thrones il Lettore Disperato si sarà pure rassegnato alla coesistenza dei libri e della serie tv. E invece no, la carne è debole e l’istinto è forte, e il pensiero torna sempre ai romanzi. George Martin, perdona gli showrunner, ché non sanno quello che fanno.

Nella dimensione onirica in cui il Lettore Disperato sta vivendo il ritorno di Jon Snow – che per lui è successo ma allo stesso tempo non è successo, come in una sorta di sogno rivelatore – accade qualcosa di profondamente sbagliato: Sansa Mainagioia Stark ha una gioia, e arriva al Castello Nero per incontrare il suo fratellastro.

Il Lettore Disperato ripassa mentalmente: Sansa dovrebbe essere a Nido dell’Aquila con Ditocorto, Jon dovrebbe essere morto nella neve. In cuor suo però, vedendo la scena dei fratelli Stark ricordare i vecchi tempi e parlare di riprendersi il Nord da quei maledetti Bolton, anche il Lettore Disperato si sente gasatissimo: non lo ammetterà mai, ma questa versione dei fatti, con i due che vogliono riprendersi il Nord, è davvero migliore di quella cartacea.

In un momento pregno di fantascienza per il Lettore Disperato, Brienne ammette di fronte a Davos di aver giustiziato Stannis, guardando con fare inquisitorio Melisandre. In tutto questo, il cavaliere delle cipolle non si era mai posto il problema di che fine avesse fatto il re? O Shireen? Seriamente?

Certe cose però non cambiano mai, tipo la profonda inutilità del rampollo Arryn, che si chiami Robert o che si chiami Robin. È quasi tragicomica la maniera in cui tutti si rivolgono al piccolo scemo, ma il peggiore è sempre lui, Ditocorto, che fa lo gnorri sul matrimonio di Sansa. Tutto regolare, insomma.

Tyrion-il-fuoriposto sembra averci preso un enorme gusto a governare Meereen senza Daenerys tra i piedi. Yezzan zo Qaggaz (sì, il nome l’ho cercato su Wikipedia), il mercante che ricorda a Tyrion di averlo comprato nel corso della scorsa stagione, è la voce del Lettore Disperato, che vorrebbe ricordare a Tyrion le scorribande con Penny e Carina Porcellina. Che amarezza.

Comunque sia, Tyrion fa tutto troppo facile: aboliamo la schiavitù qui, vi diamo sette anni di lì, e via dicendo. Missandei e Verme Grigio ci provano a dirgli qualcosa, ma al nano da una parte entra e dall’altra esce. Le opzioni a questo punto sono due: o la prende violentemente in saccoccia, e così impara a non essere dove il Lettore Disperato vorrebbe che fosse, o sarà lui a dare una lezione a tutti.

Se il Lettore Disperato pensava che Jaime e Bronn nella scorsa stagione fossero la coppia più improbabile del secolo, qui ha dovuto ricredersi: Daario e Jorah vincono il premio assurdità del Lettore Disperato 2016. Le battutine erotiche di Daario, la faccia sgomenta di Jorah, è tutto così surreale che il Lettore Disperato si è immaginato durante l’intera scena questa canzone come colonna sonora (potete ripetere l’esperienza aprendo il video qui sotto e poi la puntata):

Il bacino che Daario dà al suo pugnale fa sembrare uscita anche la malattia di Jorah da uno sketch dei Monty Phyton, giusto per dire.

I due arrivano al Dosh Khaleen, ma porca paletta il loro piano va in fumo: viene subito scoperto che non sono mercanti. Non l’avrei mai detto. Giù botte da orbi che più che da Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco sembrano prese da un film con Bud Spencer e Terence Hill. George Martin, perdonali (cfr. sopra).

Al circolo del burraco delle Dosh Khaleen, Daenerys va a prendere una boccata d’aria e approfitta della situazione per socializzare con un’altra fu Khaleesi, senza ovviamente perdere l’occasione per farsi grossa con i draghi. Ma ecco che in lontananza si sente una musichetta:

Sono di nuovo Jorah e Daario, pensa il Lettore Disperato, che continua ad essere profondamente disturbato dalla coppia formata dai due. A mo’ di ladroni cercano di portare via Daenerys, ma meno male che lei ha un piano. Sensato, si spera.

Dalla peggiore prigione di Caracas di Approdo del Re riemerge Margaery, ma solo per trovare l’Alto Passero che le spara la solita ramanzina sulla spiritualità e i beni terreni. E su come anche lui un tempo si ubriacava ai rave party. Basta eh, Alto Passero, ci hai rotto, dice il Lettore Disperato, ché nel libro non è così petulante il vecchietto. Uno a zero per il Lettore contro gli showrunner. Segue momento familiare tra i fratelli Tyrell, al quale il Lettore Disperato, senza dare spiegazioni spoilerose, non rivolge uno sguardo: non è canonico, tsé.

Il Lettore Disperato ha intravisto qualcosa. Il Tommen che sembrava tanto spavaldo negli scorsi episodi, gli è parso per un secondo il Tommen coi gattini, piccolo e ingenuo, dei libri: “Margaery non ti piace, vero?” chiede alla madre.

Ma quell’attimo di ritorno alle origini si spacca in mille pezzi in un attimo alla vista di Jaime Lannister, che qui non è mai andato a Delta delle Acque, non ha mai subìto un’evoluzione psicologica da paura, ed è diventato il cane da compagnia di Cersei. Mannaggia a voi, showrunners di Game of Thrones.

La malattia del mainagioia, guarita Sansa, se l’è presa Theon, che torna a casa pieno di speranze per venire preso a pesci in faccia dalla sorella Asha Yara – che il Lettore Disperato, tanto che la storia è stata pasticciata, ci ha messo pure un po’ a ricordarsi dove fosse nei libri. È un ricordo tanto, troppo lontano ormai.

Il Lettore Disperato deve ancora riprendersi dal trauma di aver rivisto Rickon, Osha e il forse Cagnaccio (in quanto Lettore, il Disperato si appiglierà a qualsiasi possibile cospirazione pur di non cedere di fronte alla realtà), e non contenti gli showrunner usano un espediente già usato in passato: la bruta seduce Ramsay col chiaro intento di ucciderlo.

Ramsay sarà pure una carogna, ma il suo quoziente intellettivo a quanto pare è più alto di quello di Theon: alla fine, ops, a lasciarci le penne è lei, Osha. Ti pare che Ramsay, televisivo o cartaceo, si faccia abbindolare così?

Il Lettore Disperato è quasi inorridito da quella che sembra un’occhiata da flirt di Tormund per Brienne. No, no e no.

Oh, ma fermi tutti, cos’è quella lettera che riceve Jon Snow? È quello che pensa il Lettore Disperato? È lei o non è lei? Oh mio Dio, è lei: la Lettera Rosa!

Mai e poi mai il Lettore Disperato avrebbe sperato di vedere la Lettera Rosa nella serie tv. E invece eccola lì, piena di “vieni a vedere, bastardo” e di “ridammi la mia sposa”. Certo, adattata per il piccolo schermo, con l’aggiunta di Rickon e un paio di stupri gratis, ma è proprio lei. Vederla è un’emozione. Stasera usciamo e il Lettore Disperato paga da bere a tutti, ve lo dico.

Allora. Qui alla fine c’è da fare un discorso. Se il Lettore Disperato non fosse il Lettore Disperato, direbbe che la storia di Daenerys sta prendendo una piega follemente interessante. Potentissima e un po’ pazza, una versione femminile di suo padre Aerys, ora Daenerys ha un esercito di Dothraki con cui può spaccare deretani dove vuole, quando vuole, come vuole. Del tipo che se salpa per Westeros, tra i draghi e gli uomini-cavallo, non c’è storia.

Però, c’è un però. Il Lettore Disperato è il Lettore Disperato. La scena è epica e realizzata perfettamente, peccato che George R.R. Martin avesse avvertito che Daenerys non è ignifuga, né tantomeno un X-Man. Quello che è successo con la pira di Khal Drogo è stato un fatto eccezionale e irripetibile, e insomma, l’essersi conquistata il khalasar con questo metodo è stato come inserire i trucchi nei videogiochi, utilizzare le munizioni infinite o la stellina di Super Mario. Non si fa così, Daenerys. Non si bara ai videogiochi.