Giro di boa per Cannes 2016, comincia la seconda settimana, ma è ancora presto per bilanci e previsioni, dato che mancano ancora molti dei protagonisti più attesi, Almodóvar, i fratelli Dardenne, Xavier Dolan. Oggi è la volta in concorso di due registi statunitensi, un assiduo frequentatore della Croisette come Jim Jarmusch, con Paterson e il più giovane Jeff Nichols con la storia di grande (forse troppo) impegno civile, Loving.

Nella sezione “Un certain regard” segnaliamo il regista di Singapore Boo Junfeng, già alla Settimana internazionale della critica col precedente Sandcastle nel 2010, che oggi presenta il suo secondo lungometraggio, The apprentice. Dove l’apprendista è una giovane guardia carceraria che prende lezioni dal vecchio boia della prigione, con non pochi dubbi e tormenti, dato che questi anni prima aveva giustiziato suo padre.

Nella stessa sezione anche Hell or High Water di David McKenzie, in cui due fratelli a cui pignorano la fattoria di famiglia decidono di fare una rapina. Sulle loro tracce si mette un vecchio sceriffo intenzionato a non farglielo passare liscia, ed è l’icona Jeff Bridges, un’ottima ragione per dare una chance a questo film. Ma ecco le due opere in concorso.

Loving di Jeff Nichols, in concorso

Dopo essere stato in concorso all’ultimo festival di Berlino col suo primo film ad alto budget, il thriller fantascientifico Midnight Special, Jeff Nichols a soli tre mesi di distanza presenta una nuova pellicola dalla storia completamente differente a Cannes 2016, Loving, dove era già stato in concorso nel 2012 con Mud.

Prodotto tra gli altri dall’attore Colin Firth, Loving racconta la vera storia dei coniugi Richard e Mildred Loving, una coppia interrazziale, lui bianco, lei nera, sposatasi in Virginia nel 1958. Le autorità fecero irruzione nella loro casa, li arrestarono e i due furono condannati a un anno di prigione, sentenza sospesa a patto che abbandonassero lo stato. Da qui partì una lunga battaglia legale che giunse fino alla Corte suprema portando al cambiamento della legislazione sui matrimoni misti. I protagonisti sono Joel Edgerton (Black Mass, Il grande Gatsby) e Ruth Negga (12 anni schiavo, la serie tv Agents of SHIELD).

Paterson di Jim Jarmusch, in concorso

Sbarca a Cannes 2016 per l’undicesima volta una leggenda del cinema indipendente americano, Jim Jarmusch, che sulla Croisette ha collezionato svariati riconoscimenti, Caméra d’or per il film d’esordio Stranger than Paradise (nel 1984!), Palma d’oro per il cortometraggio, Gran Premio della Giuria per Broken Flowers nel 2005 e nel 2008 la prestigiosa Carrosse d’Or, il premio assegnato dall’associazione dei registi francesi. La grande considerazione che qui hanno per il cineasta nato ad Akron, Ohio è testimoniata dal fatto che giovedì 19 verrà presentato fuori concorso anche Gimme Danger, il documentario che Jarmusch ha dedicato agli Stooges, la rockband di Iggy Pop. Insomma, chissà che non sia arrivata la volta buona per la Palma d’oro per il concorso principale.

Paterson è il nome di un autista di autobus, interpretato dall’incisivo Adam Driver (che spazia dai blockbuster tipo Star Wars all’indie di Noah Baumbach fino al cinema italiano di Saverio Costanzo, Hungry Hearts), che vive nella cittadina di Paterson, e già questo raddoppiamento nominale ha un sapore paradossale molto alla Jarmusch. Una struttura minimalista di fondo, con un uomo immerso nella sua routine quotidiana, il lavoro, i percorsi sempre uguali dell’autobus e le conversazioni dei passeggeri, dettagli da cui lui ricava annotazioni che traduce in poesie, la sua segreta passione che potrebbe diventare, come sua moglie si augura, l’elemento che lo sottrae alla ripetitività di ogni giorno. Sembra promettere bene, vedremo i feedback della stampa specializzata dopo la proiezione.