Pagare MediaWorld per configurare account, app ed effettuare ricariche: l’assurdo listino ed i nostri consigli

Qualche dritta per evitare un insensato spreco di soldi. Ecco l'ultima trovata da parte del noto rivenditore

MediaWorld

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Da sempre trovo apprezzabili le offerte da parte della grandi catene di distribuzione in Italia, seppur nemmeno lontanamente paragonabili a quelle degli store online, ma ciò non può non portarmi a dire che trovo assurdo pagare MediaWorld per configurare un account, una banale applicazione, oppure effettuare delle semplici ricariche telefoniche. Questa mattina la nota giornalista Selvaggia Lucarelli ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un vero e proprio listino da parte del rivenditore, dedicato presumibilmente a coloro che sono più avanti negli anni, oppure ai giovanissimi inesperti sulle nuove tecnologie.

Incredibili a mio modo di vedere le attività per le quali MediaWorld richiede un compenso (l’elenco è presente anche all’interno del sito ufficiale del brand, anche se non si fa menzione dei prezzi). Per carità, chiunque può richiedere un pagamento per qualsiasi cosa e non sta a me dare lezioni di etica, ma la foto riportata ad inizio articolo non può non portarmi a dire che i costi per il pubblico siano agghiaccianti.

Una prima accensione costa 4,99 euro, quando su Youtube o in Rete troverete tutte le informazioni del caso a seconda del modello che avete acquistato, visto che ognuno richiede il proprio procedimento (senza dimenticare il vecchio e caro libretto delle istruzioni). Andando avanti, il costo più alto si riferisce alla “configurazione account“. In questo caso posso dirvi che quella di un PC è banalissima, mentre per quella di uno smartphone Android il consiglio è di creare una casella di posta “gmail” prima di procedere all’acquisto del prodotto, in quanto una volta entrati in possesso del device sarà sufficiente inserire le vostre credenziali per trovarvi la strada spianata.

Il download delle app è quanto di più banale possa esistere, considerando che una persona a voi vicina e poco esperta potrà suggerirvi come entrare nello store associato al vostro sistema operativo, dove sarà sufficiente cercare il nome dell’applicazione di vostro interesse. Per eseguire una ricarica basta recarvi al bar sotto casa (evitando di dare 3 euro a MediaWorld), mentre per l’applicazione di una pellicola potreste cedere e farvi aiutare dal loro personale.

Infine, se avete poca dimestichezza nell’inviare file e più in particolare video o immagini, qualora abbiate difficoltà coi tutorial di Youtube, ricordate che le app di messaggistica come Whatsapp hanno all’interno delle conversazioni il simbolo della graffetta. In questo modo vi collegherete agli elementi presenti sulla memoria del vostro smartphone, selezionando il contenuto da inviare all’interlocutore.

Morale della favola: a mio parere può essere giusto richiedere un ritorno economico per alcune forme di assistenza (configurazioni complesse, applicazione pellicola ad esempio), decisamente meno per operazioni banale come mostrare un tasto di accensione o effettuare una ricarica. Poi chiaramente la scelta è dell’utente finale. Anche a voi è capitato di osservare listini come quello ad inizio articolo?