Salvate le soldatesse Callie e Arizona: doppio episodio di Grey’s Anatomy 12 tra Stato e Chiesa

In Grey's Anatomy 12 la svolta per Callie e Arizona: recensione 12x18 e 19 e promo del prossimo episodio


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Due episodi di Grey’s Anatomy 12 uno dopo l’altro, un matrimonio in piena crisi e uno che forse può essere recuperato, ma l’unica cosa che ci sentiamo di dire è questa: salvate le soldatesse Callie e Arizona. Non necessariamente rimettendole insieme, visto che la loro separazione è stata forse la più coerente e quasi doverosa tra tutte quelle viste in questi anni, ma semplicemente ridando un senso alle loro storyline, piatte nella prima parte di stagione e che hanno preso una piega ormai prevedibile nel doppio episodio (18 e 19) in onda su ABC il 14 aprile.

Mai come in questa dodicesima stagione queste due donne volitive, agguerrite, brillanti sono state sacrificate in malo modo dalla penna degli autori. La prima è impegnata in una storia d’amore che lo spettatore, per come è stata trattata, fa oggettivamente fatica ad apprezzare. Questo amore dichiarato in modo così teatrale e quasi melodrammatico a Penny è cresciuto in fretta senza che quasi ce ne accorgessimo. E d’improvviso, con la partenza della specializzanda per New York dopo la vittoria della borsa di studio Grant, Callie decide di seguirla e lasciare Seattle per un anno senza pensarci troppo su, portando con sé Sofia e comunicandolo ad Arizona come se le stesse consegnando una bolletta del gas. La seconda ha flirtato come se non ci fosse un domani trasformandosi in un’adolescente in calore nella prima parte della stagione, prima di affrontare il risentimento di April per aver rivelato a Jackson la sua gravidanza e di recuperare il rapporto con lei aiutandola nel momento più difficile. Alla fine l’avvocato di April si ritroverà a gestire la delicata situazione di Arizona, decisa a chiedere la custodia della figlia a fronte della decisione dell’ex compagna, ma soprattutto di fronte al nuovo quadretto familiare che si è ritrovata davanti.

Saranno proprio loro, con tutta probabilità, a finire in tribunale nei prossimi episodi per contendersi la custodia di Sofia. Forse però, conoscendo l’universo Shondaland, è proprio questo il modo contorto che gli autori useranno per riannodare i fili tra due personaggi che sembravano destinati ad essere legati (“meant to be“, per dirla alla Shonda Rhimes) e che invece dopo reciproche accuse, molteplici tradimenti e il fallimento di ogni tentativo di recupero sono diventati due universi a sé stanti, legati unicamente dalla presenza di una bambina. Sarà Sofia Sloan Torres, la figlia di Mark a decidere se è davvero tutto finito per le Calzona o se c’è una speranza, ma soprattutto sarà grazie a lei che ognuna potrà capire dov’è la propria felicità. Perché se nella decima stagione è parso evidente come le loro strade dovessero dividersi, probabilmente a distanza di oltre due anni, con una nuova relazione per l’una e la solitudine per l’altra, è tempo di capire se quella scelta sarà definitiva. E per recuperare una stagione fallimentare per questi due personaggi ci si aspetta ora di vederle protagoniste di un finale di stagione coi fiocchi.

https://youtu.be/S7FjJW0sVlI

In tutto ciò gli autori hanno trovato il modo di far emergere finalmente il personaggio di Ben, ma sempre nell’ombra della Bailey e comunque nel peggiore dei modi, dipingendolo come temerario e avventato, animato dal sacro fuoco del bisturi al punto da mettere ancora una volta in pericolo la vita di una paziente. Il doppio episodio del 14 aprile è stato tutto incentrato sull’ennesimo colpo di testa del bel Warren, stavolta in giustificato in parte dalle contingenze (il codice rosa che ha bloccato l’ospedale dopo la scomparsa di un bambino) in parte incomprensibile agli occhi dello spettatore, ma non di quelli dei chirurghi che hanno creduto alla sua versione dei fatti. A stabilire per lui la pena più severa, quella del licenziamento, è proprio la Bailey, che di fronte alla reazione immatura del maritino toy-boy per i sei mesi di sospensione scelti dal comitato disciplinare (Maggie, Meredith, Owen) ha optato per una soluzione drastica. Da quando è diventata primario dell’ospedale la Bailey ha perso i tratti dell’esilarante nazista delle prime stagioni ed ha assunto quelli dell’autorità. Centrato il riferimento a Stato e Chiesa nei loro dialoghi, nel tentativo di separare le vicende professionali da quelle sentimentali, ma lo spettatore di Grey’s Anatomy non può cogliervi una vena di sottile ironia, perché niente in questa serie conosce confini netti.

Piccola nota di merito per April e Jackson, per una volta capaci di mostrare maturità dichiarandosi tregua davanti alla nuova vita che sta per nascere.

Altra richiesta per gli autori di casa Shondaland. Salvate Callie e Arizona dal non-sense delle loro storyline ma ridateci quell’Alex Karev protagonista di casi medici meravigliosi e della sua storia d’amore con Jo. La dodicesima stagione doveva essere la sua stagione, finalmente. E invece è stato ridotto a comparsa nelle vicissitudini di altri, anche in quest’ultimo caso. Pare che dal prossimo episodio lo rivedremo discutere con Jo e insieme darsi una parvenza di coppia. Ma le perplessità su come è stato gestito questo personaggio chiave di Grey’s Anatomy, ormai tra i pochi superstiti del cast originale insieme alla protagonista, restano tutti.

Ecco il promo dell’episodio 12×20, che finalmente porterà in scena uno di quei casi in cui la realtà entra direttamente nelle corsie dell’ospedale, stavolta per raccontare il dramma della diffusione incontrollata delle armi negli Stati Uniti.

https://youtu.be/-g4ggSlb8Y8