Riflessione sulla vita per Arisa in gara a Sanremo 2016: il testo di Guardando il cielo

Il testo di Guardando il cielo di Arisa, brano con cui torna in gara a Sanremo 2016 dopo l'esperienza da valletta lo scorso anno

Testo Guardando il cielo di Arisa

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Per Arisa l’ennesimo ritorno all’Ariston corrisponde all’ennesima collaborazione con Giuseppe Anastasi: a Sanremo 2016 la cantante potentina porta in gara tra i Big il brano Guardando il cielo, che dà anche il titolo al suo nuovo album di inediti in uscita il 12 febbraio.

Arisa, all’anagrafe Rosalba Pippa, si esibirà ancora una volta un testo scritto dal suo ex fidanzato (la relazione è terminata nel 2010 ma non la collaborazione artistica), già autore delle hit sanremesi Sincerità, Malamorenò, La Notte e Controvento, oltre ai brani Il tempo che verrà, Amami, L’amore è un’altra cosa e Meraviglioso amore mio. E ancora, otto canzoni del nuovo disco di Arisa sono scritte proprio da Anastasi, mentre la stessa cantante firma le tracce Una notte ancora e Come fosse ieri.

Una lunga storia quella di Arisa e Anastasi a Sanremo, peraltro costellata di successi: la cantante 33enne torna a Sanremo da vincitrice sia nella categoria Giovani, al debutto nel 2009 con Sincerità, sia nel 2014 con Controvento, mentre con La Notte si è classificata seconda nel 2012. Lo scorso anno, al fianco di Emma Marrone e Rocìo Munoz Morales, si è cimentata nel ruolo di valletta di Carlo Conti regalando qualche perla comica sul palco: come dimenticare il suo invito a consumare antidolorifici scambiati per anestetici?

L’edizione 2016 la vedrà tornara in gara con un brano in cui crede molto perché “ad ogni capoverso c’è una stretta di cuore“. Per la serata delle cover, invece, la cantante ha scelto il brano Cuore di Rita Pavone: un tuffo negli anni ’60 che si sposa bene con lo stile naif e l’animo da sognatrice di Arisa: “Un brano attualissimo che ho voluto fare mio e sarà anche nel mio album Guardando il cielo in uscita il 12 febbraio” ha spiegato ai microfoni della Rai impegnata alle prove all’Ariston, tra esercizi di meditazione e allenamenti canori.

Ecco il testo di Guardando il cielo, un invito al carpe diem e a vivere la “vita sola” che ci è dato di conoscere, in attesa di capire se ve ne sia un’altra nell’aldilà.

Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri
Siamo animali di città
Eppure sai che ogni notte prima di dormire io
Che ho preso tutto da mia nonna faccio una preghiera a Dio
Potrà sembrarti rituale però a me dà serenità
Con la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche magia
Per me adesso si chiama universo
Stringo i pugni e rido ancora che la vita è questa sola
Se un giorno un’altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città e quindi
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Se tu mi chiedi cosa faccio in questa vita amico mio
La sola cosa che so dirti è non lo so nemmeno io
Viviamo tempi troppo austeri in queste stupide città
Ma ho la certezza che ci sia
Una realtà che va al di là di questa comprensione mia
Potrai chiamarla anche utopia
Per me adesso è solo universo
Stringo i pugni e rido ancora
Che la vita è questa sola
Se un giorno un’altra vita arriverà
Mi sono già promessa di non viverla in città
Di ogni giorno prendo il buono
Tanto a cosa serve a un uomo
Svegliarsi e dire che oggi non andrà
È troppo presuntuosa la previsione di una verità
Di una verità
Di una verità
Di una verità.