Da quando la morte di David Bowie è stata annunciata sui social lunedì mattina, l’impatto sul suo pubblico è stato incredibile: il ricordo della rockstar britannica ha invaso Twitter e Facebook, ma si è riverberato anche sui servizi di musica in streaming e in classifica.
Nell’era dei social network, era inevitabile che Bowie diventasse argomento tra i più discussi nei giorni immediatamente successivi: secondo i dati Max Kelsen riportati dal Guardian, più di 6.1 milioni di tweet sono stati generati sull’argomento dal 10 gennaio (in confronto, sono stati circa 154.500 quelli rilevati in occasione del suo compleanno lo scorso 8 gennaio). I messaggi sul sito di microblogging sono arrivati prevalentemente da persone dai 35 anni in su, per il 57% di sesso maschile, e soprattutto da Irlanda e Regno Unito.
Proprio in patria si piange più che altrove la scomparsa dell’iconico musicista e cantautore: in migliaia si sono affrettati a rendere omaggio a David Bowie facendo dell’ingresso della sua casa a Brixton, Londra, una sorta di memoriale colorato e vivace in ricordo della sua poliedrica creatività, in cui ovviamente è la sua musica a farla da padrona.
Contemporaneamente i flussi streaming sulle piattaforme di musica online sono letteralmente esplosi: gli ascolti di Bowie su Spotify sono aumentati del 2.822% dopo la notizia della sua morte. Heroes, dall’omonimo album del 1977, è stata la più popolare delle canzoni di Bowie ascoltata sulla piattaforma nelle 24 ore dalla sua morte, seguita da Let’s Dance (1983), davanti a Blackstar e Lazarus, i brani tratti dal suo 26° album in studio rilasciato solo due giorni prima della scomparsa.
Il classico Life on Mars (1971) si è confermato uno dei brani più amati dal pubblico, registrando il maggiore incremento tra i primi cinque successi più ascoltati dell’artista, con un aumento pari al 4.238%.
I brani più ascoltati su Spotify ad oggi (a partire dall’11 gennaio) sono Under Pressure, Space Oddity, Life on Mars?, Heroes e Let’s Dance.
Su Spotify è nata la playlist This Is David Bowie, con i 50 brani più rappresentativi del suo sterminato repertorio.
https://play.spotify.com/user/spotify/playlist/7MQd3rOe8kuP2KDjtuiynJ
Lo stesso Bowie aveva reso disponibile tutto il suo catalogo online senza alcuna remora nei confronti dell’avvento dello streaming, anzi l’aveva previsto più di un decennio fa, quando sostenne in un’intervista al New York Times nel 2003 che la musica sarebbe diventata “come l’acqua corrente o l’elettricità: è un cambiamento che non si può fermare, è inutile far finta di niente“.
Ovviamente anche in classifica l’ondata emotiva si fa sentire: da quando è stata annunciata la sua morte David Bowie occupa quasi l’intera top10 degli album di iTunes UK e nella prossima rilevazione della Billboard chart si prevede che il suo ultimo album quasi postumo Blackstar possa superare la campionessa di vendite Adele.