La sua teoria e le prove da autore: intervista a Marco Mengoni nel videoforum di Repubblica

Nel videoforum di Repubblica tv, del 6 dicembre, Marco Mengoni risponde alle domande dei fan, tra disco, tour e collaborazioni.

Marco Mengoni a RepubblicaTv

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Due album in pochi mesi, la promozione, il tour del primo e in primavera partirà un altro tour: periodo intenso per Marco Mengoni.

Il 4 dicembre è uscito il suo nuovo lavoro Le Cose Che Non Ho, ed ora è impegnato nell’instore tour, dove ha già incontrato migliaia di fan nelle prime tappe. Il 6 dicembre, il cantante è stato ospite del videoforum di Repubblica Tv, dove ha parlato con Ernesto Assante e risposto alle domande dei fan.

Si parla subito dell’album e soprattutto del titolo scelto Le Cose Che Non Ho:Più vado avanti con l’età più si moltiplicano le cose che vado cercando o comunque mi mancano. Non parlo di cose materiali, ma mi sono reso conto che da 26 anni a questa parte che ogni tanto mi perdo attimi fondamentali di vita e in questa vita molto veloce non mi fermo mai a pensare a quello che sto facendo al momento”.

Le Cose Che Non Ho è la seconda parte di Parole In Circolo. Nel primo album la canzone che aveva più emozionato Marco era stata 20 sigarette, che lo aveva portato addirittura alle lacrime in fase di registrazione, come confessato dal cantante. Nel secondo album il pezzo che lo ha segnato di più è proprio quello che ha dato il titolo alla prima parte del lavoro: “Quello che mi ha fatto arrabbiare di più, perché ha avuto bisogno di più tempo di registrazione è stato Parole in circolo perché ha una struttura melodica molto strana”.

IL VIDEO DI MENGONI A REPUBBLICATV

Il cantante parla anche del suo essere un perfezionista, ma non solo: è molto autocritico con sé stesso e proprio per questo più si avvicinava all’uscita del nuovo album più le sicurezze che avevano costruito durante la fase di scrittura, molto euforica, cadevano pian piano.

In questa intervista si è anche scoperta la teoria di Marco Mengoni: “Più ti avvicini alla perfezione, più riesci a limitare i danni”.

Tra le cose che non ha in cantante di Ronciglione è soprattutto il tempo, argomento che molte volte capita di sentire nelle sue canzoni: “Il tempo mi frega perché non mi fermo mai, è forse la parola più difficile da inserire nel testo perché si aprono delle parentesi enormi, ha troppe cose all’interno”.

Dopo sei anni di carriera, per quanto lui la definisca piccola, la crescita è evidente. Nei suoi lavori, per ora non sono presenti canzoni scritte totalmente da lui, ma durante l’intervista ha rivelato che scrive e ha proposto ad altri artisti anche canzoni che lo vedono come autore. Per quanto riguarda i suoi dischi invece: “Combatto ogni giorno con me stesso per decidere se è arrivato il momento di scrivere la mia musica da solo; Io ho una playlist su iTunes piena di brani scritti da me, che li ascolto spesso e qualche volta prendo ispirazione per i pezzi che scrivo con gli altri”.

In Le Cose Che Non Ho, sono presenti delle collaborazioni, una fra tutte quella con Giuliano Sangiorgi. Il cantante rivela che il primo pezzo mandatogli dal collega, seppur bello, non era adatto per il suo disco. “Dopo un mese e mezzo è tornato con un pezzo piano e voce, io sono rimasto tipo Sebastian della Sirenetta e questo era perfetto, ho preso questa adozione e l’ho portata avanti con tutti i sentimenti possibili e immaginabili e entrandoci in todos”.

Il rapporto con i fan per Marco Mengoni è sempre un punto focale del suo percorso, artistico, ma anche umano. In particolare parla dell’instore che è partito il 4 dicembre da Milano: “All’inizio i miei firma copie duravano ore, rimanevo anche a parlare, ma man mano che aumentano le persone, è sempre più difficile quindi io mi concentro sull’abbraccio, sul sentire due battutine al volo, sul firmare subito e sul fare la foto che so essere molto importante”.

Parla anche dei suoi live: “Andando live io già riarrangio tutto riarrangio tutti i pezzi e i miei fan si arrabbiano perché non faccio un brano uguale al disco, alcune cose si fanno uguali ma dove posso io stravolgo semplicemente perché come diceva Jobs ormai non possiamo più inventarci niente possiamo solo prenderlo farlo nostro e filtrarlo e sputarlo fuori con tanta passione e tanta voglia di creare cose diverse”. Il nuovo tour partirà a marzo da Torino, già 15 le date annunciate.