Al terrore di crollare, Tiziano Ferro preferisce il rischio di star bene: l’intervista per RSI Svizzera

"Preferisco rischiare di star bene, a rischio di non starci": il cantautore di Latina si racconta all'auditorium di Lugano.

Tiziano Ferro RSI

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Tiziano Ferro è il protagonista del nuovo showcase organizzato e ospitato dalla televisione svizzera RSI. In diretta alle ore 20.00 di oggi, giovedì 15 ottobre, Rete Uno ha trasmesso un evento particolarmente intimo composto da due parti: un’intervista con Gian Luca Verga e uno showcase chitarra e voce con Davide Tagliapietra.

Musica, storie e riflessioni sono gli ingredienti chiave dell’ora trascorsa in compagnia del cantautore di Latina che esordisce con una battuta sugli stereotipi sugli svizzeri: “Mi avevano detto che siete calmi, pacati”, invece è stato accolto da uno scrosciare di applausi e urla.

Per prima cosa, Tiziano spiega perché ha scelto di esibirsi con l’accompagnamento della sola chitarra: “La musica è sempre sovrastrutturata” quindi ha scelto una performance chitarra e voce per “una cosa reale, senza trucchi”.

Tra le prime domande ce n’è una sulla sua raccolta di successi TZN-The Best of Tiziano Ferro e sul 2015 storico, tassello chiave della sua vita, oltre che della sua carriera artistica.
A rivelarlo è lui stesso indicando il Festival di Sanremo 2015 come qualcosa di “epocale”, “una sorta di esperienza mistica, emotivamente shockante” in seguito alla quale l’album tornò immediatamente primo in classifica.  Sul palco del Teatro Ariston, Tiziano Ferro ha vissuto i “10 minuti che mi hanno fatto capire perché faccio questo mestiere: perché lo amo”.

Non era la prima volta a Sanremo: nel 2006 si era esibito con Michele Zarrillo nella serata dei duetti e poi era tornato da superospite nel 2007, ma nulla è paragonabile al marasma del 2015 in cui tremava letteralmente, a cavallo tra il vomito e lo svenimento.

Il rischio, l’autocontrollo e l’umiltà: tre degli argomenti che Tiziano Ferro tocca.

“Ogni volta che ho provato a controllare la mia voglia di fare le cose non ci sono mai riuscito e mi sono sempre sembrato poco credibile”. Ha sempre vinto l’istinto – o l’incoscienza – ma per pura necessità di sopravvivenza. Ferro ha il “terrore di crollare in una trappola mortale, quella della doppia vita” ovvero: “Essere una cosa sul palco e un’altra nella vita privata”. Tiziano non lo fa e i fan lo apprezzano anche per questo, per la sua spontaneità e sincerità sopra ogni cosa perché ha sempre “Preferito rischiare di star bene, a rischio di non starci”.

“Non credete mai agli artisti quando vi dicono che sono persone semplici o umili. L’artista è un ca*** di egocentrico che vuole stare su quel palco e ci sta volentieri. Non c’è nulla di sbagliato, va bene così. L’idolatria può diventare fine a se stessa e spesso succede” ma c’è anche chi, come lui, “Questa esposizione la utilizza come una carta, un buono, per poter entrare in contatto con quello che gli succede intorno”.

La famosa empatia, la curiosità e la voglia di unirsi e percepire energie dagli altri. Lui si ritiene un “grande catalizzatore di energia” che è un’arma a doppio taglio perché: “Sento la negatività nell’aria e la subisco”, motivo per cui preferisce esibirsi dinanzi ad un ristretto pubblico che lo apprezza piuttosto che dinanzi ad una “folla oceanica che non ti sta aspettando”.

La sua vita è “fatta di estremi” e nel quotidiano apprezza due pregi: l’onestà e la delicatezza, intesa come maniera di esprimere l’onestà.

In conclusione, un appello alle persone: vivere e lasciar vivere. Imparare il rispetto per se stessi e per gli altri.

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