Dico no alle adozioni gay, da cittadino e da genitore. Rivendico il diritto costituzionale di esprimere un parere contrario alle adozioni omosessuali senza per questo esser definito un omofobo.
Due adulti consenzienti, etero o omosessuali che siano, hanno diritto di organizzare come meglio credono la propria vita. Le adozioni gay sono però un’altra cosa in quanto coinvolgono un minore.
Lo Stato deve tutelare la coppia, omo o etero che sia, ma sulle adozioni gay il discorso cambia di tantissimo perché in questo caso va tutelata una persona altra, più debole ed indifesa a causa dell’età.Nel nostro ordinamento la tutela del minore è un fondante valore riconosciuto dalla Costituzione. E non credo proprio che le adozioni gay riconoscano tale diritto. Un diritto senza dubbio alcuno preminente rispetto al desiderio di genitorialità degli omosessuali, alcuni dei quali ritengono di poter fare tutto e meglio da soli.
Madre Natura è molto chiara: due donne o due uomini non possono generare da soli. Le adozioni gay non possono diventare una scorciatoia per aggirare questa sacrosanta verità. Le adozioni gay finirebbero per legittimare pratiche aberranti come l’utero in affitto che considero una mortificante crudeltà. Come si può definire civile una società che costringe una donna, a causa del bisogno economico, a portare in grembo la vita per nove mesi sapendo che il neonato le sarà strappato via al momento della nascita? Una vera e propria barbarie.
Le adozioni gay sottendono l’idea che un bambino possa avere due mamme e due papà. Come si può immaginare che la sua mente possa elaborare una simile situazione certamente non naturale? Quale confusione di ruoli educativi si viene a determinare? Quale modello di sessualità matura in questo ambito? Quando il ragazzino adolescente avrà i primi tremiti nei riguardi della compagna di banco non penserà di esser anormale avendo sempre avuto come riferimento sessuale due papà?
Articolo sensato. Ma la sensatezza non è di casa di questi tempi, caro Peppe.
Per parlare “in modo politicamente corretto” dovresti affermare che le coppie omo sono meglio attrezzate rispetto a quelle etero per educare i poveri bambini di questo squinternato millennio (chissà perché, poi?). Ce ne accorgeremo presto, quando avremo numeri sufficienti per giudicare!
E poi hanno il coraggio di chiamarle “famiglie arcobaleno”, quando – per lo più – si tratta di coppie di uomini che acquistano maschietti e di coppie di lesbiche con figlie femmine. A me, più che arcobaleno, sembrano monocolore come i governi DC del dopoguerra…
Il senso di questo articolo è squallido.
Un bambino dovrebbe essere dati in affidamento o in adozione a chi ha i requisiti per poterlo fare, e non in base al sesso, e da come ragiona lei, non dovrebbero lasciarglielo fare, per il bene del bambino.
Comunque il direttore di questa testata non dovrebbe permettere articoli di questo livello così infimo.
Un conto è un opinione, altra cosa sta robba oscena.
@Pietro non vedo come la considerazione che vi siano pessimi papà e mamma etero possa mutare il senso del ragionamento riguardo alle adozioni gay
Meglio lasciarlo in mano a certa gente piuttosto che a due genitori omosessuali che con ogni probabilità lo amerebbero incondizionatamente secondo lei?
Concorderà che la questione pone un dilemma non da poco.
Ma che articolo è?
Tolgo il sito dai preferiti, non vi meritate più neanche il mio centesimo di visualizzazione.
Noi tutti, per formazione ricevuta, partiamo dalla concezione “marmorea” classica che vede nel ruolo di Genitori, Padri maschi e Madri femmine. Una visione sostanzialmente “rassicurante”. Tutto ciò che è fuori da questo “cerchio della felicità” è caos, perversione, inversione, peccato, disordine, abominio.
Per il lavoro che svolgo (comunità per minori in difficoltà), un vero osservatorio, vedo e vivo tante tipologie di famiglie che, se dal punto di vista genitale rispettano il dettato legislativo e Divino del Maschio/Femmina, dal punto di vista psico-sociologico vivono ruoli per l’appunto invertiti, trasformati o, se si vuole, inconsapevolmente emancipati.
Anch’io son partito dalla concezione “marmorea” della genitorialità e ben presto ho capito che l’identificazione “genitale” è per l’appunto una mera semplificazione. Ho dovuto fare i conti con Madri maschie e padri femmine… e ancora Femmine che si son distratte dimenticandosi di essere Madri e Padri Macho che non han mai capito il senso dell’essere uomo. Potrei continuare ancora negli esempi. Insomma, nel quadro di riferimento Madre femmina Padre maschio, esistono e vivono un vero guazzabuglio di figure che si sommano, si alternano, si prevaricano, si sottomettono, collaborano per far “miracolosamente” nascere e crescere Figli che a loro volta diventeranno un complesso di cose che grossolanamente potremmo qualificare come la somma di dati genetici ed esperienziali (intra ed extra famigliari).
Certo, mi rendo conto che il dato normativo e religioso cerca di fissare una linea, una certezza, andando a regolare una convenzione sociale rendendola convinzione collettiva: il matrimonio è tra maschio e femmina ed i figli possono vivere in maniera sana solo in tale tipo di contesto.
Ma è come dire ad un bambino che il sole è giallo ed il cielo è blu… il bambino si,ci crede, mentre l’uomo “cresciuto e pasciuto” sa benissimo che sole e cielo non han quel colore là, se afferma il contrario ha qualche problema nell’accettazione della complessità dell’esistenza.
In ultima analisi voglio dire che quel che si percepisce non necessariamente corrisponde alla realtà ben più complessa e articolata. Questo vale per i fenomeni fisici ma anche per quelli socio – culturali.
Dicevo, Meraviglia o se si vuole Miracolo i figli nascono e crescono in questa sorta di “brodo primordiale” che è la genitorialità, senza una vera e propria formula algebrica magica.
Siccome ho visto figli di coppie omo (dichiarate e non) venir su molto bene nonostante le leggi e i dogmi religiosi. Siccome son tranquillo del fatto che ho appurato de visu che il dato “genitale” non corrobora affatto quello esperienziale e che pertanto i figli crescono sempre e comunque in un crogiuolo di elementi che alla fine rendono ciascun individuo unico e irripetibile, confido nell’utilizzo dello strumento legislativo per regolare libertà diffuse e non a vietare moti dell’animo e dello spirito frutto della nostra natura di uomini e donne di questo pianeta. Spero tanto che il diritto positivo italiano possa recepire e disciplinare quanto prima quel che il diritto naturale agogna da anni e che ha trovato spazio in gran parte degli ordinamenti giuridici europei tranne che in Italia.
Caro Campo dei Fiori, non condivido la tua tesi ma grazie perchè le tue parole aiutano a riflettere. Ed è questo lo scopo del nostro lavoro
Sai la cosa squallida è pensare che i bambini siano oggetti e che non abbiano nessun diritto e i grandi nessun dovere e nessun limite. La cosa squallida è che una famiglia normale costituita da uomo e donna di natura per poter adottare un bimbo devono patire anni e che invece due gay il bimbo lo possano ordinare come un pasto caldo.la cosa squallida è pensare che il bene di un bimbo sia il tuo egoismo.
Smettiamo di pensare alle mode, diamo dignità al nostro futuro, che è fatto dei figli di un uomo unito ad una donna.
Dico sì alle adozioni gay, da figlio è da cittadino. Nei paesi civili esistono associazioni di donne volontarie che offrono a coppie etero sterili o gay la possibilità di essere genitori gratuitamente( salvo spese mediche legate alla gravidanza) come gesto estremo di generosità verso il prossimo. Per farne parte devono aver è già figli propri e non essere donatricidi ovuli. Meglio comunque farli adottare da coppie omogenitoriali che lasciarli negli orfanotrofi. Ricordo che all’istituto Provolo di Padova le famiglie tradizionali abbandonavano i figli nati sordomuti che venivano sistemTicamente violentati da preti e frati, che ignobilmente contavano sul loro silenzio.
Lei sa bene che nei paesi che consentono l’utero in affitto esistono precise tariffe
Appunto, semmai, va stimolata la generosità e l’altruismo delle associazioni di donne che lo fanno gratuitamente. Certo non si può nel nostro dove ufficialmente è proibito, ma appunto il proibito genera le tariffe nei paesi del terzo mondo cosa che capita anche con gli organi da trapiantare peraltro. In natura capita anche di essere allevati dallo zio che ha un compagno perché i genitori biologici sono morti, ad esempio. Se è il sesso diverso dei genitori condiziona la sessualità dei figli, come mai da genitori eterosessuali nascono figli gay e lesbiche? Certe domande insinuano che ci sia confusione di ruoli educativi. E’ un’idiozia che scaturisce dalla non conoscenza di situazioni reali. Se frequentasse le famiglie arcobaleno che già esistono se ne renderebbe conto. I bambini hanno già un identità di genere e un orientamento sessuale proprio sin da piccoli indipendentemente dal sesso dei loro genitori. Semmai sono i condizionamenti religiosi che fanno deviare dal seguirli reprimendoli con conseguenze devastanti.
Che tristezza questo articolo. Ma tanto a voi interessano le visite, quindi missione compiuta, siate contenti pur rimanendo nella vostra stoltezza ;)
C’interessa far riflettere le persone
Avete appena perso un vostro lettore.
Mi piacerebbe avere la sua opinione in merito
Un bambino ha solo bisogno di essere amato. Proporzionalmente, esistono molte più coppie eterosessuali che hanno fallito come genitori. Per non contare tutti quei pargoli che crescono con un solo genitore a causa di un matrimonio andato male, oppure tutti coloro che crescono con un padre che cambia continuamente compagna e viceversa. Credo che il minore venga turbato maggiormente da questi eventi piuttosto che dall’avere due mamme o due papà che lo amino incondizionatamente.
Bravo Pietro!