Ellen Pompeo sbotta su Grey’s Anatomy 12: “Perché non posso guidare da sola lo show?”

Offesa dalle critiche del pubblico dopo l'epilogo dell'undicesima stagione, Ellen Pompeo parla così di Grey's Anatomy 12 senza Derek Shepherd

Ellen Pompeo parla di Grey's Anatomy 12

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Ellen Pompeo non ci sta. Non ci sta a pensare di non poter essere il fulcro di Grey’s Anatomy 12, di essere non considerata all’altezza di una nuova avvincente storyline senza il compagno di set degli ultimi 11 anni Patrick Dempsey.

In occasione del numero speciale di Entertainment Weekly dedicato alle serie tv targate Shondaland, l’attrice ha raccontato di sentirsi profondamente rammaricata e colpita nell’ego dalle critiche piovute sullo show in questi mesi dopo la morte del personaggio di Derek Shepherd.

Il lieto fine sfumato tragicamente con una morte che voleva essere eroica, mentre in realtà ha lasciato solo tanta amarezza nei telespettatori, non le impedirà di dare nuova linfa al medical drama pur da vedova. Ellen Pompeo ne è convinta: sarà proprio la necessità di reinventarsi una vita da madre e da chirurgo che la spingerà ad essere leader indiscussa dello show, che poi porta il suo nome nel titolo.

E a chi le rimprovera di essere troppo positiva e allegra dopo il tragico finale di stagione dell’undicesima serie (come se non dovesse esserlo necessariamente per contratto!), Ellen Pomeo ribadisce la volontà di essere l’unica protagonista di Grey’s Anatomy 12, proprio come le colleghe Viola Davis e Kerry Washington reggono da sole gli altri due show di successo ideati da Shonda Rhimes.

Ellen Pompeo in copertina su EW

Come in Scandal e How To Get Away With Murder, Ellen Pompeo pretende che al suo personaggio venga data credibilità e autorevolezza, in primis da parte del pubblico, a prescindere dal fatto che sia coinvolto in una relazione sentimentale.

Parliamo molto realisticamente per un secondo e diciamo che questo discorso è molto difficile per il mio ego: Annalise Keating manda avanti lo show, Olivia Pope manda avanti lo show. Ma in qualche modo, Meredith ha bisogno per forza di qualcuno. Perché non posso guidare il mio show allo stesso modo di Annalise e Olivia? Perché non posso stare su quel poster da sola?

Ellen Pompeo ha tutte le ragioni per rivendicare con una buona dose di orgoglio femminista la sua leadership. In realtà quando si critica l’uscita di scena di Derek Shepherd non si vuole sminuire il ruolo di Meredith come donna, anche perché la componente femminile è da sempre centrale e ben valorizzata in Grey’s Anatomy, come Shonda ha più volte specificato (“Non è mai stata la storia d’amore per un ragazzo, è sempre stata la storia d’amore tra Meredith e Cristina“). Piuttosto, si critica il fatto trattare ancora oggi con superficialità una brutta pagina di storia del telefilm, un’uscita di scena scritta in modo apparentemente affrettato e trasandato, di sicuro il peggiore di tutti gli addii. E in Grey’s Anatomy di addii ce ne sono stati tanti.

Vero è che non avrebbe avuto senso allontanare il personaggio in altro modo, perché come ha dichiarato Shonda Rhimes separare Meredith e Derek avrebbe tolto credibilità a una trama lunga undici anni. Eppure, c’è modo e modo. Quello usato dalla showrunner ha diverse pecche.

Sta di fatto che ora Meredith può essere “il sole”, come le suggeriva Cristina prima del suo addio a Seattle (quello sì, almeno coerente e ben scritto). Shonda Rhimes ci ricorda che la strada per la ricerca della felicità è impervia e che non sempre il viaggio si conclude col lieto fine canonico.

Quando Cristina ha detto quella frase, Meredith si è resa conto di aver fatto un passo indietro per permettere quest’uomo di ottenere quello che voleva. Nel tentativo di non diventare la madre, aveva cercato ardentemente di diventare qualcosa di meno. Quello che mi è piaciuto dell’undicesima stagione è stato il suo ammettere: “Non è questo quello che sono”. Ed è stato così interessante per me scoprire che il pubblico, soprattutto le donne, è così condizionato dal credere che ci sia una favola per ciascuno che nessuno si ferma a pensare che potrebbe non essere quella la definizione di felicità. Meredith lo sapeva già. Siamo arrivati al punto della stagione, quando Meredith disse: “Io posso vivere senza di te, ma io non voglio”, che per ogni donna è una dichiarazione molto potente. Vuol dire: “Tu mi valorizzi, ma non mi completi”.