Harry ti presento Sally: stasera in tv un classico della commedia romantica

Appuntamento alle 21.15 con Billy Crystal e Meg Ryan, gli indimenticabili Harry e Sally del film di Rob Reiner. Una commedia che racconta come stavano cambiando, venticinque anni fa, i rapporti tra uomo e donna. Lo spettatore di oggi sarà anche colpito dall’assenza della tecnologia: e da tutto il tempo di cui dispongono i protagonisti.

Harry ti presento Sally stasera in tv

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Superato il giro di boa dei venticinque anni – il film uscì nel 1989 – lo si può dire senza tema di smentita: Harry ti presento Sally è un classico del cinema americano. In rete si possono trovare persino guide ai luoghi del film: per non dimenticare che questa commedia scoppiettante con due indovinati protagonisti, Billy Crystal e Meg Ryan – belli ma con quell’aria di quotidianità che consente allo spettatore di immedesimarsi nelle loro vicende – è anche, se non soprattutto, una straordinaria sinfonia di New York. Una città dolcissima fotografata in un carezzevole autunno perenne, il luogo in cui obiettivamente qualunque essere umano vorrebbe vivere.

Quando uscì, il film diretto da Rob Reiner e sceneggiato dall’abilissima Nora Ephron colpì per la capacità di mescolare un fascino vagamente retrò con dialoghi in cui uomini e donne si confrontavano senza reticenze su amore e sesso. Non che fosse la prima volta, il cinema americano parlava apertamente di quelle cose dai tempi di Bob & Carol & Ted & Alice o Conoscenza carnale. Ma in Harry ti presento Sally è come se fosse stata abbattuta la barriera del maschilismo con un personaggio che, seppur ostentando una tetragona filosofia che asserisce l’impossibilità dell’amicizia tra un uomo e una donna, dimostra poi l’umiltà e la curiosità che lo spingono a esplorare in modo nuovo l’universo femminile. E così, a poco a poco, attraverso il cambiamento di prospettiva del maschio, il film che parte come una commedia di costume contemporanea si trasforma in una commedia romantica, nella quale il lieto fine è coerente e credibile.

Con il senno di poi, inoltre, Harry ti presento Sally ha acquistato un altro motivo di fascino, allora inimmaginabile. Il film ha il privilegio di essere arrivato un attimo prima della rivoluzione della comunicazione che ha riplasmato le nostre vite. Non c’è commedia oggi che non sia ritmata da scambi di mail, smartphone consultati compulsivamente e chat sui social network. Nessuno lo sa meglio di Nora Ephron, tra le prime, in C’è post@ per te – il film che diresse con protagonisti Tom Hanks e ancora la fidanzatina d’America Meg Ryan –, ad approfittare della potenza drammaturgica dei nuovi media. Perché basta una donna che legge per sbaglio un sms del proprio compagno per creare equivoci e aizzare gelosie, dubbi, risentimenti e far filare il racconto come un treno. Un treno nel quale, però, proprio in virtù della girandola perenne di sollecitazioni tecnologiche, sembra non esserci mai un momento di pausa per se stessi.

Harry e Sally invece, dispongono ancora del proprio tempo: possono spenderlo chiacchierando amabilmente al ristorante (dove, volendo, possono anche mimare un orgasmo, è un fatto di gusti personali), comprando l’albero di Natale o andando in libreria. O ancora, più semplicemente, si concedono il lusso di perderlo, il tempo.

E noi spettatori dell’era della frenesia tecnostimolata li guardiamo rapiti e un po’ invidiosi, come fossero i protagonisti non di un film di finzione, ma di un documentario antropologico sulle abitudini sociali di specie estinte.