Solo ieri ti avevamo parlato delle 100 ragioni per cui vale la pena effettuare il jailbreak iOS 8.3 e 8.4, sempre che siate a conoscenza dei rischi che si corrono portando a termine questo tipo di procedura. Un device sbloccato, com’è noto, scopre il fianco a tentativi di sabotaggio, spianando la strada ad eventuali intrusi.
Proprio per rendere più chiara l’idea, oggi vogliamo parlarvi di quanto successo di recente alla Hacking Team, una società italiana cui sono stati rubati la bellezza di 400 GB di informazioni riservate, parte di cui condivise su Twitter. ‘Chi di spada ferisce, di spada ferisce‘, è proprio il caso di dirlo.
Nei documenti, così come riportato da MacWord, si legge della possibilità da parte dell’Hacking Team di ‘bucare’ un iPhone (equipaggiato con una versione compresa tra iOS 4.x e 8.1), un device Android (dalla versione 2.3 alla 5.0), un BlackBerry OS (dall 4.5 alla 7.1) o un Windows Phone (versioni 8.0 e 8.1), fino a controllarlo a proprio piacimento.
La società di sicurezza, molto conosciuta in ambito governativo, otterrebbe la padronanza di un melafonino attraverso l’installazione di un software apposito (l’azienda riuscirebbe comunque ad innestare a bordo il jailbreak infettando il device con la propria contaminazione semplicemente collegandolo ad un computer specifico). Il prezzo dell’operazione? 50 mila euro per un device iOS o Windows Phone, e 40 mila per un Android o BlackBerry.
Certo, il jailbreak iOS 8.3 e 8.4 non pare essere coinvolto nel losco affare, potendo la società intrufolarsi furtivamente solo a bordo di device equipaggiati fino ad iOS 8.1, ma la storia chiarisce i rischi che si corrono sbloccando il proprio terminale (ovviamente non di certo ad opera di grosse società, ma comunque di qualche piccolo hacker). Dopo quanto appreso, deciderai comunque di effettuare il jailbreak iOS 8.3 e 8.4?
Che articolo inutile….