Tiziano Ferro si scusa a San Siro per l’enorme messaggio d’amore non visto: foto e video da Milano

Il 4 e il 5 luglio 2015 Lo Stadio Tour di Tiziano Ferro ha raggiunto lo Stadio San Siro di Milano per due delle serate più belle della vita dell'artista di Latina... Ma c'è qualcosa che non ha visto!

Scritta Grazie Tiziano

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Caro Tiziano Ferro, lo Stadio San Siro di Milano ti ha donato “il regalo più grande” e tu te lo sei perso.
Ti racconto il concerto che non hai visto.

Nei giorni del tuo doppio debutto a San Siro non hai visto le centinaia di persone in fila per te già dalla notte prima, o addirittura da due notti prima. Non le hai viste mentre, terminato il primo concerto, si mettevano nuovamente in fila appena uscite dallo stadio, pronte a far partire il conto alla rovescia per un altro spettacolo.

Ti abbiamo visto con le mani giunte, mentre sospeso in aria aspettavi e speravi di essere calato a terra per poter cantare Xdono.
Ti abbiamo visto nervoso – e forse anche un po’ stizzito – perché nel giorno del tuo primo concerto al maestoso stadio Meazza di Milano tutto sarebbe dovuto andare secondo i piani e invece hai anche dimenticato le parole!

Ti abbiamo visto sorridere per nascondere l’imbarazzo e con estrema professionalità portare avanti lo spettacolo nonostante il primo minuto del tuo primo concerto a San Siro fosse andato in modo completamente diverso da ciò che sarebbe dovuto essere, ma stai tranquillo: ce ne siamo accorti in pochi, solo le persone che avevano già partecipato ad altri concerti di Lo Stadio Tour.

Caro Tiziano, lo stadio intero ha provato a consolarti nella speranza di rassicurarti e tranquillizzarti dopo le prime canzoni. Ansioso come sei, San Siro ha provato a farti sentire la sua presenza e tu lo hai indicato e hai sorriso, mentre vedevi senza guardare la magia di un momento che non tornerà mai più.

Oltre 50.000 persone unite in coro sulle note delle tue canzoni le hai ascoltate già per 7 date de Lo Stadio Tour ma non le hai mai viste piangere con te, o per te, però fidati: è successo. E il loro stupore sull’esplosione iniziale e sulle capriole, o quella sulle passeggiate in aria per Le Cose Che Non Dici (e poco importa se la prima sera neanche questo ha funzionato!) o l’emozione sulle prime note di Ti Scatterò Una Foto e  la carica di Lo Stadio e quella che riesce a dare ancora prima di iniziare, quando si intuisce il titolo del brano grazie alle luci da stadio frontali.

Il tuo video d’amore ha conquistato tutti. Sai che mentre ti cambi e ti prepari per i brani successivi, lo Stadio intero crede di essere sul punto di ascoltare Latina? E allora i tuoi fan iniziano a guardarsi tra loro increduli ma invece parte un messaggio profondamente sincero, che non tutti avrebbero avuto il coraggio di scrivere, e leggere.

L’emozione però diventa incontenibile su Non Me Lo So Spiegare, quando ti fermi al centro della passerella e dal tuo personale balcone ti avvicini ad ogni settore dello stadio e ti godi ogni singolo sorriso stupefatto, perché una cosa così nessuno se l’aspetterebbe mai.

Caro Tiziano Ferro, accetta un consiglio: a Verona abbassa un po’ le luci e il tuo concerto guardalo anche tu, riflesso negli occhi di chi ti segue da quasi 15 anni, di chi ti ascolta da più della metà della sua vita o solo da un giorno.

«Ci tengo a dire anche una cosa, che ieri è successa… Voi non lo sapete ma noi sul palco siamo praticamente ciechi nel senso che abbiamo talmente tante luci addosso che spesso non ci rendiamo conto di quanta bellezza abbiamo intorno anche se la percepiamo e la sentiamo. Ieri sera è successa una cosa bellissima: tutti gli spalti si sono trasformati in un enorme messaggio d’amore per me… è stata una cosa incredibile, stupenda, fuori di testa e fuori dal mondo, un miracolo che io non so se merito o non merito ma ieri non me ne sono accorto e vi chiedo scusa se c’è qualcuno che ieri era qua. Non l’ho visto. Purtroppo ho questi fari addosso e non li vedo spesso gli spalti e me ne sono accorto stamattina guardando quelle foto che mi hanno lasciato senza parole».

Tiziano Ferro si scusa: