Optima Erasmus va in vacanza, il saluto di Patricia Gomez Gerez

Studentessa Optima Erasmus a Verona


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Conto alla rovescia per la fine della seconda edizione di Optima Erasmus, è il turno di Patricia Gomez Gerez a raccontare la sua esperienza Optima Erasmus a Verona.

Ciao Patricia! Tu sei già stata a Verona altre volte in passato, incluso durante la scorsa esperienza Erasmus. Ci spieghi perché ti sei innamorata di questa città?

È vero, mi sono innamorata subito di Verona, dal primo sguardo… Io non sono fatta per abitare in una città cosmopolita come Milano o Roma, e nemmeno in città troppo turistiche, e Verona è adatta a me. E’ piccolina come città, ma con le sue vie, la sua storia, il suo fiume… Mi dà una tranquillità e un benessere che non trovo in altri posti. E’ una città che non mi stanco mai di esplorare, che mi manca ogni volta che vado via, e sopratutto mi fa stare bene con me stessa, semplicemente mi basta fare un giro in centro per staccare da tutti i problemi, e solo qui a Verona provo questa sensazione.

Ti sei fatta notare per la tua creatività e originalità durante i contest, tuttavia, anche se molto votata, non sei mai riuscita a raggiungere il podio di Optima Erasmus, come spieghi la tua “minore popolarità” rispetto a Francesco, Mario e Federica?

Per avere popolarità devi darti da fare, e anche se non mi sono mai fermata e continuavo a cercare voti, tante persone non riuscivano a capire bene cosa dovevano fare. Purtroppo c’erano tante altre cose a cui dovevo pensare, lo studio, il lavoro, un’altra lingua da imparare, troppi impegni nello stesso tempo, e non potevo trascurare tutte queste altre cose. Senza contare il tempo che cercavo di ritagliarmi per pensare a me stessa e divertirmi. Si prospettava un anno molto impegnativo, e allora ho deciso di godermi questo periodo come veniva, divertendomi, sbagliando, migliorando, e facendo tante nuove esperienze, e per me essere vincitrice di Optima Erasmus non era tutto, secondo me ho guadagnato molte altre cose da quest’avventura, come l’amicizia degli altri ragazzi, e preferivo cercare di fare una bella esperienza ed essere felice, piuttosto che puntare alla vittoria a tutti i costi. Io mi sento vincitrice dal giorno che ho saputo di essere una dei concorrenti di Optima Erasmus, perché solo otto di noi siamo stati così fortunati, e so che quest’avventura non finirà qui…

Stai attivamente cercando un lavoro proprio a Verona. Il tuo futuro lavorativo sarà quindi in Italia secondo te?

Si, sto anche migliorando la mia lingua italiana per questo motivo, sento che l’Italia è il mio paese, ho le idee chiare da quando sono arrivata e ho sentito che Verona era il posto definitivo. Il prossimo corso ho un’altra borsa di studio per svolgere un’esperienza come maestra d’asilo all’estero, devo ancora scegliere il posto, “stranamente” mi piacerebbe rimanere a Verona, anzi lancio qui la mia candidatura nel caso ci sia qualche scuola materna o asilo nido che possa essere interessato!

Qual è stato il momento più indimenticabile di questi mesi in Erasmus? E ti senti in qualche modo “diversa” o “migliorata” dopo quest’esperienza?

Forse il momento più bello è stato quando ho superato il B2 di italiano e anche quando sono venute due amiche dello scorso Erasmus a trovarmi a Verona, una tedesca e una cipriota e siamo state una settimana insieme con i nostri comuni amici di Verona. E’ stato un incontro bellissimo, mi sembrava che quest’anno non fosse mai passato. Mi sento diversa e migliorata allo stesso tempo. Questa mia seconda esperienza Erasmus l’ho vissuta più incentrata su me stessa, per finire la laurea e iniziare un futuro qui. L’anno scorso sono stata per un anno con un ragazzo veronese e vicino a lui tutto era più facile, ma comunque con o senza lui, volevo tornare lo stesso qui, mi so arrangiare da sola e restare qua è stata una mia decisione, ho tanti amici e persone che mi vogliono bene, e mi sento veramente felice. Anche nello studio sono migliorata tanto, quest’anno capivo le lezioni e potevo comunicare e farmi capire, parlare davanti la classe senza paura o fare un esame orale con sicurezza. Parlare una lingua bene, cosa che non avrei mai pensato due anni fa, abitare da sola, cercare delle soluzioni ai problemi senza chiedere aiuto a nessuno, anche se è stato duro mi ha aiutato a superare i miei limiti, a maturare e sopratutto a capire che voglio restare a vivere all’estero, mi sento una italiana in più ed anche se un pezzo del mio cuore resterà in Spagna adesso so che voglio restare per sempre qui, spero di avere fortuna, e poter andare avanti con miei sogni.