Sesso droga e rock ‘n’ roll? L’Olanda vista dagli studenti di Optima Erasmus

La parola a Mario Cimmino, studente Optima Erasmus a Leiden


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Dopo i coffee shop chiudono anche le vetrine del distretto a luci rosse di Amsterdam? Le prostitute del quartiere non ci stanno e sfilano in marcia per difendere i loro diritti, al grido di non salvate noi ma le nostre vetrine. Da un lato quindi le professioniste del sesso e i loro clienti, che ne fanno soprattutto un problema di sicurezza, dall’altro il comune di Amsterdam, che vorrebbe riqualificare l’area e ha già chiuso 115 delle 500 vetrine esistenti in città. Dopo la scorsa intervista sul tema delle droghe leggere in Olanda a Francesco Russo, abbiamo deciso di carpire le impressioni di Mario Cimmino, studente napoletano che ha iniziato la sua avventura Optima Erasmus proprio a Leiden, in Olanda.

Ciao Mario, hai già visitato Amsterdam? Qual è l’ambiente che si respira nel quartiere a luci rosse? E’ un posto trasgressivo, poco raccomandabile o invece un luogo turistico alla portata di tutti?

Amsterdam dista solo 30 minuti di treno da Leiden ed è una cittadina bellissima che ti sorprende ogni volta che la visiti e che non può non essere visitata se si abita a Leiden . Facciamo un po’ di chiarezza, ad Amsterdam non vi è un solo Red Light District (Rossebuurt in lingua locale) ma ben tre differenti: l’area De Walletjes o De Wallen (ovvero ” le mura” in olandese), l’area in Singel (tra Raadhuistraat e la Stazione Centrale) e l’area nel quartiere Pijp (nelle vicinanze del Rijksmuseum). Delle tre io ho visitato la prima, la piu famosa e frequentata, nelle vie tra la Stazione Centrale e Nieuwmarkt. Questo quartiere è tra i piu vecchi e affascinanti della città, è formato da una miriade di stradine e ponti che sono illuminati dal tipico colore rosso delle vetrine. Qui è fortissimo il contrasto tra trasgressione e morale, addirittura nel quartiere è presente un ostello cristiano e una chiesa riformata olandese Oude Kerk (“chiesa vecchia” in olandese) .
Una volta entrati nel quartiere sembra di essere in un altro mondo, soprattutto per noi italiani, ovunque ci sono vetrine, sexy shop, coffee shop e locali in cui è possibile vedere spettacoli di sesso dal vivo. Camminando per i vicoli si passa affianco alle vetrine in cui le prostitute svolgono il loro lavoro che non consiste solo nel banale atto in sè ma in tutta una serie di giochi, che vanno dal semplice sguardo malizioso al vero e proprio tirare il cliente nella vetrina, atti ad invogliare il cliente vista l’eccessiva concorrenza. Mi ha colpito come a lavorare non siano solo donne dal fisico statuario ma ragazze normalissime. Nonostante tutto, il quartiere non mi è risultato così pericoloso, sicuramente molto più pericoloso del resto dell’Olanda, ma con le normali regole di accortenza da utilizzare in qualsiasi posto turistico si può stare tranquilli, ovviamente assolutamente offlimits ai bambini.

Perché il governo olandese vuole chiudere queste vetrine? Critiche degli olandesi per un boom del turismo sessuale o qualche altro motivo?

Il problema nasce dall’eccesso, troppe persone vengono in Olanda aspettandosi il Paese dei Balocchi in cui tutto e permesso ma la realtà è molto diversa e gli stessi olandesi storcono il naso al vedere quanti turisti vengono non per visitare la città ma per queste attrazioni trasgressive. Tutto è ben regolamentato dalla legge, il nudo integrale e vietato, le tariffe sono fissate e devono essere esposte(anche se la tolleranza su questi punti è alta), le ragazze devono effettuare controlli periodici e avere un età maggiore di 18 anni. Anche io che ero in visita ad Amsterdam per un paio di giorni dopo aver vissuto un mese a Leiden e la mia intera vita a Napoli ho trovato Amsterdam troppo turistica e caotica. Ogni strada è piena di turisti ad ogni ora, che molto spesso sono persi nel loro mondo per colpa dell’alcool e della droga. Immagino quanto questo possa infastidire gli abitanti della città nel regolare svolgimento della loro vita. Penso che il Governo non stia diventando più conservatore, ma stia cercando di porre un freno a questo turismo incontrollato e aumentare il decoro di una città che è pure sempre la capitale di uno stato europeo. Inoltre molte delle prostitute sono straniere venute qui in Olanda con la promessa di diventare ballerine e poi finite a lavorare nelle vetrine. Questo argomento fece particolare scalpore nel 2014 quando la campagna di stopthetraffik.org che combatte il traffico umano per il sesso utilizzò delle ragazze presenti nelle vetrine per una coreografia per diffondere il proprio messaggio. Il governo olandese vuole combattere questo commercio umano e per questo vuole limitare il numero di vetrine in modo da controllarle meglio ma non eliminarle del tutto.

Mario Cimmino, studente Optima Erasmus a Leiden

Hai conosciuto degli studenti olandesi? Qual è la loro opinione sui quartieri a luci rosse?

Gli Olandesi non guardano di buon grado ne l’utilizzo di droghe ne il sesso. Nessuno dei ragazzi che ho conosciuto mi ha detto di essere mai stato nelle vetrine e anzi essi trovano che la mercificazione della donna in tal modo è abbastanza squallida. Questa è una delle cose che più mi ha colpito del popolo olandese, hanno un’apertura mentale così ampia da permettere l’utilizzo di droghe e la prostuzione, ma al contempo sono gli stessi che non ne usufruiscono. La maggior parte delle persone che ho incontrato ad Amsterdam nei quartieri a luce rosse e persone che conosco e so ne abbiano usufruito sono proprio italiani.

Il modello delle vetrine olandesi è secondo te vincente per arginare la prostituzione illegale? E potrebbe funzionare in Italia?

Il modello delle vetrine è un buon metodo per legalizzare un fenomeno comunque esistente traendone vantaggio sia dal punto puramente fiscale che dal punto di sicurezza delle prostitute e dei loro clienti. Qualche anno fa lessi un articolo in cui si faceva notare come in paesi in cui la legge è più restrittiva si ha il maggiore tasso di illegalità. Questo articolo metteva a confronto vari ambiti dai crimini efferrati, che è maggiore nei paesi dove è ancora valida la pena di morte poiché il criminale sapendo che sarà ucciso perde ogni morale, alla prostituzione e al commercio di droga. Il ritenere illegale queste cose danneggia due volte i paesi, fa aumentare il fenomeno e causa un mancato guadagno fiscale che invece di arricchire il paese arrichisce il mercato nero. Sinceramente non credo che in Italia possa mai funzionare, la cultura italiana promulga valori che cozzano con l’idea alla base della prostituzione. Credo sia difficile in Italia si possa accettare liberamente la prostituzione come un lavoro, poiché siamo ancora troppo legati all’idea che il mero sesso, quello che nasce per puri istinti animali senza coinvolgimento di sentimenti, sia qualcosa di perverso. La presenza del Vaticano infine rende le cose ancora piu difficili se non impossibili.