La vita di mamma Antonella Leardi è cambiata bruscamente la notte del 3 maggio 2014. Suo figlio Ciro Esposito, tifoso del Napoli in trasferta a Roma per la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina, fu gravemente ferito. “Era sceso dal bus dei tifosi per prestare soccorso a persone in difficoltà durante gli scontri avvenuti nelle ore precedenti la sfida” dichiara la mamma dopo averne ascoltato la voce in uno dei momenti di lucidità.
L’agonia di Ciro Esposito diventa straziante all’Ospedale Gemelli di Roma. Antonella Leardi è sempre al fianco del figlio che muore a fine giugno. È il destino più crudele per un genitore: sopravvivere ai propri figli. Dopo un evento così devastante su cosa ricostruire la propria vita?
“ Sui pilastri che mi hanno sempre ispirato e che ho cercato d’insegnare a mio figlio: vivere nella pace e nell’amore. Ciro Esposito, mio figlio, è morto per portare aiuto. Non si è voltato dall’altra parte. L’Associazione Ciro Vive, che abbiamo fondato poco dopo la sua morte, vuole conservarne il ricordo ma anche la testimonianza di vita con iniziative di solidarietà. Perché Ciro è morto per amore”.
Ciro Esposito, tuo figlio, che ragazzo era?
“ Era un ragazzo semplice che si accontentava di tutto. Andava alla partita con il suo zainetto con dentro il casatiello ed maccheroni che gli avevo preparato. Lavorava con umiltà e serietà, guidava l’utilitaria Saxo della madre. Si accontentava di vivere felicemente sotto il tetto dove era nato”
Antonella, insegnaci ad esser genitori migliori
“È importantissimo dedicare del tempo, dialogare con i figli, metter sul piatto ciò che si può offrire, mai illudere, mai mentire. Credo che i rapporti tra genitori e figli debbano esser semplici. Per educare bisogna sapere assegnare dei compiti ai figli , insegnargli a prendersi le proprie responsabilità ed i pesi da portare”
Le circostanze della morte di Ciro Esposito sono ancora al vaglio degli inquirenti. In questi mesi senza tuo figlio quali sono state le cose più dure da sopportare?
Mi hanno fatto più male le illazioni della morte. È una piaga che cerchiamo di sopportare ma non si può ricucire. Le bugie aggiungono altro dolore. Provo compassione per chi ha ucciso mio figlio. Mi chiedo se si sia pentito, ma non credo; continua a mentire. Io confido nelle autorità che indagano, credo nella giustizia e verità.
Per concludere mamma Antonella invia un SMS a Ciro Esposito:
“Ciro sono orgogliosa di esser tua madre. Mamma ti ha promesso giustizia e con tutte le mie forze ti porterò la Giustizia. Arrivederci”
https://youtu.be/wRA6N1RDSyQ