Stasera in prima tv su Canale 5 Tom Cruise è “Jack Reacher”

Alle 21.10 il film di Christopher McQuarrie tratto dalla popolare serie di romanzi di Lee Child. Tom Cruise incarna un eroe senza macchia e senza paura che sembra preso di peso dagli anni Ottanta. Gli ingredienti ci sono tutti: inseguimenti, scazzottate e battute alla Bruce Willis.

Jack Reacher prima tv Canale 5 con Tom Cruise

INTERAZIONI: 7

“Charles Whitman ha ucciso dodici persone sparando da una torre di osservazione alta 28 metri a distanze che arrivano fino a 400 metri. […] Lee Harvey Oswald ha sparato tre colpi con un moschetto italiano di vecchio tipo in sei secondi soltanto, con ben due colpi a segno di cui uno alla testa… Quegli individui hanno dimostrato quel che può fare un marine motivato con l’aiuto del suo fucile”.

Il sergente Hartman di Full Metal Jacket magnifica il corpo dei marines attraverso gli esempi di uno squilibrato e dell’assassino di Kennedy. Non poteva essere più chiaro Kubrick nel descrivere la contraddizione insita in quella macchina da guerra che è il cecchino. Un’ambiguità che ritorna in American Sniper di Clint Eastwood, in cui il tiratore scelto una volta tornato dal conflitto in Iraq fatica a ricollocarsi nella vita civile.

Anche Jack Reacher. La prova decisiva parte da un cecchino (Joseph Sikora), un ex militare che, ben nascosto, guarda attraverso il mirino per scegliere tra la folla di una città americana cinque vittime. Una sequenza allarmante, per l’apparente casualità con cui vengono scelte i bersagli: una baby-sitter, un impiegato seduto su una panchina…. Per un attimo lo spettatore pensa di essere catapultato in un universo di minaccia, un film sui dilemmi morali di un paese nel quale la passione per le armi è diffusa trasversalmente e in cui la violenta professionalità di un militare può ritorcersi contro il sistema che l’ha creata (e qualcosa di disturbante nel ritratto del cecchino c’è).

Poi però arriva Jack Reacher (Tom Cruise, decisamente in parte) e la musica cambia. Jack, protagonista della popolare serie di romanzi di Lee Child, è un ex investigatore militare chiamato a risolvere il caso. “Per lui non contano le prove, la legge, conta solo ciò che è giusto”; e per arrivarci utilizza modi alquanto spicci. Il film è un solido thriller che sembra preso di peso dagli anni Ottanta, come rivendicano il regista Christopher McQuarrie (“Un ritorno al passato, ai film con i quali io e Tom eravamo cresciuti. Abbiamo cercato di evitare molti dei concetti moderni del genere thriller”) e lo stesso Cruise (“Reacher non possiede un telefono cellulare, non ha l’e-mail. È un ragazzo analogico nell’era digitale”).

Gli ingredienti del genere ci sono tutti: un eroe imperturbabile dai trascorsi misteriosi, che oltre a picchiare duro ha un senso dell’ironia alla Schwarzenegger o Bruce Willis; l’azione punta su inseguimenti, sparatorie e scazzottate (dove il vero effetto speciale sono gli stunt e i combattimenti non hanno quel sapore di balletti coreografati dei film di oggi); un cattivo truce, arrivato direttamente dalla Guerra Fredda (un inedito Werner Herzog nel ruolo cult di un russo con un passato di torture subite, manco a dirlo, in Siberia!); e i valori veri dell’America di un tempo, incarnati dall’icona Robert Duvall.

Risolto il caso, Jack scompare, lasciando l’avvocatessa (Rosamund Pike) che l’ha aiutato a sospirare per lui: è il destino degli eroi anni Ottanta, senza passato, senza futuro e senza donne.