HTC One M9: con GFXBench raggiunta la temperatura di 55.4 °C

HTC One M9, durante un test di benchmark effettuato su GFXBench, evidenzia gravi problemi di surriscaldamento. Situazione davvero difficile per Qualcomm, che potrebbe compromettere la sua posizione nel mercato dei processori mobile.


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HTC One M9 a rischio surriscaldamento? Sembrerebbe proprio di si, secondo quanto emerso in queste ore: un test effettuato utilizzando il benchmark GFXBench, evidenzia dati davvero problematici. GFXBench mette alla frusta la GPU, ma a maggior ragione questo contesto potrebbe dare credito all’idea che, sotto forte stress, lo Snapdragon 810 abbia gravi problemi di surriscaldamento, ribadendo un concetto che sembrava essere infondato.

Ricordiamo che di questo “problema” (il surriscaldamento eccessivo del Qualcomm Snapdragon 810) se ne era già parlato per molto tempo. Era una indiscrezione che, lo scorso anno, aveva portato a credere che la produzione del chip octa-core, che sfrutta l’architettura big.LITTE di ARM, potesse essere rinviata per salvaguardare la bontà dell’esperienza utente. Ciononostante, a gennaio LG aveva annunciato G Flex 2, dispositivo che integra proprio uno Snapdragon 810; lo stesso aveva fatto Xiaomi con il suo phablet di fascia alta Mi Note Pro e in nessuno dei due casi si è mai parlato di problemi di questo tipo.

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Comparativa GFXBench -One M9

Non è raro che i device scaldino molto durante l’esecuzione di benchmark, ma la termografia in alto rende chiaro il problema di One M9: lo smartphone di HTC produce maggior calore rispetto concorrenti – da iPhone 6 Plus, Galaxy Note 4, LG 3 -. Il confronto con la precedente genarazione, ossia One M8, va a sfavore del nuovo flagship. In sostanza, HTC One M9, è il terminale più caldo tra gli smartphone analizzati, con 55.4 °C sulla scocca posteriore.

Teniamo a precisare che, probabilmente, il tutto è stato ‘ingigantito’ dal fatto che, nel dispositivo in questione, il software non era quello definitivo, come confermato da Jeff Gordon di HTC:

Jeff Gordon su HTC One M9

In ogni caso, la decisione presa da Samsung di non sfruttare l’ultimo processore di Qualcomm nei suoi Galaxy S6 e Galaxy S6 Edge e di integrare, invece, il processore octa-core Exynos 7420 proprietario, anch’esso basato su due unità ARM quad-core, ma con processo produttivo a 14 nm, si è rivelata corretta.

Questo rappresenta sicuramente un duro colpo per Qualcomm, che in Samsung  ha perso un importante partner per un altrettanto rilevante prodotto di mercato. Considerata anche l’adozione dei MediaTek in molti dispositivi di fascia bassa (e non solo, vedi Meizu MX4 e il tanto chiacchierato One M9 Plus), il colosso americano sta affrontando un inizio di 2015 molto difficile, che potrebbe compromettere la sua posizione nel mercato dei processori mobile.