Tra le nuvole: stasera in tv George Clooney racconta gli anni della crisi

Alle 21.15 su Rete 4 l’opera che ha definitivamente consacrato il regista Jason Reitman. Clooney interpreta con convinzione un uomo che per lavoro licenzia gli altri, senza radici e in perenne movimento. Un film che racconta con sensibilità e intelligenza l'America al tempo della crisi economica.

Tra le nuvole stasera George Clooney in tv

INTERAZIONI: 43

“L’anno scorso ho passato 322 giorni in viaggio. Pertanto 43 giorni li ho passati avvilito a casa”. È un’esistenza al contrario quella di Ryan Bingham (George Clooney), che alla casa e agli affetti preferisce l’assenza di legami e il movimento perenne di una vita da optional, tra hotel di lusso e auto a noleggio. Anche il suo lavoro è al contrario: invece di costruire, demolisce, nel senso che fa il tagliatore di teste, entra nelle aziende quando bisogna licenziare in massa.

Lui è contento così, non ha particolari obiettivi: anzi, uno, entrare nel club dei frequent flyer da sogno, quelli che, accumulati 10 milioni di miglia di volo, hanno diritto a optional esclusivi. Perché lui, poco legato a tutto, è fedelissimo alla sua compagnia aerea. Ma nella sua agenzia arriva la giovane Natalie (Anna Kendrick), che ha ideato un sistema di licenziamento video, un call center per tagliatori di teste, cosa che rischia di sovvertire l’universo di confortevoli abitudini di Ryan. Che intanto ha conosciuto Alex (Vera Farmiga), una sua versione al femminile, ideale per una relazione a bassissima intensità tra un volo e uno scalo.

Tra le nuvole (2009) è forse la commedia americana meglio scritta degli ultimi dieci anni, con dialoghi pensati, una volta tanto, per un pubblico di adulti. Dopo Juno, il regista Jason Reitman ha composto un altro incisivo ritratto americano, che indaga tra le pieghe della realtà alla ricerca della sua dimensione agrodolce. In cui i personaggi, soprattutto femminili (pensiamo anche alla Charlize Theron del successivo Young Adult, recensito qui) sono di una tridimensionalità rara nel cinema statunitense.

Il film impressionò molto all’uscita, perché raccontava in presa diretta la crisi economica nascente, infatti tra i licenziati ci sono diversi non attori che rivivono i loro drammi personali. Ma ci sono altri pregi: Clooney tratteggia un credibile personaggio che vorremmo odiare ma che non ha nulla di sgradevole, non è nemmeno un fanatico carrierista spietato, solo un uomo che ha trovato il proprio modo di stare al mondo, evitando troppi scossoni. Il segreto è un bagaglio leggero – è uno specialista di discorsi motivazionali in cui insegna a svuotare il proprio zaino esistenziale di tutta la zavorra – e mancanza di radici.

Quando la sorella sta per convolare a nozze gli chiede un favore: fotografare davanti ai monumenti delle città in cui va per lavoro una sagoma di cartone dei promessi sposi. Alla festa di nozze Ryan vede centinaia di foto – le sue e degli amici che hanno fatto lo stesso regalo agli sposi – applicate sulla mappa degli Stati Uniti. E forse intuisce che è lui quella sagoma bidimensionale che corre freneticamente lungo un itinerario bulimico e insensato. Anche perché al matrimonio è andato con Alex e la sua indifferenza alle relazioni stabili sembra incrinarsi.

Ma non ci saranno redenzione e lieto fine, la vita del frequent flyer e la crisi economica non lo permettono. Però Ryan, seppure dall’alto delle nuvole, comincerà a guardare le cose con una consapevolezza differente.
http://youtu.be/SirJxUgxDp4