Carlo Conti frena su Sanremo 2016 e si autoelogia: “Come me solo la Nazionale”

Lodato da tutti (o quasi), il conduttore è fiero dei risultati auditel raggiunti dal suo primo Festival: inevitabile il ritorno all'Ariston? Ecco le sue dichiarazioni

Carlo Conti svela le novità di Sanremo 2016

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Il direttore generale della Rai e quello di Rai1 non hanno dubbi: dopo il successo del Festival di Sanremo 2015, il prossimo ann si replica con Carlo Conti nuovamente alla conduzione. Con una media share di oltre il 48% nelle cinque serate della kermesse, il risultato migliore negli ultimi dieci anni, l’invito a tornare all’Ariston nel 2016 era più che scontato.

L’unico a porre un freno, ma con ironia, è Carlo Conti: “Ho prenotato una settimana alle Maldive per febbraio dell’anno prossimo” ha scherzato in conferenza stampa. Leone lo ha subito corretto: “Quello che non sai è che la tua settimana di vacanze non corrisponde con quella del Festival“. Al di là dell’ironia garbata che ha caratterizzato l’atmosfera dell’intero Festival, i dati parlano chiaro e la proposta della Rai è già stata di fatto ufficializzata dalle parole di Luigi Gubitosi e Giancarlo Leone. E si sa, quando la Rai chiama è difficile, se non impossibile, che un aziendalista convinto come Conti possa rifiutare.

Di sicuro c’è il timore di non replicare un successo certificato dai numeri: il primo Festval di Sanremo condotto da Carlo Conti, che ne è stato anche direttore artistico, è risultato il terzo più visto degli ultimi 15 anni e il primo dal 2006 ad oggi. Proprio per questo un bis il prossimo anno è decismente insidioso.

Carlo Conti lo sa bene, d’altronde anche il primo Sanremo della coppia Fazio-Littizzetto ottenne un ottimo riscontro auditel portando la Rai a confermare i due conduttori l’anno successivo: nel 2014 il flop si rivelò essere dietro l’angolo, con la finale che ottenne il record negativo di risultato più basso dell’inizio delle rilevazioni Auditel nel nostro Paese.

Da esperto di tv, Conti ha fiutato il rischio: intervistato da Repubblica dopo la finale del Festival che ha visto Il Volo trionfare tra le polemiche, sull’ipotesi di un Conti-bis prende tempo, ma intanto si autoelogia per questo debutto oggettivamente riuscito.

Orientativamente direi di no. Impossibile per me fare meglio di così, un risultato del genere lo fa solo la Nazionale. Magari ci torno fra due, tre, vent’anni… Ne riparleremo tra un mese. Adesso torno a far compagnia agli italiani all’ora di cena

Un apprezzamento simile “era impossibile immaginarlo“, spiega Conti, fiero di aver curato “in modo artigianale” il Festival così come fa col suo gruppo di lavoro a Tale e Quale Show, senza sentire “l’eccezionalità dell’evento“. La cosiddetta “formula Conticentrica“, che ruota intorno al conduttore pilastro dello spettacolo, ha funzionato anche all’Ariston. Certo ci sono state critiche per il sottoutilizzo delle vallette Emma, Arisa e Rocìo Munoz Morales, così come per il siparietto finale delle letterine di ringraziamento al padrone di casa, ma Conti ammette di essere abituato a fare da primadonna.

Non sono maschilista, sono abituato a lavorare da solo, in coppia ho qualche difficoltà e poi non avevamo copione. Il ruolo di Emma, Arisa e Rocìo era quello classico delle vallette, lanci e presentazioni.

Qualche intoppo sul palco e fuori dal palco c’è stato, come la polemica sui voti respinti durante la finale, l’errore nella comunicazione della classifica dei Big, l’aver invitato Conchita Wurst e poi averla chiamata col nome di battesimo – Tom – sul palco: “Chiedo scusa, sono umano” ha detto Conti a Repubblica in merito a quest’ultimo espisodio. Da salvare c’è indubbiamente il fatto di aver riportato in primo piano le Nuove Proposte, meccanismo che potrebbe ripetersi il prossimo anno vista la risposta entusiasta del pubblico in termini di Auditel. Se sarà Carlo Conti a riproporlo non è ancora certo, ma scommettiamo che non potrebbe andare diversamente.