Beh, va sicuramente detto che il trio calato in campo fa il suo effetto: notevole, almeno sulla carta. Per il resto ci sarà da vedere e non mi riferisco certo a qualche mio parere personale, piuttosto a qualche critica che ha colpito negli ultimi tempi i tre in questione, vale a dire Brad Pitt, Christian Bale e Ryan Gosling. L’idea di fondo di mettere insieme questo potenziale tris vincente si deve alla Plan B casa di produzione cinematografica dello stesso Pitt, il quale ha acquisito i diritti di autore per la trasposizione sul grande schermo del successo letterario The Big Short: Inside the Doomsday Machine di Michael Lewis.
Si tratta di una sorta di rapporto romanzato sui fatti economici e non, che hanno spinto gli USA nel baratro economico della recente ultima crisi. In altre parole la storia di quelli che potrebbero essere definiti come avventurieri della finanza, visionari a loro modo e che hanno scommesso sul futuro, magari arricchendosi pure, ma sicuramente contribuendo a gettare le basi di quello che poi si è verificato con l’effetto domino della crisi dei rendimenti su mutui e derivati. Altri tempi? Appena ieri, si potrebbe affermare: ancora oggi gli effetti di questa crisi si avvertono in molte aree del pianeta, Italia compresa.
Lo script di questo adattamento cinematografico al momento viene curato da Adam McKay (Anchorman ). Lo stesso McKay fino a poco tempo fa si vociferava potesse curare anche la regia ma, la crescita progressiva dello stesso progetto di Pitt & C., potrebbe far propendere per una regia di maggiore spessore, almeno per quanto riguarda il nome da calare sul tavolo della visibilità.
Il tutto dovrebbe, o meglio, potrebbe, in un certo senso rinvigorire il relativo calo di consensi nei confronti soprattutto di Pitt e Bale: gli ultimi lavori dei due, in ordine (Fury e Exodus: entrambi i lavori stanno per uscire proprio in questi giorni in Italia), non hanno infatti entusiasmato la critica. Non è cosa di poco conto, visto che stiamo parlando di grossi nomi abituati a mietere successi. Si aspetta perciò il primo ciak per quello che si prospetta come una sorta di continuum del successo Hollywoodiano di The Wolf of Wall Street. L’alta finanza e il gran numero di predatori che ruota intorno al suo ricco habitat, sta tornando ad interessare la mecca del cinema: in fondo qualche similitudine negli ambienti non è poi così difficile da trovare.
I lavori potrebbero cominciare, visti gli impegni pregressi del trio, sul finire dell’anno. Vi terremo aggiornati.