È morto Pino Daniele, ci mancherà il bluesman napoletano “nero a metà”

Se ne va il poeta napoletano che come nessuno ha cantato la sua Terra: addio a Pino Daniele, stroncato da un infarto

Pino Daniele morto a 60 anni

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La notizia è giunta alle prime ore dell’alba, nell’incredulità generale: è morto Pino Daniele, cantautore, musicista e bluesman napoletano, stroncato nella notte da un infarto nella sua casa in Toscana. Solo cinque giorni fa aveva tenuto la sua ultima esibizione davanti al pubblico di Courmayeur, la notte di Capodanno, per l’evento L’Anno che Verrà in onda su Rai1.

Il primo a dare la notizia è stato l’amico e collega Eros Ramazzotti, fino alla conferma del manager dell’artista all’Ansa: Ferdinando Salzano, che con lui aveva organizzato l’ultimo tour Nero a metà, ha annunciato il terribile lutto. Pino Daniele avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo: “Un momento terribile“, l’ha definito la figlia Sara. Un dolore enorme anche per i tanti colleghi che ne stanno piangendo la scomparsa sui social e per il suo pubblico fedele, che fino a pochi mesi fa ha riempito i palazzetti durante l’ultimo tour.

Pino Daniele è diventato negli anni simbolo di una terra bellissima e martoriata, che ha saputo mettere in musica e parole attraversando il blues, il rock, il pop più sofisticato, tanto jazz, la canzone d’autore e la tradizione napoletana: lo ha fatto come nessuno prima e come forse nessuno farà mai dopo di lui, per questo ci mancherà.

Dal debutto nel 1977 col primo album Terra Mia, che contiene già tutto il manifesto della sua poetica, alla consacrazione al grande pubblico con Nero a Metà, come lui stesso amava definirsi, e all’impegno sociale con Vai mo’, che ne hanno fatto il promotore del Newpolitan Power, quell’orgoglio napoletano di cui le sue canzoni sono intrise fino al midollo. Seguiranno Yes I Know My Way, Medina, Iguana Cafè, infine La Grande Madre del 2012, primo album prodotto dalla sua etichetta, la Blue Drag.

Pino Daniele lascia uno sterminato repertorio, pezzi storici ed indimenticabili, con cui ha cantato l’amore in tutte le sue forme, la malinconia, il viaggio, la scoperta, il male di vivere, la tolleranza, la libertà, la solidarietà, la Terra nel senso più profondo che si possa immaginare. Così come strepitose restano le sue performance dal vivo, alcune indimenticabili come il mitico concerto di Bob Marley a San Siro nel giugno del 1980, aperto proprio dal blues di Pino Daniele, o lo straordinario evento a Piazza del Plebiscito nel 1981 con Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito e James Senese.

La collaborazione e l’amicizia con Massimo Troisi sfocia nelle colonne sonore dei film Ricomincio da Tre, Le Vie del Signore Sono Finite, Pensavo Fosse Amore Invece Era un Calesse. Come Massimo, anche Pino ci lascia troppo presto. Negli anni Ottanta un primo infarto lo tenne lontano dalle scene, il 5 gennaio 2015 un secondo infarto l’ha portato via per sempre.

http://youtu.be/j525Va3SAFE

Commuove, a rileggerlo oggi, l’ultimo post dell’artista di ritorno dal concerto di fine anno a Courmayeur. Buon viaggio Pino.