Touch ID iPhone 6 insicuro? Impronte digitali superate con una semplice foto

Basta una foto pubblica neanche ad alta risoluzione per sbloccare un iPhone 6. Dalla Germania arriva l'allarme.

iPhone 6

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L’iPhone 6 e il suo Touch ID non sono perfetti come qualsiasi sistema di riconoscimento delle impronte digitali su altri top di gamma. Non c’è tecnologia Apple o di altro produttore davvero invalicabile, come dimostrato da uno studio dello Chaos Computer Club (CCC) appena pubblicato.

La notizia arriva dalla Germania, più precisamente da Amburgo, dove nel fine settimana si è svolta la conferenza annuale della società. Argomento principe dell’incontro, la dimostrazione che anche una semplice foto raffigurante un dito può essere utilizzata per sbloccare un dispositivo con lettore impronte.

La dimostrazione è servita. Su un sistema del tutto simile al Touch ID dell’iPhone 6, i ricercatori hanno  provato che una comune foto pubblica scattata con un altrettanto macchina fotografica standard può essere usata per lo scopo. Gli esperti hanno utilizzato, ad esempio, l’immagine pubblica di una conferenza del ministro della Difesa tedesco Ursula von der Leyen (da diverse angolazioni) per avvalorare la loro tesi. L’esperimento è pienamente riuscito grazie ad un programma per computer specifico chiamato VeriFinger.

L’ultima scoperta della società vuol dire molto: in pratica, non è necessario essere un hacker per bypassare sistemi di sicurezza come quello dell’iPhone 6 o del Galaxy S5 ad esempio. Con strumenti semplici e alla portata dei più, qualsiasi limite è facilmente superato. Lo stesso metodo dimostra anche come sistemi basati sul riconoscimento facciale soffrano lo stesso limite e non rappresentino nessuna evoluzione della tecnologia.

Quale futuro per produttori come Apple e Samsung? Di certo, il prossimo passo dovrà essere quello di implementare sui prossimi top di gamma nuove tecnologie perfezionate. Non so fino a che punto il riconoscimento dell’iride, così tanto di moda nei rumors relativi alle novità hi-tech del 2015, possa costituire un punto di svolta. Di certo, tra evoluzione della ricerca e i passi da gigante degli hacker, è sempre la sicurezza degli utenti ad essere messa in discussione.