La vita è mia, ne faccio quello che voglio. E se sono malata pretendo l’eutanasia perché voglio morire con dignità. La storia di Brittany Maynard mi ha sconvolto. La giovane donna, malata di cancro, ha messo in pratica il suo proposito proclamato in un video sul web: eutanasia per non continuare a soffrire; eutanasia per non assistere impotente alla devastazione del suo corpo; eutanasia per godersi la vita fino all’ultimo istante senza menomazioni.
Di fronte ad un epilogo così drammatico non resta al credente che affidare la sua anima al Dio del Tempo e della Storia. Non mi sento, né mi permetto di giudicare.
Ma da cittadino qualche dubbio, qualche riflessione a chi invoca una legge per legalizzare l’eutanasia anche in Italia voglio provocarli. E bene ha fatto il Vaticano ad affrontare la questione. Siamo certi che l’eutanasia di Brittany Maynard sia stata una scelta di libertà e non un gesto di disperazione?
Questa donna e la sua famiglia sono state assistite in modo adeguato dai medici, dalla rete dei servizi sociali ed assistenziali, dalla comunità degli amici e dei colleghi di lavoro? Con chi ha potuto parlare Brittany per render più leggero il suo terribile peso ? Ha ascoltato solo parole di condanna da parte dei medici, i camici bianchi hanno messo in azione l’umanità e non solo le cartelle cliniche, qualche medico gli ha prospettato l’eutanasia accentuando gli effetti perversi della terribile malattia? Avevano soldi a sufficienza per le cure o anche il timore di mandare in rovina la famiglia ha indotto Brittany all’eutanasia?
La libertà di eutanasia è una vera scelta oppure un vicolo cieco dove altri – magari credendo di alleviare la sofferenza altrui – ti stanno infilando? Se tutti i malati di cancro avessero scelto l’eutanasia la scienza non avrebbe mai potuto progredire riuscendo a sconfiggere molti tumori. Se tutti i malati di cancro fossero stati indirizzati all’eutanasia, non ci sarebbero mai stati i miracoli delle cure amorevoli. Se tutti i malati di cancro fossero stati uccisi con l’eutanasia, non avrebbero potuto sperimentare solidarietà alcuna.
L’eutanasia non è una conquista di libertà. L’eutanasia è una sconfitta, la morte dell’umanità di chi porge il braccio all’iniezione mortale, di chi inocula il veleno, di tutti noi che non abbiamo saputo impedirlo.