L’iPhone 6 e 6 Plus consente di effettuare pagamenti attraverso l’ausilio di un chip NFC che dialoga con i POS abilitati nei negozi: il plus è tra i più attesi dei due melafonini ma vediamo nel concreto come la funzione può essere utilizzata al momento nel mondo e soprattutto in Italia.
Intanto sarà solo iOS 8.1, forse disponibile su iPhone 6 ma anche sugli altri device Apple dal 20 ottobre ad integrare definitivamente il sistema di acquisti contactless. Da questo momento in poi, ci saranno inoltre da fare gli opportuni distinguo geografici visto che, come al solito, gli Stati Uniti sono avanti nella tecnologia grazie a speciali accordi con istituti bancari e catene di negozi presenti su tutto il territorio. Ma anche oltreoceano non tutto è così liscio.
Fra qualche giorno, chi possiede un iPhone 6 potrà effettuare i pagamenti presso i negozi Disney Store e i Walt Disney World Resort, Macy’s, Mc Donald’s, Sephora, Staples, Subway e una serie di altri rivenditori abbastanza noti. Ma non tutti hanno detto si al sistema di pagamento sviluppato da Cupertino. Prima fra tutte, la grande assente è la catena di elettronica Best Buy che non ha abilitato i suoi POS per le transazioni e non ha alcuna intenzione di farlo per ora. Per non parlare dei negozi al dettaglio che non hanno affatto pensato di procedere all’adeguamento.
Tanta diffidenza negli Stati Uniti, figuriamoci in Italia. I pagamenti contact less sono già attivi in alcune come la Coop, la Esselunga, i Mc Donald’s ma non è ancora risaputo quali di queste o altre catene adotterà in toto e subito il nuovo sistema di pagamenti. Visto che Apple Pay comunque sarà legato ai relativi servizi degli operatori mobili come attualmente è per Google Wallet, è bene sapere che i servizi, appunto, Tim e Vodafone Wallet sono già attivi ma per il momento mancano all’appello sia Tim che 3 Italia, impegnati a presentare le loro soluzioni ad inizio 2015.
Nel giro dei prossimi mesi, insomma, potremo capire quanto questa novità dell’iPhone 6 sia concreta e utilizzata dagli utenti. Apple ha la possibilità di rivoluzionare i metodi di pagamento ma per farlo serviranno più partnership e accordi commerciali soprattutto oltre il territorio americano.