L’iPhone 6 è stato presentato quasi un mese fa: le attese pre-lancio per il melafonino erano moltissime e nelle settimane che hanno anticipato l’evento, tra le specifiche più chiacchierate, senza dubbio, c’era quella relativa all’impiego dell’indistruttibile zaffiro per il display.
Lanciato l’iPhone 6 senza l’impiego del prezioso materiale ma con un semplice e standard Gorilla Glass, magari, qualcuno avrà dovuto digerire una cocente delusione. Col senno di poi, la scelta di Apple potrebbe essere stata lungimirante visto che il partner produttore GT Advanced Technologies non naviga proprio in buone acque.
La prodzione dell’iPhone 6 sarebbe stata in grave pericolo ora se i display adottati fossero stati appunto in zaffito. L’azienda fornitrice è in bancarotta e rischia di chiudere. A dire la verità, è stato proprio a seguito della presentazione del melafonino che la GT Advanced Technologies ha subito un tracollo in borsa, in totale, del 90%. Gli investitori non hanno creduto più nella crecita dell’azienda, sancendone il tracollo, nonostante lo zaffiro sia comunqe impiegato nel prossimo Apple Watch.
In effetti, salva la produzione dell’iPhone 6, potrebbe essere in forse proprio quella dello smartwatch by Cupertino, atteso per inizio 2015, forse il 14 febbraio. Se l’azienda dovesse confermare il suo lento declino, come gestire la produzione di massa del prossimo device da polso? Apple ha una nuova gatta da pelare insomma, nonostante ci sia ancora molto tempo a disposizione prima del lancio commerciale.
Un ulteriore riflessione è d’obbligo: Apple ha stipulato con la GT Advanced Technologies un accordo pluriennale per 578 milioni di dollari. Che senso avrebbe la partnership stessa se dovesse essere confermato il momento di crisi? Tanto più, se non su iPhone 6 e iPhone 6 Plus, l’implementazione dello zaffiro sembrava essere cosa certa per il suo successore. In questo nuovo scenario, le cose potrebbero cambiare nel giro di poco tempo.